Capitolo 5 - Al calar del sole - (3/4)

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Passarono alcuni giorni in cui spesi i miei giorni ad andarmi a spulciare l'elenco dei centri della Cia e d'andarli a spegnere come luci a ciel sereno. Non uccidevo mai nessuno... anche se al terzo colpo di pistola o di mitra che mi spari e mi si ferisce, cerca d'arrenderti se non vuoi morire, dico io... nel mio intento. Uno nel Wisconsin, per un secondo centro tornai in Illinois, mentre erano sempre meno quelli che cercavano di difendersi e cercavano quasi di scappare, anche se ormai cercavano quasi di far sviluppare questi centri di ragazzi geneticamente modificati in pochi giorni e non era nemmeno detto che ne sarebbero usciti puri – fisicamente, s'intende – facenti quello che i loro superiori gli avrebbero detto di fare: me li avrebbero scagliati contro solo per dimostrarmi che Parnassus poteva sempre farmi scegliere quello che voleva lui e scoprii che c'era lui dietro tutto questo casino perché più di uno dei "agenti servi" di J.Edgar – il capo della Cia dell'epoca – mi confessò che il loro capo s'era venduto l'anima al diavolo e io sapevo che il diavolo sarebbe anche non potuto esistere, ma qualcuno di simile anche nella dote di assecondare i morti e d'obbligare a farti eseguire i suoi voleri era proprio quello che loro chiamavano "l'uomo che aveva fregato la morte"; nonostante tutti i miei sforzi nel mettere a ferro e fuoco l'intera Cia per iniziare a capirci qualcosa, soprattutto perché non capivo come mai John mi portasse così tanto fretta e mi faceva ancora più incazzare: ci provavo, ma non avevo altre informazioni e tutte quelle che raccoglievo erano tutte nelle missive e nei dossier che trovavo... quasi collezionavo... tanto che anche gli stessi agenti mi chiamavano "Il Mastino" e quando mi vedevano scappavano, tenendomi d'occhio.
Distrutti tre centri, ossia uno in Michigan... precisamente una era collocata in una delle città vicino Detroit, la seconda era vicino a Green Bay... in Wisconsin, mentre per la terza mi toccò ritornare in Illinois, precisamente vicino Cook – non me ne ricordo l'ubicazione precisa – per cui decisi di fare ritorno a Chicago, una volta risolta l'operazione, per raccogliere altre informazioni, ma al ritorno trovai tutto ancora più incasinato di quando non me ne andai tre giorni fa: l'intero dipartimento era in completo subbuglio per fatti di cui ignoravo l'essere avvenuti e lì vidi tutti gli agenti in completa tenuta da battaglia... attivi come non mai... tanto che nel mio comparire, Chuck mi prese subito da parte... dentro il magazzino delle prove, perché volevo avere notizie dei miei vestiti e del ragazzo che avevo arrestato solo come collaboratore di Rogers.

«Foulieur, dovrei parlarti. Non dire niente, perché ho visto che sei un tipo abbastanza irascibile: ti prego. Te lo dico in poche parole: te la ricordi la sorella di Hucker? Il ragazzo entrato con l'ultimo concorso con la sorella rossa? Se si, è dal giorno che hai arrestato il ragazzo dell'assalto alla scuola che non si trova e i genitori non sanno più che fare e che santo pregare. Abbiamo anche cercato di rintracciarti perché anche noi stiamo raccogliendo... ogni pista» – Ero intento nel recarmi al piano sottostante per andare a ispezionare le prove, ma Chuck... sconvolto in volto... sapeva che mi sarei innervosito di brutto – credo che quello che sia successo nella scuola sia stato fondamentale per lui capire come comportarsi con gente molto risoluta "e molto fortunata" – e più parlava e più quasi mi pregava di non fare di matto. Le preghiere erano a ritmo cadenzato, quasi tremava, perché poteva immaginare la mia reazione che era del tutto immaginaria, anche se avrà chiesto informazioni al capitano perché l'avrà affiancato a me come collega di pattuglia.
«Dannazione, si hanno informazione su chi sia stato? O almeno qualche sospetto?» – Alzai subito le sopracciglia, ma preferii darmi una calmata perché la rabbia non avrebbe aiutato e contrassi tutti i muscoli per cercare di non dare dello spettacolo inutile e anche perché non sapevo da quando fosse effettivamente scomparsa o da quando se ne fossero accorti i parenti e poi il resto della polizia.
«Sono quasi tre giorni che non torna a casa, così ha detto il fratello. Già la prima sera non sapevano dove fosse, ma il fratello pensava che stesse da una sua amica e non ha voluto chiedere ai genitori: a maggior ragione che era minorenne, avrebbe dovuto farlo... pensai, oltre che era davvero tonto e mi domandai realmente chi l'avesse integrato nella polizia.
«Me ne occupo io, ma ho ragion di credere di dover capire cosa sia successo. Per piacere, potresti farmi un favore: vai a dire a Rogers che sono tornato e che arresterò quel figlio di puttana!» – Mi discostai subito da lui e me ne andai a recuperare le notizie su quelle prove di cui ero venuto anche a recuperare delle notizie più incisive.

The Chroniches of a Hero - Atlas "Versione Lite"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora