Capitolo 4

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Dopo quella notte il professore Xavier non si fece più rivedere nella sua mente.  Ed era un bene, nella sua attuale situazione non aveva bisogno di un mutante che gli invadeva i pensieri.
Doveva rimanere concentrato per permettere a lui e Yinsen di uscire vivi da lì.
A proposito di Yinsen...era simpatico. Per quanto potesse essere simpatico un prigioniero di un gruppo di terroristi.
Un vero peccato che non riuscisse a ricordare il loro primo incontro.
" Hai una famiglia?" Tony gli chiese, versando acqua per loro mentre Yinsen lanciò i dadi.
" Sì, e li vedrò appena lascerò questo posto. E tu, Stark?" chiese e alzò lo sguardo su Tony.
L'uomo esitò prima di confessare:" Io...uhm...ho una figlia. Non l'ho mai vista."
Non era una bugia, vederla per via telepatica non valeva come un vero e proprio incontro.
" La madre non ti vuole in giro?"
" No, non voleva. Mi aveva anche detto che non ero il padre.  E  sai...sono stato sollevato. Ho pensato Dio grazie per questa benedizione. Poi però siamo stati attaccati e prima di morire mi ha detto la verità.  Non sono neppure sicuro che l'abbia fatto perché volesse che me ne prendessi cura io. Ha...aveva...degli amici molto affezionati alla bambina. Probabilmente voleva che l'affidassi legalmente a loro. Non lo so. "
" Qualcosa è cambiato. L'uomo che aveva tutto e niente ha trovato qualcosa per cui vale la pena vivere."
Uomo che aveva tutto e niente
Mai definizione era stata più adatta per lui. Si sforzò di sorridere e disse:" Non sono sicuro di essere la persona più adatta per crescere un bambino."
" Wilhelm  Busch diceva Non è difficile diventare padre. Essere un padre: questo è difficile. Quando è nato il mio primo figlio,  ero terrorizzato. Tutti i miei studi non mi avevano preparato per quel giorno. Ma quando lo presi in braccio, ogni mio dubbio svanì. "
" Devi aver avuto un buon padre da cui prendere esempio."
'' Oh no, affatto.  Mio padre non ha mai approvato i miei studi, era molto tradizionalista. "
" Il mio non ha mai approvato me. Poco biondo e con poco spandex."
Tony sospirò. Nessun bambino dovrebbe crescere sapendo che il padre amava un uomo morto più del suo stesso sangue.
" Non abbiamo avuto modo di scegliere i genitori che ci siamo trovati, - disse Yinsen, la saggezza di chi era stato figlio ed ora era padre - ma abbiamo modo di poter scegliere che tipo di genitore potremo essere. "

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L'armatura era quasi finita e avevano quasi finito la sequenza di accensione sul computer portatile che i terroristi gli avevano dato. C'erano troppi quasi che facevano sentire inquieto Tony.
"Okay, ti ricordi il piano?"
"Quarantuno passi dritto, poi a destra trentatré passi, girare a destra e..."
Alla porta bussavano e gridavano. Li avevano già scoperti. A quanto pare tra quegli scimmioni c'era qualcuno che sapeva usare il cervello.  .
"Come funziona?" chiese, ansioso di sapere se tutto il loro lavoro aveva dato i suoi frutti e che quella non sarebbe stata la sua tomba.
"Oh cielo -  mormorò Yinsen mentre finiva di mettergli l'armatura- Sta funzionando bene".
Poi si interruppe,  il rumore alla porta sempre più forte. Aveva uno strano sguardo sul volto.
" Abbiamo bisogno di più tempo" mormorò Yinsen e Tony si accigliò. Che diavolo stava dicendo? E perché stava prendendo un'arma?
" Ti farò guadagnare un po' di tempo. "
" Cosa? No! Attieniti al piano!" gli urlò Tony.
Nessuno si sarebbe sacrificato. Un uomo come Yinsen doveva vivere, non sacrificare la vita per uno come lui.
"Attieniti al piano!"
Ma Yinsen lo ignorò e scappò, aprendo la porta e sparando nel corridoio.
"Yinsen!"
Tony guardò indietro verso il computer,  il completo download ancora lontano. Dio doveva avere un perverso senso dell'umorismo per tenere lui lì mentre l'uomo migliore che avesse mai conosciuto stava affrontando schiere di terroristi armati per proteggerlo.
Il tempo non passava e lui fremeva per muoversi, uscire e fare qualcosa.
" Cara Sarah, tuo padre non ha mosso un dito mentre un uomo buono stava andando a farsi uccidere. "
Davvero un bel modo per presentarsi a sua figlia. Finalmente il caricamento era stato effettuato e quando uscì si premurò di uccidere i terroristi che si mettevano in mezzo e distruggere le armi Stark Industries. Quelle armi non sarebbero mai dovute finire in mano loro.
Finalmente trovò Yinsen, riverso a terra ferito. Con non poche difficoltà si avvicinò:" Andiamo, dobbiamo andare".
" No...- La voce di Yinsen era poco più di un sussurro- No...va avanti..."
" Non era questo il piano."
" Questo è sempre stato il piano, Stark."
" Cosa?"
" La mia famiglia è morta... ora sto per rivederli Stark. Non essere triste. Va bene, io voglio questo... ."
Non era giusto. Yinsen aveva perso tutto per colpa sua. Gli aveva salvato la vita e lui non era stato capace di fare lo stesso.
"Grazie per avermi salvato"
" Non sprecare, non sprecare la tua vita - Yinsen lo fissò diritto negli occhi - Torna da tua figlia. Puoi essere un ottimo padre. Non avere paura."







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