Capitolo 17

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Salve gente :) Prima di iniziare con il capitolo, volevo ringraziarvi davvero di cuore per le 1,12 k visualizzazioni e per tutti i voti e i commenti, non credevo di arrivare a questo punto, mi fa piacere che la storia vi piaccia, anche perché ci tengo particolarmente. Grazie davvero, spero che continui a piacervi. Un bacio e buona lettura :* :D

"Federico, se non ti alzi all'istante, ti butto un secchio d'acqua in faccia. Ho già controllato, il secchio ce l'abbiamo."
Sbottai furioso. Possibile che quel ragazzo non si svegliasse nemmeno con le cannonate?! Lo sentii mugugnare qualcosa e rigirarsi nel letto, dandomi le spalle. 'Bene, così è? Mo ti faccio vedere io.' pensai dirigendomi spedito nel bagno. Presi il secchio che, per chissà quale motivo, era presente in un angolino del bagno, aprii il rubinetto e lo riempii di acqua ghiacciata. Fatto ciò, mi diressi nuovamente nella stanza, verso il letto.
"Così imparerai che sono uno di parola."
Dissi per poi rovesciare il contenuto del secchio sul suo viso e sulla parte superiore del suo corpo. Un urlo echeggiò nella stanza.
"Ma ti ha dato di volta il cervello?!"
Mi urlò contro, guardandomi con espressione scioccata e furiosa al contempo.
"Non urlare che mi fa male la testa e muoviti a prepararti, voglio tornare a casa."
Dissi lasciando cadere il secchio per terra.
"Perché? Siamo qui solo da un giorno."
Mi chiese mettendosi in piedi.
"Voglio tornare a casa."
Ripetei dirigendomi verso la porta, ma mi afferrò per un braccio e mi costrinse a voltarmi.
"Che ti prende?"
Mi chiese guardandomi dritto negli occhi.
"Niente, voglio solo tornare a casa."
Dissi fermamente, per poi liberarmi dalla presa, afferrare il mio borsone ed uscire da quella stanza.

Dopo una mezz'oretta, lo vidi arrivare finalmente.
"Ce l'hai fatta!"
Esclamai esasperato.
"Mi vuoi dire perché ce ne dobbiamo andare? Non eri tu quello impaziente di vedere Firenze?"
Insistette ancora. Alzai gli occhi al cielo. Perché doveva rendere tutto così difficile e scocciante? Perché doveva sempre fare mille domande?
"Firenze l'ho vista e ora me ne voglio tornare a casa, semplice."
Risposi snervato.
"Non capisco."
Disse confuso.
"Non c'è niente da capire."
Dissi semplicemente.
"Ora mettiamoci in macchina e andiamo."
Dissi pronto ad aprire lo sportello.
"No, fin quando non mi dici perché te ne vuoi andare. Io proprio non ti capisco."
Disse mettendosi a braccia conserte, infastidito dal mio comportamento.
"Non sei il primo e non sarai l'ultimo che non mi capisce."
Gli comunicai.
"E comunque qui non c'è nulla da capire! Semplicemente voglio tornarmene a casa, sono stanco."
Gli spiegai per la millesima volta.
"Non vuoi stare con me?"
Domandò. Sbuffai esasperato.
"Non ci posso credere!"
Esclamai gettando il borsone per terra.
"Ma perché devi essere così? Perché devi sempre fare domande? Perché devi essere sempre così esasperante? Perché non puoi fare quello che ti dico e basta? Perché ti ostini a credere che ogni cosa che dico, serva per nascondere qualcosa? Sei snervante, insopportabile, odioso e se inizialmente non c'era un motivo sul perché me ne volessi tornare a casa, tu me l'hai appena dato. Sì, hai ragione, non voglio stare con te. Contento? Ora ce ne possiamo tornare a casa?"
Dissi sotto il suo sguardo silenzioso. Non disse nulla, si limitò a distogliere lo sguardo, prendere i due borsoni per metterli nel cofano ed entrare in macchina, seguito da me.

Il viaggio fu piuttosto silenzioso, la tensione nell'aria era palpabile e quasi soffocante. Decisi così di accendere la radio e notai che c'era già un disco inserito. Spinsi il pulsante 'play' e la canzone 'Demons' degli Imagine Dragons riempì l'auto.
"Toglila."
La prima parola spiccicata da Federico per tutto il viaggio.
"Perché?"
Chiesi confuso.
"Toglila."
Ripeté solo. Il tono era duro, freddo, distaccato. Feci come da lui ordinato, permettendo così al silenzio di rientrare in scena. Sospirai spostando lo sguardo verso il finestrino. Volevo davvero tornare a casa solo perché ero stanco. Mi mancava la mia solita routine, mi mancava la mia solitudine, mi mancava la mia casa, mi mancava la mia quiete, il mio silenzio, mi mancava il mio bicchierino serale, mi mancava prendere la mia dose quotidiana senza dovermi nascondere... Mi mancava la mia vita insomma.

Tutti i miei problemi || FenjiNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ