La prima volta

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La prima volta

«Dunque, veniamo ai limiti. Questi sono i miei.» le porgo la lista. “Ci siamo, o così o niente.” Conosco i miei limiti a memoria e li spunto mentalmente ad uno ad uno mentre la osservo leggerli. Diventa sempre più pallida mano a mano che si avvicina alla fine. “Oh cristo.”

LIMITI ASSOLUTI

No ad atti che implichino giochi con il fuoco.

No ad atti che implichino di urinare o defecare.

No ad atti che implichino aghi, coltelli, piercing o sangue.

No ad atti che implichino strumenti medici ginecologici.

No ad atti che implichino bambini o animali.

No ad atti che lascino segni permanenti sulla pelle.

No ad atti che implichino il controllo del respiro.

No ad atti che richiedano il contatto diretto del corpo con la corrente elettrica (alternata o diretta che sia) o con le fiamme.

Lei deglutisce e mi lancia un’occhiata nervosa, i suoi occhi blu spalancati e sbarrati.

Cazzo, spero di non farla scappare via dallo spavento – sicuramente questi limiti dimostrano che non sono interessato a tutta quella merda estrema.

Non posso credere di essere così nervoso. Non ho mai voluto nessuno tanto quanto voglio questa ragazza… voglio la sua sottomissione – desidero ardentemente la sua sottomissione. Perché, non lo so.

È dall’intervista che mi assilla la mente, immagini di lei infestano i miei sogni: lei che si morde il labbro, mentre s’infila una ciocca di capelli dietro l’orecchio; la sua voce melodiosa, esitante mi risuona in testa.

Che cosa c’è in lei? Voglio far funzionare questo accordo. Come posso convincerla a provare? “Dì di si, Anastasia, ti prego.”

«C’è qualcosa che vorresti aggiungere?» mantengo un tono gentile, ma spero non voglia aggiungere niente. Voglio carta bianca con lei.

Lei mi fissa, apparentemente senza parole. È…irritante. Non sono il tipo che aspetta per avere una risposta. Che cosa sta pensando?

«C’è qualcosa che non farai?» la imbecco

«Non lo so.»

Non è la risposta che mi aspettavo.

«Cosa significa che non lo sai?»

Lei si agita sulla sedia e sembra a disagio.

«Non ho mai fatto niente del genere.»

“Cristo, certo che no! Pazienza, Grey, per la miseria! Le hai gettato addosso una gran quantità di informazioni.”

«Be’, quando hai fatto sesso, non c’è stato qualcosa che non ti è piaciuto fare?» le chiedo pazientemente. Lei arrossisce e il mio interesse è catturato immediatamente. Che cosa ha fatto che non le è piaciuto? È audace a letto? Eppure sembra così – inesperta. Di solito non trovo questa cosa attraente, ma con lei…

«A me puoi dirlo, Anastasia. Dobbiamo essere sinceri l’uno con l’altra se vogliamo che tra noi funzioni.» devo davvero spingerla a lasciarsi un po’ andare – non vuole nemmeno parlare di sesso. Si sta agitando di nuovo e sta fissando le sue dita.

“Andiamo, Anastasia.”

«Dimmelo» le ordino. Cristo, certe volte è così frustrante.

«Ecco, io… non ho mai fatto sesso, quindi non lo so»

Cinquanta sfumature di ChristianWhere stories live. Discover now