Three.

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"Eren, non ti agitare, d'accordo?"

La voce di Carla, dall'altra parte del telefono, suonava dolce e tranquilla. Per questo Eren le telefonava prima di ogni concerto: lei sapeva come calmarlo, sapeva quali parole dovesse usare con lui per farlo sentire a suo agio e non sbagliava mai, non importava se lui fosse sul punto di piangere.

"Sì, mamma, non ti preoccupare. Sto benissimo."

"Ricordati in ogni momento che io sono orgogliosa di te. Sei arrivato in alto, Eren. Sei la mia gioia."

Ed Eren dedicò a lei il sorriso con cui salì sul palco, dimenticando, forse, anche per un solo istante, di non aver ancora visto Levi in giro nei camerini.

"Non andartene..." sussurrò. "Ti prego, non andartene."

***

Il ragazzo venne accolto da grida, applausi e fischi, mentre la luce dei riflettori si adagiava sul suo corpo abbronzato e semiscoperto da una canottiera nera molto larga.

Eren mostrò il più grande dei suoi sorrisi verso le migliaia di fan che quella sera erano lì solo per lui, ognuna con un cartellone o almeno un accessorio che lo riguardassero.

Ricordava perfettamente la prima volta in cui aveva cantato in pubblico. Aveva otto anni, ed era la recita della scuola. All'epoca c'erano solo un centinaio di persone a vederlo, ma lui sentiva ancora l'agitazione di quel giorno, il brivido di prendere in mano il microfono, la sua voce che echeggiava per l'intero auditorium.

"Da grande voglio fare il cantante!" aveva annunciato a sua madre, una volta salito in macchina dopo lo spettacolo. Carla gli aveva sorriso e, incoraggiante, gli aveva detto che sicuramente ce l'avrebbe fatta e che lei gli sarebbe sempre stata accanto.

Ora, dodici anni dopo, era a Tokyo ad uno dei concerti più importanti della sua carriera, di fronte ad un intero stadio pieno di fan che avevano pagato un costosissimo biglietto solo per vedere lui.

Scosse la mano in aria per salutare l'immensa folla mentre si avvicinava al microfono, al centro del palco.

"Buonasera, Tokyo!" esclamò, gioioso. I suoi occhi verdi si illuminarono. "State tutti bene?!"

Eren fece una rapida introduzione dove spiegò quanto fosse felice di trovarsi lì quella sera, di quanto la città fosse stupenda (ma assolutamente non paragonabile alla bellezza di tutte le ragazze lì presenti) e di quanto sperasse che tutti sarebbero rimasti felici dopo la sua performance.

I musicisti cominciarono a suonare e così Eren cantò una dopo l'altra tutte le sue canzoni più famose, quelle che l'avevano portato al successo, accompagnato dal coro stonato delle sue fan che lo rendevano sempre più felice ad ogni concerto.

Oh, se solo quelle ragazze avessero saputo che a lui mancava l'ingrediente principale della felicità, l'unica persona che avrebbe reso quella serata perfetta.

Ovunque tu sia, spero che tu sia felice.

Con o senza di me.

***

"Santo cielo, Levi! Dov'eri finito?"

Hanji allargò le braccia, presa forse dall'euforia, quando vide Levi arrivare finalmente nel backstage e venirle incontro.

Indossava una camicia grigia piuttosto leggera, le maniche arrotolate fino ai gomiti. Un paio di jeans neri gli fasciava le gambe.

"Hai fumato la sigaretta più lunga della storia, a quanto pare!" lo canzonò la donna, ricordando che un paio di ore prima lui le aveva detto che sarebbe andato a fumare ma che sarebbe tornato subito. Da allora, non si era più fatto vivo.

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⏰ Last updated: Jun 10, 2017 ⏰

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