Capitolo 13

2.9K 145 25
                                    

Elizabeth's pov

Ieri sera le ragazze sono rimaste a dormire qui con me, dicendo di volermi accompagnare in aeroporto questa mattina ci siamo svegliate verso le otto dato che alle undici abbiamo l'aereo.

Ora ho finito di farmi una doccia insaponando anche i capelli, indosso un paio di pantaloncini di jeans chiari e una t-shirt azzurra sopra, poi le mie solite converse ai piedi.

Ho attaccato i capelli in una treccia di lato e mi sono truccata leggermente.

Scendo di sotto con le ragazze, trascinando le mie grandi valige giù per le scale, dove trovo mio padre già pronto, mi aiuta a trasportare le valige in auto e partiamo avviandoci all'aeroporto.

Le ragazze ci vengono dietro con la macchina di Hannah.

Per tutto il tragitto non faccio che pensare ad Eric, come vorrei che venisse a salutarmi, davvero non chiedo altro.

Dopo un ora arriviamo a destinazione, entriamo in aeroporto e all'interno trovo Ben e Charlie.

Appena li vedo gli sorrido, loro mi si avvicinano e mi stringono in un forte abbraccio.

Non riesco a descrivere quanto cavolo mi mancheranno!

Dopo aver salutato altre mille volte le ragazze io e mio padre ci avviamo a fare i check-in.

Ma nel preciso istante sento una voce familiare chiamarmi, fin troppo conosciuta, è la sua voce.

Mi volto di scatto e trovo Eric venirmi incontro, così lo raggiungo e lo guardo.

"Sei venuto" riesco a dire solamente, prima che le sue labbra si posano sulle mie.

E io sento le farfalle nello stomaco, il cuore scoppiarmi nel petto e le gambe tremarmi.

Ricambio il suo bacio stringendolo a me, mi è mancato così tanto il contatto con le sue labbra, le sue mani sfiorarmi, il suo respiro caldo.

"Mi dispiace Liz, che idiota sono stato a pensare di poter stare senza te, io ti voglio nella mia vita, anche a chilometri di distanza, ma ti voglio" mi dice per poi lasciami un altro bacio.

Io intanto sorrido come un ebete senza riuscire a proferire nulla.
"Ti amo Liz" dice ancora e io continuo a restare in silenzio.

Lo sapevo, noi non possiamo stare lontani, noi siamo fatti per stare insieme, l'uno accanto all'altra, noi siamo una cosa sola, nessuno potrà mai separarci, niente e nessuno.

Quando si ama davvero qualcuno, si rischia, e io sono pronta a rischiare qualsiasi cosa per Eric, io voglio vivere il nostro amore, lo voglio vivere fino alla fine, fino a consumarci entrambi le ossa, lo voglio mio!

E se non andrà bene non fa niente, ma almeno posso dire di averci provato, di aver rischiato per lui, di non averlo abbandonato, ma di averlo fatto mio finché ho potuto.

Così lo vedo guardarmi con un sopracciglio alzato.
"T-tutto bene?"

"Ti amo Eric" riesco solo a dire prima di baciarlo ancora.

Poi sento mio padre chiamarmi e dirmi di sbrigarmi se no perdiamo l'aereo.

"Vai piccola, tanto la settimana prossima sono da te, promesso!" dice sorridendo.

"Ti aspetto" dico lasciandogli un altro bacio.

Ci abbracciamo forte, così forte che mi manca l'aria, ma non me ne frega un cazzo.

Mi è mancato tantissimo...

Saluto gli altri e poi Eric mi da' altri due baci prima di lasciarmi andare.

Raggiungo mio padre e dopo aver fatto ogni cosa, entriamo nell'aereo, io prendo il posto vicino al finestrino e mio padre al mio fianco.

Sento la voce elettronica della signorina che ci annuncia la partenza e io allaccio le cinture e mentre l'aereo decolla chiudo gli occhi e il viso di Eric mi compare davanti.

Sarà tutta un'altra cosa ora che so che lui c'è.

Poi sposto il mio sguardo fuori dal finestrino e mi guardo con occhi sognanti la mia adorata New York, che pian piano diventa sempre più piccola fino a scomparire totalmente dalla mia visuale.

Mi mancherà tantissimo, come mi mancheranno i miei amici e sopratutto Eric.

Metà viaggio lo passo a giocare col cellulare, poi vedo arrivare la hostess con il carrello del cibo, prendo solo delle noccioline e una bottiglietta d'acqua, non mi va di mangiare in aereo lo stomaco non lo sopporterebbe.

Mi volto verso mio padre e noto che si è addormentato, così dopo aver divorato le mie noccioline e aver fracassato mezza bottiglietta d'acqua in un solo sorso, mi addormento.

A svegliarmi è la voce di mio padre che mi annuncia che siamo arrivati.

Apro gli occhi e noto che la metà dei passeggeri e già scesa, così mi alzo e prendo la borsa avviandomi fuori con mio padre.

Mi guardo intorno, e annuso l'odore dell'Ohio, sono le sette e mezza di sera, prendiamo le nostre valigie e mio padre chiama un taxi per arrivare alla nostra nuova casa.

Dopo un ora di tragitto siamo arrivati, è una piccola casa indipendente, ha un cancelletto di ferro, e poi un giardino che porta all'entrata di essa.

Mio padre la apre e fa un passo di lato per farmi entrare, una volta dentro mi ritrovo in salotto, davvero molto carino, c'è un divano rosso e nero nel mezzo con un tavolino nero davanti e un tappeto dello stesso colore sotto di esso, un televisore al plasma sulla parete di fronte.

Poi ci avviamo in cucina anche essa molto carina e piccola con un tavolo nel mezzo.

"Come ti sembra?" mi chiede mio padre.
"Mi piace!" dico sorridendo.

"Vuoi vedere la tua camera?"
"Si."

Mi porta per un corridoio, superiamo una porta e ci fermiamo davanti a quella di mezzo, la apre lentamente e noto subito un letto matrimoniale nel mezzo con delle lenzuola chiare sopra.

Mi giro intorno e vede un armadio color panna, una scrivania dello stesso colore con un computer portatile sopra.

Delle tende chiare appese davanti alla finestra.

Mi piace un casino, è così diversa dalla mia vecchia camera.

Mi volto verso mio padre e lo stringo in un abbraccio.
"Mi piace davvero tanto papà" dico abbracciandolo.
"Ne sono felice tesoro, vedrai ci troveremo benissimo qui" dice stringendomi forte.

Lo spero, lo spero davvero tanto.
Anche se a me basta stare con lui e saperlo felice.

Ritorniamo in cucina e mi accomodo su una sedia guardandomi intorno.

Mentre mio padre si avvia ai fornelli, provando a cucinare qualcosa.

Ma nel giro di qualche minuto ci ritroviamo la cucina sottosopra.

Me la rido e mi alzo avvicinandomi a mio padre gli do' un bacio sulla guancia e faccio segno di sedersi.

Lui obbedisce e mi guarda divertito, mentre io ripulisco e cucino qualcosa da mangiare.

Beh ecco iniziata la mia vita qui in Ohio, sola con mio padre, spero davvero che questa nuova avventura possa aiutarci ad entrambi a dimenticare ciò che abbiamo passato li' a New York, spero che la nostra vita possa migliorare.

Non sarà facile, anche perché lui avrà solo me e io avrò solo lui, saremo solo noi due, ma io so che sia io che mio padre siamo due persone forti, ci aiuteremo a vicenda e c'è la faremo!

A Complicated Love: Un amore senza fine! (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora