Il buio nel giorno

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Finn e Celestia si tennero per mano mentre scendevano lungo una valle verde, intendi a raggiungere un piccolo villaggio che si vedeva in lontananza. Tutto era magnifico e profumava di casa, il paesaggio e l'aria sembravano accarezzarli dolcemente. Celestia lasciò la mano di Finn e con un sorriso furbo che non lasciava spazio alla tristezza di poco prima esclamò << prendimi, se ci riesci!>>

Cominciò a correre come un cavallo imbizzarrito e lui si gettò all'inseguimento, ridendo come un bambino. L'erba fresca accarezzava le loro caviglie, il cielo azzurro quanto quello terrestre sembrava riflettersi nei capelli di Celestia che si muovevano fluenti sulla sua schiena, le nuvole candide, invece, parevano parte distaccata del suo corpo tanto la pelle di lei era lattea. Continuarono a rincorrersi scendendo sempre di più a valle, ridendo in modo incontrollato, senza pensare a nulla. Che fosse stato quel posto ad avere quest'effetto su di loro?

Ad un certo punto Finn l'afferrò per la vita, ed insieme caddero per terra nell'erba morbida e fresca che li accolse in un abbraccio verde, rotolarono per un po' restando abbracciati stretti, quando poi si fermarono i due non poterono fare a meno di guardarsi negli occhi.

Così vicini Celestia riusciva a vedere tutte le pagliuzze dorate degli occhi di Finn, e sentiva il suo odore che in quel momento era diverso rispetto al solito: era più delicato e le ricordava l'estate con le sue spiagge roventi e le onde che arrivano sulla battigia,ma anche un fuoco e della musica nella notte. Il suo sospiro ricordava il venticello che nei pomeriggi afosi fa chiudere gli occhi per il sollievo, quel soffio lieve che sposta un poco i capelli dal collo. Chiuse gli occhi e riempì i polmoni i quell'odore, fece scivolare la mano lungo il braccio forte di lui che bruciava sotto al suo tocco freddo. Lei era così fredda in confronto a lui, si sentiva ghiaccio sotto al sole, quando accarezzava la sua pelle.
Forse per questo aveva paura di sciogliersi.
All'improvviso nei suoi occhi vide il suo stesso riflesso e si risvegliò da quel torpore.
Si mise a sedere imitata da Finn, che però sollevò la schiena pigramente, come se volesse restare disteso nel verde accanto a lei per l'eternità.
<< Dobbiamo andare>> sussurrò lei.
Lui annuì << Sì, andiamo>> si alzò in piedi e le tese la mano. Poi continuarono a scendere fino ad arrivare al villaggio visto prima.
Questo era alquanto singolare: le case sembravano boccioli di fiori, e nei " petali" c'erano delle finestre rotonde che si aprivano come lucernai.
Erano tutti sui colori dell'avorio, dell'oro, varie sfumature di giallo, e anche il bianco spiccava parecchio, così che sembrava di esser diventati formiche dentro ad un giardino di fiori.

<< Ed ora che si fa?>> s'informò Finn.

<< Si cerca un modo per parlare alla regina>> Celestia si avvicinò ad una casa dorata e bussò.

<< Salve, mi chiamo Celestia ed ho bisogno di arrivare al castello reale; potete aiutarmi?>> Silenzio. Lei bussò di nuovo << C'è nessuno?>>  All'improvviso le pareti della casa cominciarono a tremare lievemente, poi i "petali" si schiusero un poco, ed una fata sbucò fuori circondata da una polvere d'oro. Le ali  trillavano come quelle di un colibrì, lei aveva la carnagione abbronzata, i capelli lunghi erano legati in due codini ed erano color miele. Indossava una veste leggera color Isabella, era molto semplice e legato in vita da un cordoncino oro. Ai piedi, invece, aveva dei sandali di cuoio legati alla schiava, e i lacci arrivavano fino a metà coscia. Rimase a svolazzare un attimo a mezz'aria, studiando i due, e poi scese a terra.

<< Perchè dovete parlare alla Luce?>> chiese. Finn osservò incuriosito le lentiggini della fata che sembravano brillanti sparsi per la faccia.

<<Perchè dobbiamo arrivare al regno della notte, in qualche modo.>>

La fata si prese tutto il tempo di osservare ogni minimo dettaglio di Celestia, soffermandosi in particolare sui capelli e sulle macchie d'erba verde che aveva sparse per il corpo e per i vestiti. Poi sorrise << Hita  >> spostò lo sguardo verso Finn, studiando anche lui << E' il mio nome>> spiegò dopo. << E comunque non credo che sia una buona idea andare nel regno della notte. Quel luogo è tenebroso, mette i brividi>>

Stella MaledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora