11. Nashville

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Non tutto quello che diciamo corrisponde a verità.

Diciamo tante cose, ma davvero poche di queste riusciamo davvero a realizzarle.

Come quando diciamo che  studieremo tutto l'anno senza fermarsi un attimo in modo tale da prendere buonissimi voti.
E poi finiamo gli ultimi mesi con tutto il libro da studiare.

O come quando da piccoli per convincere i nostri genitori a prenderci un animale domestico diciamo che ce ne occuperemo totalmente noi.
E poi finiamo per non dare da mangiare al coniglio per due giorni di fila.

C'è davvero un abisso tra quello che diciamo e quello che facciamo.

E forse anche la proposta di Shawn di uscire era una di queste cose. Una di quelle dette, ma che poi non vengono fatte.

Dopo Miami siamo stati ad Orlando e ad Atlanta e sembrava che il ragazzo si fosse totalmente dimenticato del nostro appuntamento.

Non ha fatto domande e per la verità non le ho fatte nemmeno io per paura di affrontare la realtà e avere un rifiuto.

Probabilmente se n'è dimenticato e va bene così.

Forse doveva andare così.

Oggi a Nashville in Tennessee il vento caldo soffia leggero, il cielo è coperto e c'è un'umidità altissima.

Ci ritroviamo per un giro turistico della città, vicino al fiume Cumberland.

Mentre, tutti gli altri sono fermi su uno dei ponti sono troppo occupati ad organizzarsi la giornata io mi ritrovo a fissare sotto di me sulle acque grigiastre del fiume delle persone fare canoa.

Quelli con la canoa gialla hanno superato quelli con la rossa.

Penso a quanto alla fine io sia molto meno stressata degli altri.

Ed il motivo è più che ovvio.

Io non lavoro e sono praticamente in vacanza.

Gli altri devono organizzarsi la giornata in ogni minimo particolare: scegliere i ristoranti più vicini alle arene e con poca gente perché non sia mai si faccia tardi, devono organizzare quando cominciare a muoversi da un posto per raggiungerne un altro, devono organizzarsi le ore di sonno.

E probabilmente devono organizzarsi anche per andare in bagno.

Io invece sono qui e l'unica cosa che faccio è guardare persone andare in canoa.

«Ok, ho creato un piano perfetto» afferma mio cugino con il cellulare ancora in mano a controllare il calendario degli appuntamenti.

Lui e Geoff stanno di nuovo bene, anche se adesso non vogliono più sentir parlare di sushi per il resto del tour. E mi sembra più che giusto.

«Se ci muoviamo adesso, possiamo andare a mangiare in un ristorantino carino vicino all'albergo» comincia attirando l'attenzione di tutti «dopo abbiamo circa quarantadue minuti e trentotto secondi cronometrati per riposarci in hotel ed alla fine possiamo muoverci per andare alla stazione radio, domani facciamo la stessa cosa e poi andiamo all'arena»

Gli altri annuiscono ascoltando attentamente il piano, io li guardo e basta non sono del tutto contemplata nelle decisioni. Io mi adeguo solo a quello che è il piano.

«Ok, allora forza andiamo» Dave è il primo che smuove tutti, comincia a camminare verso sinistra per raggiungere la terra ferma

Take me on tour || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora