L'ira di Grace Trevelyan-Grey

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L’ira di Grace Trevelyan-Grey

Con gli occhi di Anastasia

Christian è in piedi sulla soglia. Gli ci vuole un istante per capire la situazione. Io sono cinerea e tremante, lei fradicia e livida. Il suo bel viso si incupisce. È stravolto dalla rabbia mentre si frappone tra noi.

«Che cazzo stai facendo, Elena?» dice, la sua voce è glaciale e minacciosa.

Elena lo guarda sbalordita. «Lei non va bene per te, Christian» sussurra.

«Che cosa?» grida, facendoci sobbalzare entrambe. Non lo vedo in volto, ma tutto il suo corpo si tende ed emana ostilità.

«Come cazzo fai a sapere che cosa va bene per me?»

«Hai dei bisogni, Christian» dice, e la sua voce è più dolce.

«Te l’ho già detto… questi non sono affari tuoi» ruggisce. “Oh, cazzo, un Christian Molto Arrabbiato ha alzato la sua deliziosa testa.” Gli altri ospiti ci sentiranno.

«Cosa significa?» Si ferma, fissandola truce. «Pensi di essere tu? Tu? Sei tu quella giusta per me?» La sua voce si è ammorbidita, ma gronda disprezzo, e improvvisamente non voglio stare qui. Non voglio assistere a questo scontro così intimo. Sono un’intrusa. Ma sono bloccata, i miei arti non rispondono.

Elena deglutisce e sembra raddrizzare la schiena. La sua posa cambia impercettibilmente, diventando più autoritaria. Fa un passo verso di lui.

«Io sono la cosa migliore che ti sia mai capitata» sibila arrogante. «Guardati adesso. Sei uno degli imprenditori più ricchi e di successo degli Stati Uniti. Controllato. Motivato. Non hai bisogno di niente. Sei il signore del tuo universo.»

Lui fa un passo indietro, come se fosse stato colpito, e la fissa a bocca aperta, offeso e incredulo.

«Ti piaceva, Christian, non prenderti in giro. Eri sulla strada dell’autodistruzione, e io ti ho salvato, ti ho salvato da una vita dietro le

sbarre. Credimi, piccolo, è così che sarebbe finita. Ti ho insegnato tutto quello che conoscevo, tutto quello di cui avevi bisogno.»

Christian impallidisce e la fissa inorridito. Quando parla, la sua voce è bassa e incredula.

«Mi hai insegnato a scopare, Elena. Ma era qualcosa di vuoto, come te. Non mi meraviglia che Linc ti abbia lasciata.»

La bile mi sale alla bocca. Non dovrei essere qui. Ma sono pietrificata e morbosamente affascinata, mentre loro due si scannano a vicenda.

«Non mi hai mai avuto per te» sussurra Christian. «Non hai detto una sola volta di amarmi.»

Lei stringe gli occhi. «L’amore è per gli sciocchi, Christian.»

«Esci da casa mia.» La voce furiosa e implacabile di Grace ci impaurisce tutti. Tre teste si voltano all’unisono verso la soglia della stanza, dove lei si trova. Grace fissa truce Elena, che impallidisce sotto la sua abbronzatura stile Saint-Tropez.

Il tempo sembra sospeso, mentre tutti e tre facciamo un respiro profondo e Grace entra con decisione nella stanza. Ha gli occhi ardenti di rabbia e non li distoglie da Elena, finché non le arriva di fronte. Elena la guarda allarmata, e Grace la colpisce forte con uno schiaffo, il cui suono riecheggia tra le pareti della sala da pranzo.

«Tieni i tuoi schifosi artigli lontani da mio figlio, puttana, e vattene da casa mia. Adesso!» sibila tra i denti.

Elena si massaggia la guancia arrossata e la fissa per un momento inorridita e scioccata. Poi corre via, senza darsi la pena di chiudere la porta dietro di sé.

Cinquanta sfumature di ChristianWhere stories live. Discover now