CAPITOLO 13

565 27 1
                                    

Sto uscendo di casa. Sta per piovere, non ci voleva proprio. Mi accorgo di non avere l'ombrello e sto per chiamare Francesco per dirgli che non voglio più uscire, già non lo volevo prima, ci si mette pure la pioggia. Mente compongo il numero si blocca lo schermo e appare una chiamata in corso, una chiamata da una persona, l'ultima persona che mi aspettavo chiamasse. Dries.
All'inizio non rispondo ma mi decido a rispondere.
<Pronto?> Inizio.
<Ciao, ti chiamo dall'ospedale, stavo andando da una parte e ho incontrato un tipo che era stato investito e che diceva di conoscerti, l'ho portato qui e mi ha chiesto di chiamarti>
<Cosa??? Come si chiama?>
<Fabio>
<Fabio?>
<No scusami Francesco>
<Ah si dovevamo uscire>
<Ah> Risponde quasi deluso.
<Posso parlarci un attimo?>
<Certo te lo passo> Mi accorgo che il suo tono di voce è cambiato, ora è più basso e rauco.
..........
<Pronto?> Dice lui.
<Che hai fatto?>
< Sono stato investito mentre venivo al supermercato>
<Ah mi dispiace> No per nulla. Vabbe dai un po' si.
<Non mi vieni a trovare?> Mi chiede.
<Come faccio?>
<Giusto dopo vengo io> Nonono.
<Va bene> Che ipocrita.
<Ma come fai a conoscere Cris?>
<Cris?>
<Quello che mi ha soccorso>
<Dries> Madonna mia.
<Va be insomma lui>
<Storia lunga> Non voglio raccontargli nulla.
<Va bene, devono farmi delle visite di controllo ti richiamo io>
<Ok ciao> Attacco immediatamente, col cazzo che ti rispondo, oh mi ha rotto le palle.
Il Karma amore mio. Mi hai fatta soffrire per 3 anni? Bene, dovevi aspettartelo. Se pensi che ti perdoni ti sbagli, ma sparisci un po' va. Mentre sono immersa nei miei pensieri sento suonare il campanello. Vado a rispondere.
<Chi è?>
<Sono Dries, mi apri un attimo?>
<O-ok> Balbetto.
Sono in preda all'ansia. Non che non mi faccia piacere però non me l'aspettavo.
Bussa alla porta.
Gli apro.
<Hey, scusa il disturbo> No che disturbo.
<Non preoccuparti, dimmi tutto>
<Mi è finita l'acqua del serbatoio della macchina, non è che potresti ricaricarmi la bottiglia sennò a casa non ci arrivo!?> Una cosa non gli è mai mancata.  Il sorriso, quel sorriso che mi ha fatto innamorare, o meglio, che mi sta facendo innamorare.
<Certo che me lo chiedi? Per tanto poco> Lo accolgo e lo porto in cucina, carico la bottiglia e gliela restituisco. C'è un imbarazzo accompagnato da un silenzio mortale.
<Grazie> Accenna un sorriso.
<Prego> Ricambio il sorriso.
Lo accomoagno alla porta ma qualcosa dentro di me dice che lo dovrei fermare, ma non do retta alle voci dentro di me. Però lo faccio.
<Dries, aspetta> Dico.
<Si?> Chiede guardandomi stranito.
Mi avvicino sempre di più e faccio unire le nostre labbra. Lui non da segno ne di approvazione ne come se volesse rifiutarlo. Sta lì immobile. Dopo pochi secondi si stacca. Mi guarda negli occhi. Sorride. E mi bacia lui. Capisco che ha altre intenzioni. Cerca il passaggio per far danzare le nostre lingue assiame. Glielo consento. Gli metto le mani dietro la nuca. Mi spinge verso il muro e mi fa attorcigliare le mie gambe attorno alla vita. Sono in braccio a lui. Mi appoggia sul tavolo in cucina e si piazza tra le mie gambe. Tutto questo senza mai staccarci.
Comincia a abbassarmi la zip della felpa. Gli sfilo la maglietta e la appoggio altrove. Mi sfila la canottiera e in pochi minuti ci ritroviamo nudi sul mio letto. Non ci stacchiamo un attimo e se lo facciamo, solo per riprendere fiato e ricominciare. Senza troppi giochetti, cerca la mia approvazione che non arriva subito, anzi faccio per respingerlo, ma vengo fermata dal suo:
<Andrà tutto bene, è normale che ti senta così>
E finalmente riesce a trovare la mia approvazione. Mi entra dentro, dolcemente. Siamo una persona sola. Acconpagno i suoi movimenti con il bacino, accompagnato a sua volta dalle sue mani posizionate sui miei fianchi. Lo lascio fare. Quando arriviamo entrambi al culmine ci stacchiamo, per poi ricominciare fino allo sfinimento.
Quando siamo ormai esausti ci mettiamo sotto le coperte. Lui è dietro di me e mi abbraccia. Io mi addormento tra il sapore dei suoi baci pieni d'amore. Forse per la prima volta dopo tanti anni stavo bene.


Et voilà! Che dolci che sono♥



&quot;Si ritorna sempre dove si è stati bene.&quot;//Dries Mertens♥ Where stories live. Discover now