Capitolo 24

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"Bei capelli!"
Mi accolse Giulia con un sorriso.
"Spazzola e lacca fanno miracoli."
Dissi vantandomi del mio ciuffo che si manteneva perfettamente all'insù.
"Specialmente se maneggiati dal sottoscritto."
Mi ricordò il biondo sorpassandomi. Notai che Giulia ci stava lanciando delle occhiate curiose.
"Da quando siete amici voi due?"
Ci chiese sbalordita, mantenendo il suo sorriso.
"Da ieri sera."
Rispose Federico levandosi la giacca. Sorrisi seguendolo nello spogliatoio.

Stavo dando una pulita al bancone, quando sentii il mio cellulare vibrare. Lo estrassi dalla tasca e lessi 'Papà'. Sospirai. Mi domandai cosa diavolo volesse ancora.
"Che c'è?"
Risposi e, in quell'esatto moment, Federico si avvicinò al bancone. La mia solita fortuna.
"Volevo solo avvertirti che Alexander è a Modena, dice che vuole vederti."
Mi informò l'uomo dall'altra parte del telefono. Spalancai gli occhi.
"Cosa?! Stai scherzando, vero?"
Chiesi sotto lo sguardo preoccupato del biondino.
"No, affatto."
Rispose col suo solito tono freddo.
"Perché non gliel'hai impedito?"
Chiesi maledicendolo mentalmente.
"Sai com'è fatto, quando prende una decisione niente e nessuno lo smuove."
Mi ricordò. Alzai gli occhi al cielo, ero nel panico più totale.
"Quando credi si farà vivo?"
Chiesi.
"Non saprei, potrebbe farlo oggi stesso o tra una settimana, è imprevedibile quel ragazzo."
Ero sul punto di dare di matto. Poggiai una mano sul bancone e iniziai a fare respiri profondi per tentare di calmarmi, quando sentii la mano di Federico poggiarsi sulla mia. Alzai lo sguardo per incrociare il suo. Dovevo impedire ad Alexander di avvicinarsi a Federico e viceversa.
"D'accordo."
Dissi semplicemente.
"Cosa pensi di fare?"
Mi chiese.
"T'interessa?"
Chiesi retorico, per poi chiudergli il telefono in faccia e riporlo in tasca.
"Tutto okay?"
Mi chiese il biondo. Annuii semplicemente e ripresi il mio lavoro, costringendo Federico a fare lo stesso.

Passai tutta la mattinata e il pomeriggio a pensare ad Alexander. Ogni volta che aprivano la porta del locale, sussultavo per timore che fosse lui. Mio fratello era sempre stato un tipo particolare, come raccontai a Federico. A volte gli ero totalmente indifferente, altre volte mi riservava particolari attenzioni. Non avevo mentito a Federico dicendogli che nessuno prima di lui mi aveva dedicato quelle attenzioni che lui mi riservava, perché quello che mi faceva Federico non era minimamente paragonabile a quello che mi faceva mio fratello. Federico era sincero, dolce, premuroso, amorevole, amavo da impazzire le sue attenzioni, dovevo ammetterlo, mentre Alexander aveva modi più rudi, più violenti, più freddi, a volte sembrava occuparsi di me, ma non come faceva Federico. Sì, avevo paura di mio fratello, non potete immaginare quanta, anche se cercavo di nasconderlo in sua presenza.
"Ben, c'è un ragazzo che ti cerca."
Mi avvertì Luca. Mi si raggelò il sangue nelle vene e il mio corpo si irrigidì a quelle parole. Era quasi l'ora di chiusura ed erano pochi i presenti nel locale. Mi voltai lentamente e, vicino alla cassa, potei notare la figura di Alexander.
"Grazie."
Dissi a Luca, per poi dirigermi verso mio fratello.
"Che ci fai qui?"
Gli chiesi.
"Non sembri sorpreso di vedermi. Lui ti deve aver avvisato."
Constatò. Io mi limitai ad abbassare e rialzare lo sguardo.
"Cosa vuoi?"
Chiesi ancora.
"Avevo voglia di vederti."
Disse con un'alzata di spalle. Potei sentire gli occhi di Giulia, di Luca e, soprattutto, di Federico puntati su di noi.
"Aspetta un attimo."
Dissi dirigendomi negli spogliatoi a prendere la giacca.

Mentre ero nello spogliatoio, avevo inviato un messaggio a Federico, avvertendolo che quella sera non sarei tornato a casa mia, ma che lui sarebbe potuto andarci tranquillamente e che gli avevo lasciato le chiavi in tasca. Non volevo parlare con lui davanti ad Alexander. Mentre mi dirigevo verso mio fratello, vidi il biondino con il cellulare fra le mani, stava leggendo sicuramente il mio messaggio.
"Eccomi."
Dissi per attirare l'attenzione del moro davanti a me. Lui ripose il cellulare in tasca per dedicarmi la sua totale attenzione.
"Giulia, dovrei staccare prima stasera, ti spiace?"
Chiesi alla ragazza dall'altra parte del bancone.
"No, tranquillo, va pure."
Mi sorrise, ma nei suoi occhi riuscii a leggere che aveva intuito che la situazione era particolare e non voleva mettermi in ulteriore difficoltà. La ringraziai mentalmente per questo.
"Andiamo?"
Mi chiese Alexander. Annuii solamente.
"A domani."
Dissi agli altri, per poi seguire mio fratello fuori dal locale.

Tutti i miei problemi || FenjiDonde viven las historias. Descúbrelo ahora