Capitolo 16

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Rob's POV
Vedo la maniglia abbasarsi e la porta aprirsi.
Cerco di non emmettere nessun rumore e di stare il più fermo possibile...
È uscita!
Non mi ha proprio visto.
Stolta!
In un secondo mi piombo dietro di lei e le metto un mano davanti agli occhi...

"Indovina, indovinello... Chi sono ??" dico io ridendo dall'isteria, puntandole la lama del coltello a pochi millimetri dalla gola.

"Smettila Rob, ci siamo solo io e te qui.. Chi potrebbe essere !?" mi risponde lei.

Uccidila!
Tagliale la gola!

Prendo un profondo respiro e...

"Hai ragione, sono io hahaha... Picollo scherzo stupido!" affermo, togliendo la mano dai suoi occhi e nascondendo il coltello.

"Che scemo..." mi dice lei un po' stranita, percorrendo il corridoio.

Sciocco! Era la tua occasione!

Mi dirigo verso la cucina e prendo le patatine e il succo preparati precedentemente.
Arrivo sul divano e iniziamo a mangiare e a chiacchierare, ma io non l'ascolto. Sto pensando a come sarebbe schizzato fuori il sangue dalla sua gola!
A fontanella, oppure con un piccolo spruzzo !?
Chi lo sa...

"Rob.. Mi stai ascoltando ??" mi richiama lei.

"S-si, si.. Scusami.. Stavi dicendo ??" rispondo.

"Nulla di importante, tranquillo"

"Ma... Cos'è quella macchia sulla manica della maglia ??" mi domanda.

"Dove ??" rispondo perplesso, mentre mi guardo le braccia.

"Lì... All'interno dell'avrambaccio"

"È forse sangue ??" mi domanda, indicando la macchia.

Vedo la macchia e alzo la manica. Noto un taglio di circa sei centimetri, massimo sette. Non è profondo.
Forse me lo sarò fatto prima, per sbaglio, nascondendo il coltello. In effetti era davvero molto affilato...
Non me ne ero nemmeno accorto.

"Si, è sangue... Forse mi sono fatto male in cucina e non me ne sono accorto" dico io con molta tranquillità, mentre faccio scorrere la mia lingua sulla ferita per leccare il sangue che ne cola.

"V-va b-bene..." mi risponde Lisa, guardandomi un po' perplessa.

Le sorrido, mostrando automaticamente i denti rossastri per il sangue.

"Patatine ??" domando io, prendendo la scodella con una mano e asciugandomi il sangue che mi colava dal labbro inferiore con l'altra.

"N-no grazie.. Non ho molto appetito.."

Il silenzio che si era creato per qualche minuto, viene interrotto da uno squillo di un cellulare.

"Pronto.. Dimmi mamma.. Si, va bene.. No, tranquilla. Vengo a piedi, faccio una passeggiata.. Ciao, a dopo."

"Era mia mamma Rob. Devo tornare a casa" dice lei, posando il telefono nella borsa e alzandosi in piedi.

Mi alzo anch'io per salutarla.

"Ci vediamo Rob, ciao" mi dice, aprendo la porta di casa mia per poi andarsene.

Hai già sprecato un occasione d'oro prima... Cosa aspetti adesso ad inseguirla di nascosto !?

Rido da solo, facendo scorrere le mani fra i miei capelli.

"È vero! Devo inseguirla!" urlo, come a rispondere alle voci che sento dentro di me.

Questa volta però devo essere ben preparato.
Non posso rischiare che mi veda. Non posso rischiare che mi riconosca.
Mi serve una maschera!
Per fortuna, dovrebbe essere ancora in cantina. Non credo di averla gettata via.
Tempo fa usavo una maschera per fare alcune cose...
Cose brutte!
Cose orribili!
Cose che ti rimangono dentro a vita!
Non si può dimenticare lo sguardo che si spegne davanti ai tuoi occhi, mentre la vittima esala il suo ultimo respiro.

Arrivo in cantina e inizio la ricerca.

Butto tutto a terra!
Apro qualsiasi cosa. Qualsiasi scatolo.
Sono in preda ad un raptus.
Non sono più in me!
Urlo e butto tutto in aria!

Dopo qualche minuto, la trovo subito.
Non è una maschera a viso intero, ma prende soltanto la parte inferiore della faccia. Soltanto dal naso in giù. È in pelle nera e lucida. Ha un disegno di un sorriso a denti sporgenti. Il tutto con una cerniera. Se apro la cerniera, si apre anche il sorriso disegnato mostrando la mia vera bocca.
Insieme ad essa trovo anche la mantella, e i guanti, che usavo in coordinato. In modo da non far vedere nemmeno i miei vestiti.
È una semplice mantella nera che si allaccia, con un bottone, proprio alla base del collo.
È molto lunga e munita anche di un grande, e largo, cappuccio per coprire la parte superiore del mio viso. I guanti, sono sempre in pelle lucida nera, decorati con delle stringhe intrecciate con delle borchie rotonde.

Adesso ho tutto quello che mi serve.
Sono stato veloce! Lisa non dovrebbe essere molto lontana.
Apro la porta di casa mia e indosso la mantella.
Il vento la muove fancedola ondeggiare leggera nell'aria.
Indosso la maschera e i guanti. Chiudo la cerniera, e metto il cappuccio.
Sono pronto!

Lisa's POV
Credo che la telefonata di mia madre non poteva arrivare in un momento migliore.
Quella casa è strana. LUI è strano!
Mentre percorrevo il corridoio, per andare in bagno, non sapendo quale fosse la porta per sbaglio ne ho aperte altre due. Aperte non è la parola corretta. Ho provato ad aprirne altre due, perché erano chiuse a chiave.
Non ne capisco il motivo sinceramente.
Il mio instinto mi dice che quella casa nasconde dei segreti!
Per non parlare di lui poi...
Perché quello stupido scherzo quando sono uscita da bagno ??
Non era per niente divertente!
Ma la ciliegina sulla torta è stata la ferita.
Assurdo!
Era un taglio abbstanza grande, non molto profondo ma comunque grande! Lui non ha battuto minimamente ciglio, come se per lui fosse soltanto un tagliettino da nulla. Non era così!
E poi perché leccarsi il sangue il quel modo ?? Un modo perverso e disgustoso!
Provava proprio gusto nel farlo...
No... Non è normale!

Mi fermo davanti ad un semaforo. è rosso, devo aspettare per atraversare.
Fermandomi, si sono fermati anche i miei pensieri.
Il buio stava pian piano calando e un leggero vento si alzava, facendomi scompigliare un po' i capelli.
Il semaforo è ancora rosso. Mi guardo un po' intorno e vedo un signore/ragazzo, almeno credo sia un maschio, camminare a testa bassa dall'altra parte della strada. Si ferma anche lui ad aspettare il verde del semaforo.
È un po strano!
Ha una lunga mantella nera che gli copre quasi tutti i vestiti. Ha anche un cappuccio che gli copre il viso. Alquanto misterioso!

La luce verde si illumina e così continua la mia passeggiata verso casa.
Per curiosità, discretamente, mi volto per vedere quel signore cosa stesse facendo.
Se ne stava sempre a testa bassa e continuava anche lui la sua passeggiata chissà per dove.

All'improvviso vedo che il tizio non è più dall'altra parte della strada.
Di istinto, mi giro e lo vedo camminare dalla mia parte di marciapiede.
È a qualche metro di distanza da me!

Prendo subito il telefono e chiamo mia mamma...

"Segreteria telefonica"

Merda!
Decido lo stesso di far finta di parlare al telefono. Magari non si avvicinerà.

Dopo qualche minuto mi giro e vedo che la distanza tra noi si è accorciata...
Allora aumento il passo. Quasi corro, ma...
È troppo tardi!

Nel giro di pochi secondi mi ritrovo scaraventata contro un muro in un vicolo buio, con una mano sulla bocca e un altra al collo.
Non posso fare alcun movimento, il suo peso immobilizza completamente il mio corpo!

#MySpace
Eccomi con un nuovo capitolo. Scusate per il disagio, ma adesso ho una fissa con le maschere, haha. Tutta colpa di Tokyo Ghoul (anime giapponese). Vi metto anche una foto della maschera all'inizio del capitolo, così è tutto più chiaro. Spero vi piaccia questo nuovo capitolo, a presto :)

BipolarWhere stories live. Discover now