Prologo

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L' uomo aveva già visto quel fumo violetto che attraversava pareti e distruggeva tutto ciò che incontrava di vivente.
La prima volta era riuscito a scappare. Questa invece non ce l'avrebbe fatta.
Sapeva quale era la procedura da adottare in caso di morte imminente: doveva distruggere tutto ciò che poteva dimostrare che fosse una spia della Crystal.
Per questo prese il suo accendino dalla tasca della giacca e iniziò il lavoro che compì in pochi secondi , bruciando tutto ciò che aveva di personale e di segreto: messaggi criptati, apparecchi da spia, contatti con la sua agenzia.
Alla fine il fumo era praticamente arrivato nella sua stanza.
Prese la foto con i suoi due bambini e la moglie e una lacrima bagnò il viso paffutello della piccola ,vicino al bambino sorridente, mentre la moglie salutava.
-Sapeva che era un lavoro difficile- sussurrò la spia, con il viso rigato di lacrime, mentre con il pollice passava sopra quei visi tanto familiari, che non avrebbe rivisto più.
-Vi voglio bene- sussurrò, prima che il fumo gli annebbiasse la vista e gli portasse via l' ultimo respiro.

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