13º Capitolo

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Madelaine si era svegliata con il solito languorino, era una ragazza a cui piaceva molto mangiare anche se il suo fisico scolpito non lo dimostrava.

Si alzò dal letto e notò subito che qualcosa non andava, la sua amica Scarlett non era a letto. Si allarmò subito, dal il giorno in cui Scarlett era stata catturata, non si permetteva più di perderla di vista nonostante la poca sopportazione nei suoi confronti da parte dell'amica.

Prese il telefono per controllare l'ora. Non era molto comune trovare dei cellulari in giro dato che la gente aveva paura delle radiazioni che potevano provocare, era sempre la paura delle persone a bloccare la ripresa dei popoli.

Notò subito che la sua ex amica Victoria l'aveva chiamata ben 9 volte durante la notte.

Madelaine perciò corse fuori dalla sua camera per andare a controllare cosa avesse l'amica. Conosceva la strada per la sua camera a memoria, un tempo erano state così tanto amiche da conoscere anche i minimi particolari dell'altra.
Le mancava tutto quell'amore, ma non credeva ci fosse nulla da fare per rimediare.

Una volta arrivata cercò di mantenere la calma, erano parecchi giorni che non parlavano più, precisamente dal giorno delle cantine, perciò non capiva l'urgenza che aveva l'amica di rivederla.
Quando bussò sentì un grosso tonfo come se qualcuno fosse caduto dal letto, si mise a ridere ma quando vide la faccia sconvolta di Victoria smise subito «Cosa succede? Va tutto bene? Ho visto ora le tue chiamate e mi sono preoccupata... posso entrare?» cominciò Mad con le sue solite domande a raffica e la sua completa preoccupazione, come se tra le due non fosse successo nulla.

«Ehm... no nulla, non sta succedendo nulla.» Victoria si era affacciata solo con il volto fuori dalla porta, come se non volesse far vedere l'interno della camera.

«Ok Victoria capisco che non possiamo più essere amiche come un tempo, ma si vede che hai bisogno di me»

«No davvero Mad, non ho bisogno di nulla.» fece per chiudere la porta in faccia alla rossa quando quest'ultima con i suoi poteri da strega riuscì a bloccarla.

«No tesoro adesso mi ascolti, non osare mai più chiudermi la porta in faccia, non mi interessa se lì dentro c'è un casino o c'è qualche ragazzo...» la ragazza si bloccò come se avesse capito tutto, allora con lo stesso incantesimo con il quale aveva bloccato la porta la spalancò e ciò che trovò dentro non la fece per niente sentire meglio.

«Ah davvero? Non so se essere più schifata o poco sorpresa. Siete così ripetitivi»

A quel punto il ragazzo parlò con voce incerta «Madaleine ti prego non fare così...»

«No James non osare dimmi ciò che posso o non posso fare. E tu lurido lupo non capisco come possa ancora andare al letto con lui dopo tutto ciò che abbiamo passato. Ti ricordi il patto di sangue che abbiamo fatto quando eravamo piccole? Cos'è ti sei dimenticata tutto?»

«No Mad... giuro posso spiegarti» era stata il lupo a parlare.

«No in verità non mi spieghi proprio nulla, ti ho perdonato una volta perché ho capito il tuo punto di vista e le tue motivazioni, ma non posso farlo un'altra volta.» a quel punto la rossa cominciò a correre il più veloce possibile e il più lontano possibile da quella storia.

Joseph si aggirava per i corridoi con un'aria stanca, era solito svegliarsi presto ma quei giorni, dopo l'accaduto delle cantine, non era riuscito più a chiudere occhio. Continuava a pensare a quella ragazza e a come lei lo guardava, come se sperasse che lui sapesse ciò che faceva... quando in verità era il più confuso di tutti.

Si fermò davanti la camera della gemella, non erano molto legati sia per via dei caratteri totalmente diversi, ovvero misterioso e per certi punti di vista introverso di lui e menefreghista ed espansivo di lei, sia per il fatto che la sorella era la prediletta del padre sin da bambini. Ed era un peso che Joseph si teneva dentro sin da piccolo.

Quando bussò lei si affacciò alla porta già pronta per andare alle lezioni, non aveva mai capito perché teneva tanto al suo aspetto fisico visto il fatto che quell'Accademia non contava più di 400 Mutanti. Ma era fatta così non poteva farci nulla.

Anche dal punto di vista fisico i due ragazzi non si somigliava per nulla, forse il colore di capelli che avevano ripreso entrambi dalla madre poteva essere un punto comune ma per il resto tutti avevano sempre pensato che non fossero effettivamente gemelli.

Prima di poter anche solo aprire bocca Ashley parlò con la sua solita voce squillante «Cosa succede fratellino?»

«Non chiamarmi così, sai che non mi piace.» sospirò come ricordandosi che non poteva farci nulla «e comunque sono qui per parlare di nostro padre.»

La faccia della ragazza improvvisamente si oscurò «Cos'altro vuoi sapere Joseph? Ti ho già spiegato che le voci su di lui e le sue azioni sono infondate.»

«Davvero non te ne rendi conto? Non è la persona che ti vuol far credere»

«Jo sai che ti voglio tanto bene ma a volte sei così influenzabile... non riesci a vedere del bene nelle persone, ma lo capisco sai? Ti hanno fatto così tanto male nella vita che purtroppo non sei abituato al bene.» Ashley parlò con una voce soave e poggiò la sua mano sulla spalla del ragazzo ma quest'ultimo non voleva la sua compassione, sapeva benissimo che per via dei suoi innaturali poteri era stato sfruttato non per buone intenzioni ma l'aveva superato, voleva invece che la ragazza aprisse gli occhi «Ash smettila immediatamente di parlarmi così, non sono il tuo cucciolo di cane e lo sai. Devi aprire gli occhi per la miseria, una mia amica, se così la vogliamo chiamare, è stata catturata e tenuta prigioniera per via di nostro padre. E non sono così tanto influenzabile quando le cose le vedo con i miei occhi»

Improvvisamente calò il silenzio, la ragazza dai capelli biondo cenere non voleva credere alle parole del fratello perciò fece per rientrare nella sua stanza, ma prima di chiudere la porta disse «Non credere che la passerai liscia per ciò che hai appena insinuato. È pur sempre tuo padre, ricordatelo sempre.»

Mentre Joseph fece per tornare sui suoi passi si accorse di una figura dietro l'angolo, quando si avvicinò per capire chi fosse quest'ultima stava correndo via. Non riuscì a distinguere il volto ma era sicuro del fatto che fosse una ragazza e che li stava spiando.

Madaleine corse fino a raggiungere la sua stanza, non poteva credere ai suoi occhi, aveva voluto dare una seconda opportunità all'amica ma lei l'aveva tradita con la stessa moneta. Le lacrime avevano cominciato a bagnarle gli occhi ma quando entrò in camera non c'era più tempo per quelle cose.
«Scarlett...»

La ragazza si trovava seduta sul letto immobile, come se avesse appena visto un fantasma «Ho incontrato Sarah oggi, mi ha scritto un biglietto stamattina scrivendomi se potevamo incontrarci» giocherellava con un pezzo di carta e il suo tono non trasmetteva emozioni.

«Cosa ti ha detto? Perché sei così sconvolta?»

«Mi ha detto che ieri notte è riuscita a tornare nelle cantine, le avevo accennato al fatto che mia zia si trovava ancora lì dentro perciò lei ha voluto controllare. Le ho dato tutte le informazioni e anche una sua foto così per non poterla confondere. Mi ha detto che quando è arrivata la sua cella era aperta e all'interno c'era questo fogliettino.» glielo passò alla rossa e lei perse il controllo.

«Cosa cazzo significa? No Scarlett tu non puoi andare da lui, non sappiamo ciò che ti succederà.»

«Non ho altra scelta, ha scritto anche di non avvertire gli altri perché sa già che cercherebbero di intromettersi, ma dovevo dirtelo. Domani mattina alle 8 andrò nel suo ufficio e voglio che tu mi accompagni.»

«Ma Sky ti prego... può esserci qualche altro modo»

«Madaleine no. Ho già deciso.» il suo tono era categorico, non si sarebbe lasciata scappare l'opportunità di salvare sua zia, anche a costo di sacrificare la sua vita.

NDA;
la storia per ora sta andando molto meglio del previsto e sono davvero molto contenta!
Ai nostri protagonisti sta per succedere il peggio, siete pronti?🌚😜

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