Donne da marito

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«Che mi venga un colpo, come sei elegante! Fa sempre parte della scommessa?» domandò Lara guardando Tony uscire dal bagno.
Indossava un vestito di sartoria cucito apposta per lui e per questo capace di mettere in risalto il corpo tonico. Aveva la barba fatta, i capelli rasati e odorava di D&G. «Ho una cena» rispose svogliatamente l’uomo. «Tua madre prova ancora a farti mettere con qualche figlia di amici?» chiese Lara sorridendo.
«È una cena di beneficienza a casa di amici, ma non dubito del fatto che mia madre mi presenterà qualche donna. Mi chiedo come faccia a trovare sempre donne “da marito" –fece il segno delle virgolette con le mani- diverse. Ci vuoi venire?»
«Non credo che funzioni ancora» Lara si riferiva al loro piano. Certe volte, quando Lara era piccola, in cambio di giocattoli e dolci, Tony convinceva Lara ad andare alle cene con lui. Per tutta la sera, se Tony glielo chiedeva, la bambina rompeva le scatole alla coppia. «Però…magari c’è qualche uomo da marito» disse la ragazza tirando fuori la lingua.
Tony rimase un po’ turbato «Vuoi sposarti?»
«Ma scherzi? Pensavo che dato che c’è la crêm de la crêm della società potrei trovare qualcuno che mi riempia di regali per un po’»
Tony la guardò accigliato «Credo che tuo padre non sarebbe molto fiero di ciò che hai appena detto, non si usa così quello che hai tra le gambe»
«Ah no? E perché? Se tu e papà cambiate una donna a sera allora risultate playboy se io dovessi cambiare un uomo a sera risulterei una troia. Non lo trovo equo»
«Funziona così» disse Tony facendo spallucce «E comunque io faccio parte de la crêm de la crêm e non ho nessuna a cui fare regali al momento. Ti basta chiedere e ti comprerò ciò che vuoi, senza nulla in cambio»
«Ti ringrazio, ma l’ho detto solamente per scherzare. Papà non mi fa mancare nulla» “solo una madre” pensò.
Tony le stampò un bacio sulla fronte e per un attimo rimase travolto dal dolce profumo della pelle di lei. «Fai la brava e studia»
«Tu fai il bravo e usa le protezioni»
Tony la guardò con mezzo sorriso.
«Ho sentito che non hai perso la scommessa ieri» disse la ragazza
«Cavoli mi dispiace, l'avevo detto a Natalia, Natascia, Noemi... a quella donna di non gridare troppo»
«Non ricordi neppure il nome?»
«Era con la n»
«Rassicurante, va’ va’ che sei in ritardo»
«Buona giornata» disse lui facendole l’occhiolino e uscendo.
Lara provò a studiare ma non capì nulla e non perché odiava la fisica, ma perché non riusciva a levarsi dalla mente Tony che la guardava con quel mezzo sorriso. Sospirando chiuse il libro, prese il cellulare e fece l’unica cosa sensata.
 
 
Oggetto: Piscinaaa
Destinatario: Annalisa, Camilla, Elena, Melania,
Messaggio: Via Dante Alighieri 24, ultimo piano, campanello Desiderio. Portate il costume, vi aspetto.
 
 
***
 
Tony parcheggiò la macchina nell’apposito spazio, rifiutando di cedere le chiavi al posteggiatore, la sua bambina non la poteva guidare nessuno eccetto lui e Roberto. Scese dall’auto, si sistemò il vestito e fece un profondo respiro. Quelle cene erano sempre un’incognita.
C’erano sere nelle quali più di una donna piacente gli faceva la corte e doveva fare in modo di non urtare la sensibilità di nessuna di esse ma cercando di avere un appuntamento con ciascuna di loro. C’erano sere nelle quali poteva non esserci alcuna donna piacente e sequestrava qualche cameriera. Oppure c’erano sere nelle quali non c’era alcuna donna piacente neppure tra il personale.
Si avviò lungo il vialetto di ghiaia ed entrò nella villa.
«Antonio» una donna con i capelli color argento, gli occhi grigioverdi e le labbra truccate di rosso andò ad abbracciare Tony. La madre era l’unica persona che lo chiamava con il nome da battesimo e l’unica donna di cui Tony aveva soggezione.
«Ciao mamma, sei sempre più bella» Tony si lasciò dare un buffetto dalla madre che gli diceva di essere un ruffiano. «Papà sta conversando con i signori Borromini, lo saluterai più tardi. Lascia che ti presenti nel frattempo qualche ragazza»
Tony alzò gli occhi al cielo, se non avesse avuto quella mania di presentargli sempre donne da marito- le chiamava così- sua madre sarebbe stata una mamma perfetta. «Dorotea, dov’è tua figlia? Lui è mio figlio Antonio» la signora Desiderio si rivolse ad una donna con i capelli colorati di rosso.
«Enchanté» disse Tony facendo il baciamano alla donna.
«Oh, è un galantuomo» la signora Dorotea si portò una mano al petto e gustò gli attimi in cui le labbra del giovane stampavano un bacio sulla pelle incartapecorita delle sue mani. Qualche secondo dopo arrivò una donna che sembrava essere la copia giovane della signora Dorotea.
«Marianna, lui è Antonio, il figlio dei Desiderio» Tony rimase a guardare la donna di fronte a sé. Aveva le ciglia così folte che non avrebbe avuto bisogno del mascara per renderle più scure, il labbro superiore leggermente sporgente che veniva voglia di prenderlo tra le labbra e succhiarlo e un corpo da urlo. Immaginò di portarla nel bagno, sollevare a malapena quel tubino nero e prenderla da dietro e percepì un leggero movimento tra le sue gambe.
«Enchanté» disse Tony prendendole la mano e, per un attimo, fu sicuro che Marianna gli avesse letto nella mente e gradiva quel tipo di intrattenimento.
C’erano sere, come quella, in cui sua madre beccava la donna giusta.
 

***

Lara aveva attivato l’idromassaggio e le ragazze stavano tutte sedute nella piscina a goderselo.
«Quindi questa è casa dell’amico di tuo padre sbarra quel figo di Desiderio» chiese per la terza volta Annalisa.
«Già» rispose per la terza volta Lara e si chiese se la ragazza avesse problemi di apprendimento.
«Quindi oltre ad essere figo è ricco e generoso. Ma poi soprattutto, tu abiti qui! Dovresti veramente vedere gli amici di mio padre, per alcuni di loro dubiteresti del fatto che siano esseri umani» disse Melania.
«Ma tanto non mi cambia nulla, io sto qui perché ho vitto, alloggio e mi piace la sua compagnia» rispose Lara
«Vuoi negare di aver pensato di avere la sua compagnia pure a letto?»
Lara deglutì, beh non poteva negarlo, soprattutto quando gli guardava le spalle muscolose e toniche e aveva vampe di calore.
«Ma è l’amico di suo padre! Ha trentun’anni e da piccola lo chiamava zio» intervenne Elena «Sarebbe quasi un incesto» continuò
«Non è veramente suo zio» precisò Melania.
L’unica che non partecipava alla conversazione era Camilla, che da qualche giorno si vedeva con un ragazzo e non esisteva altro ragazzo al mondo che lui.
«Infatti abbiamo un tacito accordo nel quale lui può portarsi a casa chi vuole e io posso portarmi chi voglio» spiegò Lara
«Nel senso che puoi portarti ragazzi?» chiese Elena
«Sì, ma non ho nessuno da portare al momento» rispose Lara e ridacchiarono.
«Che ne direste di po’ di karaoke? Ho visto che c’è la consolle» chiese Annalisa all’improvviso.
Stanche di stare ammollo e avendo i polpastrelli raggrinziti, le ragazze accettarono la proposta.
 
Tony entrò a casa e trovò Lara che cantava. «Sei meglio di un antifurto, così fai spaventare i ladri» disse spontaneamente. Lara lo fulminò con gli occhi e spense la consolle, provocando un sospiro di sollievo e qualche “grazie al cielo” dalle altre ragazze che erano sedute sul divano. «Che ci fai qui?» chiese Lara al padrone di casa
«Ci vivo. Comunque scusate ragazze se non vi ho ancora salutate» rispose Tony andando loro incontro fece guancia contro guancia con ciascuna. 
«Dico che ci fai a quest’ora, pensavo tornassi più tardi» disse Lara quasi piagnucolando.
«Diciamo che ho pronunciato un nome che non dovevo dire durante un’occasione particolare» si giustificò Tony.
«Fa nulla» esclamò Melania «A proposito, hai un appartamento fantastico» disse poi.
«Grazie. Vado a farmi una doccia e poi mi metto a letto, per favore non fate troppo rumore» disse allentando la cravatta e provocando un abbassamento della mandibola ad Annalisa e Melania. Elena si alzò dal divano
«Forse è meglio che torniamo a casa. È stata una bella serata» “fin quando non ha iniziato a cantare Lara” pensò.
«Sì, andiamo, domani dovrei studiare» disse Camilla. Lara accompagnò le amiche davanti al portone e le salutò tutte con un bacio sulla guancia. «A presto» si dissero.
 
Tony frattanto si era spogliato e, con l’asciugamano attorcigliato alla vita, stava andando in bagno.
«Posso fare prima io la doccia?» chiese Lara
«No»
«Dai, mi devo asciugare i capelli»
«No»
«Daaaai…per favooore»
«Possiamo farla insieme»
«Ti prego Tony»
«Fai come vuoi, ricorda che fino a quando avevi sette anni facevi il bagno nuda con me»
Lara arrossì, era vero, Tony metteva il costume ma lei era nuda e si infilavano nella vasca idromassaggio insieme.
«Non saresti la prima donna che fa la doccia insieme a me. Forse potrei dire che saresti una delle poche che ha fatto la doccia solo con me e non in compagnia mia e di altre donne»
«Mi è venuto il voltastomaco, ma comunque ora si spiega perché hai una doccia grande quanto una stanza. Ad ogni modo fatti questa doccia, veloce» disse fulminandolo con gli occhi e, per un attimo, accarezzò l’idea di infilarsi nel box insieme a lui.

Cento giorni per stravolgermi la vitaTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang