Epilogue: The Exo'luxion

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Un anno dopo.

La Supernova dell'Acqua scese lentamente le scale della Sala delle Stelle, lasciandosi alle spalle un vociferare acutissimo e gli sguardi curiosi della sua gente. Camminava dritto e a testa alta, fermandosi ogni tanto a sfiorare con un buffetto la fronte di qualche bambino che lo guardava pieno di ammirazione. Salutò tutti e uscì all'aria aperta, beandosi della penombra del crepuscolo.
La loro Stella brillava vigorosa nel cielo, rischiarando i passi che aveva ricominciato a percorrere, diretto di gran carriera verso le rovine della Vecchia Capitale. Facendo un calcolo veloce, sarebbe dovuto arrivare in una decina di minuti, prendendo la strada a nord ovest.
"Ehy Suho, aspetta!", lo chiamò una voce poco distante.
Kris lo raggiunse con calma, sorridendogli leggermente. "Andiamo insieme?", gli propose.
L'altro si limitò ad annuire contento e riprese il suo cammino, sicuro che presto tra lui e la Supernova del Volo ci sarebbe stata una chiacchierata. "Non mi sembra quasi vero", sospirò infatti il suo amico.
"Nemmeno dopo un anno?", rispose Suho ridacchiando.
Il più altro scosse la testa. "Sai, quando ci ripenso mi sembra quasi come un sogno, la vita che abbiamo vissuto sulla Terra. Però poi guardo le cicatrici della battaglia e mi rendo conto che non c'è fantasia in quello che è successo", disse probabilmente già perso in ricordi passati.
"Oggi è Exoluxion, dovremmo festeggiare", lo incoraggiò il più giovane pronunciando il nome che aveva assunto per gli abitanti di Exo quell'anniversario speciale, quando la loro Stella aveva ricominciato a brillare e, piantando nuovamente i semi che Luhan aveva trovato nel Tempio degli Spiriti, avevano fatto rinascere l'Albero della Vita. Era stato altrettanto incredibile scoprire che i loro genitori, in un ultimo estremo sacrificio, avevano legato le anime del loro popolo all'esistenza dell'Albero, così una volta riportato alla luce, anche la loro gente avrebbe ripreso a vivere. Quando quella pianta sacra, che cresceva ad una velocità innaturale, aveva buttato fuori le prime verdi foglie erano rimasti affascinati dai germogli luminescenti che avevano riempito i rami, come fossero stati pieni di lucciole. E da quel momento, poco a poco, per ogni fiore che sbocciava un'anima veniva liberata dal sonno protettivo a cui era stata indotta due decenni prima.
"Vorrei che fossimo tutti qui", sospirò Kris riportandolo alla realtà.
"Lo so, ma è andata così", rispose immediatamente, abbassando il capo.
Continuarono a camminare e finalmente cominciarono a scorgere i primi mattoni della Vecchia Capitale, pietre preziose inglobate per sempre qua e là nella pietra. Svoltarono leggermente, lasciando che la brezza leggera del Nord scompigliasse tuniche e capelli.
"Ho sempre pensato che avrebbe seguito le orme di suo padre, ma evidentemente non si sentiva pronto. A volte penso che sia meglio in questo modo, che forse non avere questo impegno lo renda più felice, eppure non smetto di pensare che sia un codardo", ammise l'altro.
Suho sbuffò contrariato. "E' stata una decisione che abbiamo preso insieme, noi come nuova Assemblea degli Astri. Lo sai che io per primo non ero assolutamente d'accordo, ma poi ho lasciato che il volere del destino prendesse il suo corso, come sempre", rispose calmo. "Se vorrà tornare e prendersi il posto che gli spetta, non mi opporrò comunque", aggiunse.
Riuscirono a scorgere qualche ramo dell'Albero, prima di sparire dietro delle vecchie mura pericolanti, facendo attenzione a non inciampare nelle colonne di marmo rosa conficcate nella terra. Avrebbero voluto dare una ripulita a quei luoghi, ma alla fine avevano deciso di lasciarli per testimoniare ciò che era successo, non permettendo che tali atrocità venissero dimenticate. Non era accettabile che la storia finisse col ripetersi, avevano rischiato di perdere tutto, di sparire.
"Dopotutto hai ragione, forse sono troppo duro con loro. Hanno fatto del loro meglio, non posso biasimarli", sospirò Kris ancora una volta, mettendo fine a quella conversazione.
"Adesso su con la vita, abbiamo un matrimonio che ci aspetta", batté le mani contento Suho.

***

Probabilmente non si era mai sentito così agitato in vita sua.
Le rovine del Santuario di Quarzo gli coprivano la visuale, ma non aveva dubbi su cosa lo aspettasse dall'altra parte. Anche se non aveva voluto altri all'infuori dei suoi amici, l'idea di uscire allo scoperto lo mandava in paranoia quasi quanto in quei momenti sulla Terra quando doveva esibirsi davanti a mille persone. Infondo sapeva che non aveva motivo di preoccuparsi, quello sarebbe stato un giorno estremamente importante per la sua gente ma soprattutto per lui.
"Sei proprio un disastro, nemmeno avessimo invitato tutti gli abitanti di Exo!", lo prese in giro la Supernova del Fulmine, seduto accanto a lui pieno di quel sorriso voglioso di schiaffi.
Per lui erano già sufficienti i mattoni della Vecchia Capitale, figurarsi l'esaltazione degli abitanti delle due neo capitali che gli veniva sbattuta in faccia mentre si sentiva svenire. Avevano deciso fin da subito di non fare le cose in grande e di mantenere la cerimonia privata, perché anche se era un nobile, un Erede o qualsiasi cosa, l'idea di fare quel passo lo faceva sentire un ragazzino spaventato.
Oltretutto se pensava ad un anno prima, gli sembrava incredibile il lungo viaggio che aveva compiuto. Dai giorni in università, al recupero della memoria e alla battaglia contro la specie che li aveva quasi fatti estinguere, quando Chanyeol aveva ucciso il Comandante dei Nebulosi e insieme avevano iniziato a ricostruire quello che era andato perso, attingendo ai loro poteri e alla loro fatica, pian piano riportando l'ordine nel caos. C'era di nuovo la democrazia, ma avevano deciso di eleggere a maggioranza due Grandi Stelle, così che una potesse controllare il lavoro e la fede dell'altra, ed era iniziata la costruzione di due nuove città, dove gli abitanti erano stati equamente divisi in base ai loro poteri, in modo che si potessero evitare ulteriori motivi di contrasto e portare equilibrio tra le Case. Exo-K ed Exo-M erano una il riflesso dell'altra, piccole metropoli dai tetti bianchi e le strade piene di verde, dove lo sfarzo era stato abbandonato in favore della comodità, grazie anche a tutto quello che avevano imparato sulla Terra e prendendo esempio dal mondo civilizzato degli umani; nel punto in cui le due si incontravano sorgeva un grande specchio di ossidiana lucida dove le Supernove potevano aprire un portale al loro precedente pianeta, passo divenuto indispensabile quando alcuni di loro avevano deciso di farvi ritorno.
"Non so se ce la faccio", sospirò guardando il suo amico.
Chen rise di gusto, prendendolo per un braccio ed aiutandolo ad alzarsi. "Di cosa hai paura? Probabilmente è agitato tanto quanto te", cercò di rassicurarlo.
Apprezzò il tentativo dell'altro, ma per quanto si sforzasse non si ricordava di aver mai visto il suo compagno agitarsi in maniera visibile, se c'era una cosa se sapeva fare bene era nascondere le sue emozioni. Per lui ormai era un libro aperto, anche grazie al loro legame, ma non era abbastanza per rassicurarlo. La paura irrazionale che l'altro cambiasse idea, che si rendesse conto che il loro amore fosse solo un grande sbaglio... Tutti sciocchi pensieri che non lo abbandonavano dalla notte prima.
Sono proprio uno stupido, lui mi ama, pensò sconsolato guardando con insistenza il soffitto.
Quando vide Tao arrivare felice a comunicargli che erano pronti, si risvegliò da quella fase di depressione, dandosi dell'idiota e della ragazzina innamorata, mentre faceva un cenno a Chen e recuperava il suo mantello bianco. Come aveva anche solo potuto avere dei dubbi?
Rinnovato di nuovi propositi, anche se un po' di nervosismo rimaneva, prese il corridoio scoperto sulla destra, lasciando che la luce della Stella giocasse sulla sua pelle nivea, quando di quanto in quanto si rispecchiava nei piccoli quarzi incastrati tra le vecchie pietre del Santuario.
Fu quando vide le facce sorridenti di Suho e Kris che capì che era arrivato il momento, alzò lo sguardo e si avvicinò di qualche passo, raggiungendo la figura eterea del suo compagno, vestito in una tunica bianca complementare alla sua. Sorrideva, il che fu sufficiente per sciogliergli il cuore.
Si presero per mano e poté finalmente bearsi del tiepido calore che il corpo dell'altro gli trasmetteva. "Sono felice di essere qui con te, ora", gli disse dolcemente.
"Siete pronti?", li incalzò Suho con un sorrisone senza perdere ulteriore tempo.
Subito annuì, stringendo la presa e guardandolo incantato. "Sehun, ti prendo come mio unico compagno, per camminare assieme a te nelle stelle ed amarti per il resto della mia vita", pronunciò cercando di nascondere il tremolio dato dall'emozione. Quelle erano parole importanti, un giuramento che avevano scritto insieme per sigillare la loro storia, il loro destino.
La Supernova del Vento gli baciò una guancia. "Luhan, ti accolgo come mio compagno nel corpo e nello spirito, per correre assieme a te sulla terra ed amarti per l'eternità", disse a sua volta.
Si guardarono dritto negli occhi e Luhan capì che tutte le sue paure potevano scomparire solo accanto a Sehun, la cosa più bella che la vita avesse voluto regalargli, e il ragazzo di cui si era innamorato dal primo momento in cui le loro anime si erano sfiorate.
Ti amo, gli disse con la mente e il luccichio nei suoi occhi fu una risposta più che sufficiente.
Suho appoggiò le mani sulle loro spalle, come segno di benedizione. "Così vogliono gli Astri, la luce di Luxion vi sia da testimone in questo giorno in cui i vostri cuori si intrecciano una volta per tutte", disse sigillando il significato di quel momento.
Luhan lasciò che le labbra di Sehun catturassero le sue, muovendosi piano e con dolcezza, imprimendo in quel bacio tutte le parole che dette a voce alta non avrebbero avuto senso.
Poi si voltarono, le mani ancora intrecciate, a guardare i loro amici che applaudivano entusiasti e si dissero che erano stati fortunati, ad essere arrivati a quella meta. Che non era una fine, ma un inizio.
"Dovremmo fare qualcosa del genere, noi due", sentirono Lay bisbigliare a Suho, vicino a loro.
La Supernova dell'Acqua ridacchiò. "Mi stai forse chiedendo di sposarti?", replicò divertito.
Lay arrossì leggermente, colorando il pallore delicato della sua pelle. "Non mi permetterei mai di mancare di rispetto alla Grande Stella, tu appartieni al nostro popolo", disse l'altro in un tono che Luhan non riusciva a capire se fosse serio o segretamente canzonatorio.
"Anche Kris è una Grande Stella, ma Tao di certo non si fa scrupoli", rispose Suho allontanandosi di qualche passo. "E comunque ti avrei detto di sì", concluse andando ad abbracciare Kai e Dyo, lasciando la Supernova della Vita con un enorme sorriso stampato in faccia.
"Vieni qui", gli sussurrò Sehun nell'orecchio, riportando l'attenzione a loro due.
La Supernova dello Spirito lo strinse forte, appoggiando la testa sul suo petto e sospirando felice.

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