Angoscia

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Un ticchettio.

Un lieve ticchettio che si fa sempre più forte, sempre più forte fino a diventare il rumore del bussare troppo forte contro una porta, una pietra che sembra essere dentro di noi.

Proprio come una visita inaspettata di fa viva, non te la aspetteresti mai, arriva così...quando non la inviti, mentre non la stai pensando.

Provi a ignorarla mettendoti a fare altro, ad occupare la testa, a muoverti o qualsiasi altra cosa per soffocare quei colpi continui che non sembrano arrestarsi.

Ed è lì, è li che arrivi all'esasperazione della sopportazione è decidi di avvicinarti al rumore, ad aprire quella maledetta porta per farla smettere di colpire.

Vorresti gridare:"Si! Ti ho sentita! So che ci sei, vattene!"
Sai benissimo che non serve a niente, come un cane che si morde la coda è esattamente come dare testate contro lo specchio.

Contro te stesso.

Fa male, fa maledettamente male più ti avvicini a quella porta maledetta, i colpi sono sempre più forti, non puoi fermarli, lei non si fermerà, non adesso che l'hai riconosciuta.

Quel pensiero torna a farsi vivo,
Quale? Lo stesso che ha invitato lei dentro di te, a bussare alla tua porta.

Di chi sto parlando?

Apri la porta, e quando sarai investito da tutto quel groviglio di paranoie che ti fa sentire pesanti le spalle e la testa che gira vorticosamente, la riconoscerai.

Angoscia.

"A cosa pensi?"Where stories live. Discover now