ventotto

153 19 8
                                    


Non poteva essere.
Non poteva essere innamorato di Marco.
No, non adesso che aveva preso la decisione di farla finita.

Uscì di corsa dalla stanza d'ospedale andando addosso a delle infermiere ma non poteva girarsi per scusarsi. Doveva allontanarsi il più possibile da quel posto.

Mise la mano nella tasca posteriore dei pantaloni per prendere le chiavi della sua macchina per poi allontanarsi per sempre da quel posto. O almeno così pensava lui.

Guidó senza una meta per quasi due orette abbondanti fino a ritrovarsi su un ponticello di legno per l'attraversamento del fiumiciattolo sottostante da parte dei ciclisti o dei pedoni che volevano farsi una bella passeggiata in quel boschetto. Di giorno allegro e spensierato e di notte lugubre e oscuro.

Il piccolo ragazzo stava ammirando il tramonto tramontare dietro le montagne davanti a lui per concentrarsi su qualcos'altro che non fosse Marco Reus.
Ma non ci riusciva, trovava sempre qualcosa di sua proprietà in tutto, anche in quel cielo rosa che lasciava la scena alla lunga e profonda notte.
Ebbene sì, aveva visto moltissimi tramonti insieme a Marco. Era un altro dei loro piccoli segreti. Marco amava i tramonti. Mario li odiava ma li ha iniziati ad apprezzare grazie al suo piccolo tedesco ormai in coma da parecchi mesi.

Marco passava minuti, ore a fotografare e ad ammirare i tramonti. Erano la sua parte preferita della giornata. Amava che ogni tramonto era diverso da quello del giorno prima. Amava ogni striatura di colore che il cielo aveva secondo dopo secondo. Era completamente assolto nel suo piccolo mondo ogni volta che si perdeva a guardare i tramonti.

Mario non capiva il perché. Perché amare qualcosa che sta a significare che mancano poche ore all'inizio di un'altra faticosa giornata? Amare qualcosa di stupido come un cielo?
Solamente una sera lo capì.

Era una giornata d'inverno a Dortmund, il sole stava per tramontare e Mario vedeva Marco più felice del solito.
'Bro cosa ti succede? sei così contento?' chiese il più piccolo
'Manca pochissimo al tramonto! Ho il presentimento che questa sera sarà il tramonto più bello che io abbia mai visto!' disse con occhi luccicanti
'Ma i tramonti sono orribili, cosa ci trovi di bello in loro? Sono delle cose astratte, inutili per di più' disse Mario un pochettino scioccato dall'amore di Marco per quel momento inutile della giornata.
'Ma che cazzo dici Bro! Vieni con me a vedere questo tramonto e ti giuro che da oggi li amerai anche tu!' disse Marco prendendo la mano di Mario e stringendola il più possibile. Lo portó nell'attico e si misero sdraiati per terra aspettando che il cielo si infuocasse di colori.
Poco dopo il cielo iniziò a cambiare, striature rosa, lilla e viola si alternavano e in lontananza una grande palla gialla tendente all'arancione stava aumentando la sua discesa.
Marco prese per mano il più piccolo e lo fece alzare in piedi.
'Non dirmi che ti fa schifo questo momento bellissimo che ti picchio la prossima volta!' disse facendo un finto broncio Marco.
Mario rimase lì a fissare Marco con gli occhi sognanti finché non divenne sera inoltrata.
Fissò le loro mani ancora intrecciate e pensó cose poco lecite riguardo il suo amico. Voleva baciarlo. Sembrava un perfetto appuntamento.

Scacció quei pensieri e tornó alla normalità abbracciando l'amico da dietro e rimase lì. Rimase lì fermo a sentire il suo cuore battere forte contro la schiena di Marco e il profumo del più grande farsi largo nelle sue narici.

Lui non poteva farsi piacere Marco Reus, ma non poteva evitarlo.
Forse lo amava, ma doveva lasciarlo vivere la sua vita.
Doveva andarsene per sempre.

 𝒄𝒐𝒎𝒂; 𝒈𝒐̈𝒕𝒛𝒆𝒖𝒔✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora