Imbarazzo

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Pov's Gabriele
Ero rimasto a guardare il vuoto davanti a me per non so quanto, dopo che mio padre mi aveva detto del cambio di data del matrimonio di Alexia. Cercai di tirarmi su dal divano e con non poca difficoltà ce la feci. Ero emotivamente a terra, le volevo il bene di un fratello, e per questo non potevo accettare tutto quello che le sarebbe capitato dopo il matrimonio in quel luogo terribile. Non merita affatto la vita che Lucifero ha in servo per lei, insomma, sprigiona tenebre da tutte le parti.
Salii in camera di mio padre per vedere come stesse, aprii uno spiraglio della porta e lo trovai rannicchiato di un lato dormiente, stranamente rilassato. Sentendo il suo respiro regolare, sorrisi e richiusi la porta. Mi bloccai quando passai dalla ex stanza di Lucifero, e automaticamente sentii la rabbia montare in me. Subito soppressi quel sentimento di rancore dentro di me, ero abituato a farlo, ero stato insegnato così fin da piccolo, infondo ero un angelo, anche se potevo provare tutto quello che provava un essere umano o un demone.
Pov's Alexia
Che imbarazzo santo cielo, certo che in questo posto ogni volta che respiri, o qualsiasi cosa dici o fai, si viene a sapere e soprattutto subito. Mangiai silenziosamente con Sephora accanto che mi dava leggere gomitate e mi lanciava sguardi maliziosi per ogni volta che il mio e lo sguardo di Federico si incrontravano; Belil aveva uno sguardo cupo e fissava il piatto come se fosse la cosa più brutta del mondo, mentre tutti gli altri demoni presenti non osavano guardarci nemmeno per sbaglio, perché sapevano che Federico odiava essere guardato, soprattutto mentre mangiava, e avrebbero scatenato la sua furia.
Nello stesso istante in cui finii il mio ultimo boccone, Sephora mi prese per il braccio e mi trascinò fuori, senza dare nessuna spiegazione.
-Ma sei impazzita? Abbiamo fatto una figura di merda!- esclamai alzando la voce, anche se devo ammettere ero leggermente divertita.
-Tu dici? A me sembra che la figura di merda l'hai fatta tu insieme a Lucifero dato che siete sulla bocca di tutti!- esclamò lei altrettanto alterata, ridendo alla fine. Sbiancai e le tappai la bocca, facendole cenno di fare silenzio, e la trascinai in camera mia e di Federico. Mi sedetti di fronte a lei, e arrossì quando mi guardò con un ghigno.
-Si ok, è successo, ma non guardarmi così.- dissi imbarazzata.
-Cavolo, adesso si che si ragiona!- scoppiai a ridere per la sua euforia, nonostante la situazione, e dissi
-Spiegami la tua euforia a cosa è dovuta, non lo capisco.- mi guardò malissimo e disse
-Perché? O santo cielo, non so se capisci ma sei stata a letto con il diavolo in persona, lo capisci?- spalancai gli occhi, bloccando le sue parole con un dito.
-So cosa ho fatto, ma che c'è di strano dato che è il mio ragazzo e mio futuro marito?- le domandai accigliata.
-Nulla di strano, solo che non immaginavo sarebbe successo così in fretta dato che ti conosco.- disse facendo spallucce. Mi schiaffeggiai la fronte e sospirai pesantemente.
-Sei seria? Io ti strozzo.- a quelle parole, mi guardò malefica e disse
-Oh no! Sto morendo dalla paura ma... io sono già morta.- le tirai il cuscino accanto a me, facendola cadere di fianco pesantemente. Mi buttai su di lei e scoppiai a ridere di cuore.
Pov's Federico
Sentii le loro risate fino al corridoio, e mi chiesi che problemi avessero. Era ormai sera, le avevo lasciate sole tutto il giorno. Bussai alla porta e dopo aver ricevuto il loro consenso, entrai. Le trovai con la schiena a terra e i piedi sul letto, come se stessero guardando le stelle.
-Che cosa succede?- domandai confuso.
-Niente di cui preoccuparsi. Adesso vi lascio soli, buonanotte.- disse Sephora, alzandosi da quella strana posizione e uscendo dalla camera. Offrii una mano ad Alexia per alzarsi, e l'accettò sorridendo; La tirai a me e l'abbracciai.
-Spero abbiate avuto modo di parlare, mi sembrava importante.- dissi dandole un bacio tra i capelli. Annuì impacciata, circondandomi il busto con le braccia.
-Andiamo a letto? Sono stanca.- disse sbadigliando teneramente sul mio petto. Andò verso il letto e si coricò a pancia in giù, in modo goffo, ma così le si era alzato leggermente il vestito blu notte che indossava.
-Niente pigiama?- domandai al suo orecchio. Nessuna risposta, infatti mi accorsi dopo che stava già dormendo. Mi coricai accanto a lei e tenendole la mano, mi addormentai pensando a quanto preziosa e indifesa fosse per me quella donna, ripromettendomi come ogni sera prima di addormentarmi accanto a lei, di proteggerla e tenerla con me sempre.

The devil's heart ||completa||Where stories live. Discover now