Second chapter: Party Time!

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La prima cosa che pensai, quando entrai nella lussuosa casa, fu: 'Wow, è davvero rumoroso.'

Anche se la festa era cominciata da solo quindici minuti, era già colma di adolescenti mezzi ubriachi.
Tutti i mobili del salotto erano stati spostati di lato, in modo da creare un'improvvisata pista da ballo, dove la musica proveniva da dei costosi subwoofer; il suono rimbombava per l'intera casa, facendo oscillare i lussuriosi armadi di mogano.
Molte persone, che conoscevo a scuola, erano lì, ballando con qualcuno, con un bicchiere di alcol in una mano ed i corpi che oscillavano strettamente gli uni verso gli altri in movimenti non appropriati, che avrebbero fatto arrossire perfino mia nonna.
Potevano prendersi una stanza, su.

Saltai, quando Jonathan apparve fuori dal nulla, ubriaco da pazzi e biascicando qualcosa.
I suoi tipici e begli occhi erano annebbiati, mentre i suoi capelli scuri gli coprivamo l'intera fronte, dove il sudore decorava l'attaccatura dei suoi capelli.
Ondeggiò sui suoi piedi.

''Hey, mie belle donne. Come vi state trovando?''

''Stiamo bene, John.'' Io dissi, guardandomi intorno e facendo un cenno d'assenso.
''Bella festa!''

Lui seguì il mio sguardo e sorrise, rivelando una linea di leggermente storti, ma bianchi, denti.

''È un successone, non credi?''

''Decisamente. I tuoi vicini sono d'accordo?''

''Oh, sì,'' disse ed utilizzò l'indice per indicarmi le persone che ballavano e parlavano.
''Sono qui, in questo momento!
Ci sono Hank e Nora, la coppia della porta accanto con un cane irritante, di nome Clover. Poi c'è Kyle, che ci ha fornito di birre. Dopo abbiamo Jayson, Ramona, Carla, Tim, Sherrie, Luca, Tommy, Karina, Lucy, Moira, Rhonda ed i gemelli Eric ed Erica.''

Non mi concessi la seccatura di dirgli che non mi interessava la scaletta di nomi dei suoi vicini che erano alla festa.
Un semplice accenno sarebbe stato sufficiente.

''Buono a sapersi,'' dissi, afferrando Annie, che si guardava intorno in soggezione e sembrava che potesse svolazzare via da un momento all'altro. Non potevo pensare che una piccola ragazza come Annie non si mettesse nei pasticci in una festa come quella.

Subito dopo, la sua attenzione fu catturata da qualcun altro ed urlò così forte che pensai le mie orecchie sarebbero sicuramente esplose.

''Jacob! Amico mioooo!''
Andò via dalla nostra vista, per avvicinarsi ad un bellissimo atleta, ed io ed Annie cominciammo a farci strada fra tutta quella folla.

Subito mi avvicinai al tavolo degli stuzzichini — che era, in modo conveniente, situato accanto alla finestra, dove potevo prendere un po' di aria fresca.
Si soffocava fra tutti quei corpi sudati.
Annie andò a prendere un po' di patatine, ma io velocemente fermai le sue mani.

''Non farlo, Annie. È una ciotola comune.
Chissà chi ha messo le mani qui dentro e cosa aveva toccato prima!''
Lei tremò e si allontanò da lì, battendo le mani e fissandosi intorno goffamente, per poi ondeggiare in avanti con i piedi, cercando facce conosciute in mezzo alla folla.

''Senti, io vado a prendere un drink. Posso fidarmi del fatto che non toccherai questo cibo, prima che io torni?''

Lei annuì, ''sì, Grace.''

''Cosa vuoi prendere?''

''Solo una club soda, grazie. Ti aspetto qui!''

Io mi voltai ed allontanai, per prendere le nostre bibite, stando attenta a non sfiorare nessun corpo sudaticcio.

Perché le persone facevano quel tipo di cose ogni fine settimana?

La mia prima impressione non era, decisamente, buona.

Pranking the Bad Boy [ Italian translation ] Where stories live. Discover now