3 Agosto 1995

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Pioveva a dirotto. Mai tutta quest'acqua ad agosto.

Danzavo sotto la pioggia ad un tratto Noah mi afferò la mano e mi trascino sotto il balcone di un palazzo per ripararmi.

Sul suo volto era stampato un sorriso incredulo poi dalla sua bocca uscirono queste parole:

<<Tu sei completamente matta Susan!>>, e io continuai a ridere e a saltellare

<<Sei tutta bagnataa>>,disse con aria preoccupata e le sue calde mani sfiorarono le mie guance fredde e accarezzarono i lunghi capelli biondi gocciolanti e un tremore mi assalì, come un brivido di freddo, lui mi strinse a se per riscaldarmi.

<<Ti verrà un malanno>> continuava ad urlare cercando disperatamente di asciugarmi il più possibile strofinando le mani sui vestiti bagnati. Mi sfiorava il viso e strizzava i miei capelli. Posò un pollice sulle mie labbra e io sentii il suo calore avvolgermi. Le guance mi si tinsero di rosso.

"Bacialo, ormai ci sei. Ti sa stringendo a se e siete a pochi centimetri l'uno dall'altra. So quanto desideri le sue cale e morbidi labbra..."

Lo conoscevo da poche settimane ma ne ero affascinata, i suoi meravigliosi occhi verdi sembravano enormi smeraldi preziosi.

Era la prima volta che ci trovammo da soli eppure mi sembrava di conoscerlo da sempre. Mi sentivo come in un film, avevo visto questa scena tante volte eppure non mi stancavo mai di rivederla. Adesso era come se fossimo dentro il film.

<<Vieni con me, avanti corri Su>>, disse tirandomi di nuovo per il polso.

Mi sentivo incapace di intendere e di volere, lo seguivo e basta, anche se agli occhi della mia mente ero un'incoscente.

***

<<Ti prendo un maglione così ti togli i vestiti bagnati e ti scaldi>>, disse appena entrati in camera sua e lanciando fuori dall'armadio una quantita enorme di roba. Tirò fuori da una scatola un cardigan di cotone blu da uomo abbastanza lungo da venirmi come vestito. Si avvicinò a me e accarezzandomi un braccio mi indicò la porta del bagno per cambiarmi.

<<Grazie>>, sorrisi, poi chiusi alle mie spalle la porta.

Mi guadai allo specchio, il poco trucco che avevo era anadato via e il viso era coperto di gocce d'acqua.

Il cardigan era poco più corto della gonna che portavo sul ginocchio, le maniche invece mi stavano bene, sulle spalle mi stava un pò largo, abbastanza da lasciar intravedere la spallina del reggiseno e un pezzetto di pelle.

Uscita dal bagno mi sedetti nel letto accanto a lui, i miei capelli erano appiccicati al volto poichè le punte erano ancora bagnate, Noah mi passò nuovamente la mano tra i capelli per scostarli dal viso e li portò indietro lasciandoli cadere sulla schiena. Una goccia d'acqua scese lungo il mio petto e passò in mezzo al seno, lui la osservò finchè non scomparve dentro il maglione.

Tornò sulle mie guancia e sentii il suo respiro caldo e rilassato sul collo. Eravamo vicinissimi. Mi morsi il labbro inferiore mentre i miei occhi erano persi in quel verde cristallo. Chiusi gli occhi e il calore delle sue labbra mi invase. La mia pelle era così fredda mentre il suo sangue pulsava e ribolliva. Le sue mani stringevano i miei fianchi in una stretta presa. Io desideravo lui quanto lui desiderava me. E in quel momento ci siamo abbandonati all'amore senza calcolare nulla di ciò che ci stava attorno.

L'acqua sbatteva violentemente sui vetri delle finestre e il suo rumore era incessante. Un diluvio si abbatteva sopra le nostre teste ma noi ci amavamo incuranti di qualsiasi suono.

Da quel giorno amai perfino la pioggia e le fredde goccie che bucavano la mia pelle divennero dolci.

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⏰ Last updated: Jul 20, 2017 ⏰

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Gli occhi dell'innocenzaWhere stories live. Discover now