Capitolo 21

1.1K 85 7
                                    

« 'Giorno... »

« Ciao, Bianca, ben svegliata. Hai dormito bene? »

La ragazzina fa una smorfia e poi scuote il capo.

« Si nota sai? Hai le occhiaie... Era un'altro incubo?  »

« Non esattamente... Sembrava reale, per quanto improbabile. Mi sono svegliata triste e più stanca di quando mi ero addormentata. Ma era notte fonda e, dopo non molto, mi sono riaddormentata.  »

« Puoi dirmi tutto, lo sai...  »

Quell'affermazione fa capire a Bianca che Nat non le lascerà facilmente tenere dei segreti.

Tuttavia decide di rispondere in modo spiazzante e con un sorriso ambiguo.

« Anche tu. »

Ottenuto l'obbiettivo di spiazzare la donna, la ragazzina mette a tostare due fette di pane.

. . .

Bianca si avvicina titubante a Natasha. La donna sta lavorando al computer, le dita che battono in fretta i tasti.

« Ehm... -azzarda dopo averla osservata per un po'- Mi insegneresti come funziona? »

« Come funziona cosa? »

« Il computer... Tutti i ragazzini lo sanno usare... »

La rossa la guarda per qualche istante. Dovevo trovare una motivazione migliore pensa la fanciulla.

« Certamente, aspetta un attimo: prendo il mio vecchio computer che è più semplice per iniziare... »

Bianca annuisce, poi sgrana gli occhi. "Tu hai più di un computer! »

« Sì, ogni tanto ne compro uno nuovo. Oggi come oggi non costano più migliaia di dollari. Con cinquecento si trovano modelli molto buoni, in periodi di saldi anche a meno. »

« Aaah. Ovvio, lo sapevo... »

« Però facciamo domani, oggi ho molto lavoro da fare.  »
. . .

L'indomani

« Bene ora che hai imparato ad accendere e spegnere il computer e a creare ed aprire i file cosa vuoi sapere? »

« Come fa il computer a sapere tutto di tutti? »

« Eh? »

« Il computer di Tony, J.A.R.V.I.S., quando gli fai delle domande trova tutte le informazioni in pochi secondi. Come in una mega enciclopedia super veloce! »

« Ah, parli di Internet! »

« Credo di sì. »

« Allora devi andare qui... E poi clicchi lì... E scrivi quello che stai cercando. Generalmente bastano le parole chiave, quindi non è necessario mettere articoli e congiunzioni... »

« Capito. Grazie. »

« Dove credi di andare? » la ferma Nat prima che si allontani col computer.

« Di sopra. Ad interrogare internet. »

« Tre ore sono abbastanza per oggi. Potrai riaverlo domani. -la donna prende l'aggeggio elettronico e lo chiude in un cassetto- Va' a giocare fuori. Oppure nella mia palestra. »

« Vado fuori. »

. . .

Bianca prende qualche bastoncino e il coltello da caccia poi, seduta sotto un albero, fuori dalla portata visiva di Natasha, si mette ad intagliare il corpo di alcune frecce.

Per la prima volta, dopo mesi si sente nuovamente fuori posto e lontana da casa.

Casa.

Probabilmente da quando aveva nove anni non ha più identificato nessun edificio con quella parola.

L'hotel a Washington? Era provvisorio.

Il Casino&Hotel Lotus? Troppo caotico per essere rassicurante.

La scuola militare? La scuola non può essere anche la casa. E poi lei e Nico non erano mai stati accettati dagli altri. Troppo strani. Sbagliavano ancora a parlare, all'inizio. Non era mai riuscita a stringere dei veri legami di amicizia.

Le Cacciatrici? Era stata troppo poco tempo con loro per poter chiamare ciò che le univa più di simpatia.

Nico. Suo fratello era la sua unica casa dalla morte della madre. La loro casa non era mai più stata un luogo fisico da quando avevano lasciato l'Italia.

Ecco cosa deve far capire a suo fratello! Ciò che cerca quel povero bambino si trova nel suo cuore.

Deve riuscire a dirglielo senza disobbedire all'ordine del padre: tutti devono continuare a credere che sia morta.

Se solo potessi tornare da lui. Se riuscissi ad andare da lui come quando mi ha chiamata.

Improvvisamente si sente stanca e le si annebbia la vista.

E se...

Bianca si sdraia nell'erba e rilassa la mente.

. . .

« Svegliati, Bianca! Svegliati! »

« Cosa... Cosa succede? »

"Sto cercando di svegliarti da dieci minuti. »

Il viso della ragazza si fa pallido per la rabbia.
"Tu cosa?! Come hai osato? Stavo dicendo addio a mio fratello! »

« Era un sogno, era solo un sogno... » sussurra la donna dai capelli rossi, tentando di calmarla.

Gli occhi della ragazzina si riempiono di lacrime.
« Tu non capisci! Ero davvero con mio fratello! Mi hai impedito di salutarlo per bene! Non puoi capire! »

Bianca corre nell'edificio. Natasha la segue con lo sguardo poi raccoglie le cose che ha abbandonato lì l'altra. Nel far ciò si accorge che tutta l'erba ai piedi dell'albero è morta e anche l'albero sembra malato. Il che è inspiegabile dato che fino al giorno precedente la pianta era sanissima.

Spazio Autrice:

Ciao! Ho il telefono al 5% e ho scritto questo capitolo in meno di un giorno.

Quindi non la tiro per le lunghe: auguratemi buone vacanze. Ci sentiamo tra una settimana (sperom).
Buonanotte 🌌

🌋Leti

Nuovi MondiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora