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Passò una settimana dal mio ultimo primo giorno di scuola. Tutte le giornate passarono in modo molto monotono, sui libri per poter andare al meglio e con la compagnia delle mie 3 migliori amiche. 
Dopo una dura giornata sui libri, la sera decidemmo di uscire. Eravamo noi 4 ed in aggiunta c'erano i corrispondenti fidanzati di Stephy e Asia ed i loro amici. Eravamo un bel gruppetto. Scegliemmo di dirigerci al porto, dove avremmo preso un po' più di freschetto, visto che si moriva dal caldo. Ognuno di noi aveva una birra in mano. Mentre stavamo parlando e sorseggiando le nostre fredde bevande, si avvicinò a noi David, nonché amico di Roberto, fidanzato di Asia.
David era una ragazzo molto carino e simpatico. Era alto nella media, chiaro di carnagione ed aveva i capelli color carota, ovviamente naturali e gli occhi verdi/azzurrini.
-Ei> Esordì lui.
-Ei David> Rispondemmo noi in coro.
-Vi state divertendo?> disse poi con un tono caldo. Capivo che lui volesse farmi arrivare qualcosa, ma non capivo cosa.
-Sì, certo tu?> Dicemmo noi
-Sì> Disse guardandomi dritta negli occhi.
Ci fu un momento d'imbarazzo, poi torno tutto alla normalità. Eravamo semplici amici che ridevano a vicenda delle battute squallide che facevamo, nulla di più.
La serata passò in modo tranquillo. Verso l'una dovetti tornare a casa, anche perché l'indomani mi sarei dovuta svegliare presto per andare a scuola. David si offrì di riaccompagnarmi a casa, ovviamente non rifiutai, mi faceva piacere perché lui era una persona piacevole con cui poter fare la strada di ritorno a quel l'ora della notte.
Durante il tragitto parlammo del più e del meno. Lui mi disse che da lì a poco tempo, avrebbe ricevuto come regalo da parte dei suoi genitori la moto che tanto desiderava. Parlammo della scuola, dei nostri amici. Quando fummo sotto casa mia, ci salutammo e vi fu di nuovo quel momento d'imbarazzo che svanì non appena entrai nel portone.
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Bip.. Bip.. Bip..
Erano le 7.00 in punto quando ero già in piedi per andare a fare colazione. Quando entrai in cucina un odorino mi invase le narici. Tutta la mia famiglia mi salutò e viceversa.
Non ero solita fare colazione, infatti mangiai il necessario e mi diressi in bagno dove mi diedi una sciacquata, mi lavai i denti e poi filai in camera per vestirmi. Quella mattina optai per una maglietta a maniche corte bianca con una linea al centro azzurra e degli jeans a vita alta mentre ai piedi le vans nere basse. Vidi che i jeans mi stavano larghi dalla vita quindi optai per una cintura nera di pelle. Nemmeno mi truccai. Salutai la mia famiglia ed uscì di casa.
Appena arrivai a scuola, notai che avevo una ventina di minuti per potermi fumare una sigaretta, bere il mio caffè mattutino e parlare con le mie amiche.
Le 5 ore di scuola passarono molto lentamente. Forse perché a prima e seconda ora avevo storia e filosofia, non che non mi piacciano, anzi adoro la filosofia, ma il professore tende a ripetere più volte ciò che dice e ad un certo punto diventa molto pesante ascoltarlo o perfino prendere qualche appunto.
Appena uscì dalla classe vidi colui che non volevo vedere per il resto della mia vita, ma sapevo che era impossibile tutto ciò. Luca era difronte a me, per fortuna girato di schiena. <<Era andata così bene la giornata fino ad ora, perché Dio vuole proprio farmi incazzare??>> Pensai tra me e me.
Feci in tempo ad andare via da quella scuola, non avevo per niente voglia di incazzarmi oggi, proprio no.
<<Ma poi perché l'ho visto solo adesso? Una settimana dopo l'inizio della scuola?>> era sempre il mio subconscio che parlava.
Decisi di scacciarlo via, sennò mi sarei potuta innervosire solo pensandolo.
Arrivata a casa decisi di mettermi comoda e guardare un po' di tv in stanza. Ero sola quindi decisi di ordinare un panino, collegai il televisore al wi-fi e diedi inizio ad un pomeriggio dedito alle serie tv, tanto per l'indomani avevo già fatto tutti i compiti.

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