Un raggio di sole attraversò le persiane socchiuse del balcone della camera da letto e mi colpì il viso. Aprìì gli occhi e osservaì il bianco soffitto illuminato a tratti dalla luce del giorno.
Molti pensieri si affollarno nella mia mente.Da sei giorni non avevo avuto notizie di Noah.
Ho pensato a lui e al bacio che mi ha dato costantemente, la mia mente rielaborava ancora e ancora le sue parole ma faticava a credergli a fidarsi nuovamente, mentre il mio cuore se lo sarebbe ripreso subito e senza riserve.
Mi portai una mano sul viso e mi stofinai gli occhi increspati, poi facendo pressione con le mani sul materasso mi diedi la spinta per pogiare la schiena sulla spalliera del letto e rimanere seduta con le gambe incrociate.
Cliccai il pulsante dell'orologio digitale sul mio comodino,e si illuminò subito di quel verde fosforescente che segnava le 07:20. Dovevo accompanare Lucy a scuola.
Entrai in camera sua e alzai la serranda in modo che la luce del giorno invadesse la stanza. Come ogni mattina lei cominciò a lamentarsi e a farfugliarmi di lasciarla dormire ancora per un pò mentre con una mano portava il cuscino sulla testa per non lasciare arrivare la luce sul viso.
<<Buongiorno tesoro, avanti alzati è già tardi! >> le sussurai all'orecchio accarezzandole i morbidi riccioli rossi che le scendevano sulle spalle.
<<Ancora cinque minuti mamma>>disse afona e girandosi di spalle.
<<I vestiti sono sulla sedia, scendi a fare colazione altrimenti sta volta arriviamo davvero tardi>> e con le mani la strattonai.
***
<<Lucy?? Sei pronta ,tesoro?>>
Afferai le chiavi e il telefono dal mobile che si trovava sull'uscio di casa,osservai il display "non ci sono nuovi messaggi" e aprii la porta d'ingresso. Un venticello freddo mi invase e afferrai il giubottino per coprirmi.
Il Quartiere era abbastanza tranquillo, il viale alberato era tinto dai tipici colori autunnali e le foglie precipitavano al suolo depositandosi ai bordi della strada,creando sfumature di giallo e arancione che poi tendeva al marrone. Molti villini del quartiere si erano ripopolati nell'ulotima settimana per via dell'inizio della stagione autunnale e insieme a quesa l'inizio della scuola. Fortunatamente i nostri vicini non erano affatto rumorosi .
Quelli di fronte a noi, "I Clemente" non erano mai in casa, due banchieri sempre molto di corsa con due figli già grandi, la mattina uscivano sempre prima delle sette e la sera andavano a letto molto presto stanchi dalla giornata.
Invece nella casa di fianco alla mia viveva, da molti anni prima che io mi trasferissi con Lucy,Madame, una dolce e gentile signora anziana, poco più alta di un metro che portava una buffissima montatura d'occhiali, quasi più grande del suo viso biancastro e ricoperto di rughe, si trovava sul portico in questo momento intenta a sbattere il suo tappeto antico. Indossava il suo solito vestito per le faccende domestiche con un grembiule bianco legato in vita che al termine della gironata era quasi sempre nero.
Madame è vedova da molti anni ormai e vive sola in quella casa. I suoi due figli ogni tanto vengono a trovarla oppure lei va da loro per qualche giorno, vivono entrambi fuori per motivi di lavoro.
<<Buongiorno Susan>>disse con voce argentina.
<<Buongiorno Madame, come sta? >> risposi con un sorriso stampato sulle labbra.
Madame era molto importante, mi aveva aiutato e consolato nei momenti in cui ero più sola. Poi per Lucy era quasi come una nonna.
<<Bene cara, la piccolina non è ancora scesa? Le ho messo da parte una fetta di crostata alle more>> e scoparve all'interno dell'abitazione per poi riapparire con una fetta di torta avvolta accuratamente in un pezzo di carta stagnola.
<<Grazie Madame, non doveva distrurbarsi. Lucy sarà contenta, adora i suoi dolci>> le dissi diriggendomi verso di lei per darle un bacio affettuoso.
<<Lucy? Sbrigati siamo in ritardoo>> urlai poi girandomi verso la porta di casa spalancata.
Una dolce vocina mi rspose:<<Eccomi mammaa>> e comparve sul vialetto al mio fianco.
<<Buongiorno Madame>>, disse soavemente accostandosi a lei per darle un tenero bacio sulla guancia con quella sua boccuccia piccola.
<<Buongiorno a te piccolina, ti ho fatto la crostata da more>> e le porse l'involucro di carta stagnola che conteneva la torta.
I suoi occhi verdi assunsero la forma di due cuori pulsanti e la sua bocca si spalancò per la meraviglia, <<Grazie Madamee>> urlò Lucy dalla contentezza. Poi la presi per mano e salutando Madame con un sorriso salimmo in macchina.
***
Avevo appena lasciato Lucy davanti l'ingresso della classe quando ricevetti un messaggio da Noah:
"Ho terminato il trasloco,arriverò in città sta sera. Possiamo incotrarci domani mattina per parlare un pò?"
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Gli occhi dell'innocenza
RomanceSusan è una giovane madre single che vive a Roma con sua figlia Lucy. Da quando la bambina è nata lei non le ha mai raccontato del padre e non glielo ha mai fatto vedere.. Un giorno Lucy comincia a formulare quelle domande a cui prima o poi Susan d...