Capitolo 12

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    Coulson era stato avvertito. Il direttore gliel'aveva detto: Stark è come suo padre, forse persino più egocentrico e senza freni.
Ma lui l'aveva ascoltato? Certo che no! Era stato tratto in inganno dalla recente paternità dell'uomo (come spia lui riusciva a sapere sempre tutto) e credeva che, con una figlia piccola, avrebbe ascoltato il buon senso e utilizzato la versione ufficiale che si era tanto impegnato a scrivergli.
Doveva solo leggere, santo cielo. Era così difficile assecondare qualcuno, per una volta nella vita?
'' Gahe? '' borbottò la piccola Stark, tenuta in braccio dall'assistente personale del padre.
Sembrava quasi dispiaciuta per lui. Che idea sciocca, vero?
'' Mi dispiace che la conferenza non sia andata secondo i piani della sua agenzia. ''
'' Già... dispiace anche a me, miss Potts. ''
'' Gawha... ''
'' Vede? – continuò la donna – Dispiace anche a Sarah. Si sta scusando perché il suo papà è stupido. ''
'' Gpowha! ''
Coulson sorrise. Quella piccolina era adorabile.
'' Dovrai farci l'abitudine cara – disse, rivolto alla bambina – Probabilmente questa non sarà la prima cosa stupida che vedrai fare da tuo padre. ''
'' Lo dà per scontato. ''
'' Signorina Potts, mi sono documentato e data la recente bravata a Gulmiria... ''
'' Potrebbe essere un caso isolato. ''
'' Ne dubito – continuò la spia – Il suo capo si è auto imposto una missione. ''
'' Chi glielo dice? ''
'' Diciamo che sono bravo a capire le persone. ''
'' Tanto bravo da non prevedere che il signor Stark avrebbe ignorato deliberatamente la sua versione ufficiale per dire al mondo Io sono Iron Man? ''
'' Ammetto che in quel caso il mio giudizio è stato offuscato da certe variabili... '' disse, guardando Sarah.
'' Un piccolo sbaglio che può capitare a tutti. ''
'' Non nel mio caso. Il signor Stark si è appena esposto ad attenzioni indesiderate. Là fuori ci sono persone molto pericolose, persone che cercheranno di utilizzare la tecnologia di Stark per i loro scopi. E lui ha appena gridato al mondo Eccomi, sono qui. Se volete uccidermi, sapete dove trovarmi. ''
'' Lo stanno già facendo – disse Virginia – Utilizzare la sua tecnologia, intendo.''
'' I terroristi non sono gli unici con cui Stane trattava. Le sue conoscenze erano molto... ampie.''
'' Quanto? ''
'' Non è... ''
'' Quanto? '' ripeté nuovamente, con un tono che non ammetteva repliche. Riuscì a non alzare troppo la voce, così da non spaventare Sarah. Donna intelligente. L'ultima cosa che volevano era che i giornalisti sentissero dei pianti sospetti e scoprissero dell'esistenza di un nuovo Stark. Non era certo compito suo far sapere dell'esistenza della bambina ai media, sarà il signor Stark a comunicarlo quando e se lo vorrà.
'' Sono informazioni riservate. Le posso solo dire che le armi delle SI sono in mano a dittatori e organizzazioni che la mia agenzia è impegnata a combattere. ''
'' Cosa siete, un gruppo di super eroi?''
'' Non è il termine che userei, signorina Potts. ''
'' E che termine userebbe? ''
'' Siamo solo un'associazione governativa segreta impegnata a cambiare il mondo. ''
'' Sembra... bello. ''
'' Molte delle cose che facciamo non lo sono. ''
'' Per questo nessuno sa di... come ha detto che si chiama la vostra agenzia? ''
'' SHIELD. ''
'' Ecco... allora è per questo che nessuno ha mai sentito parlare dello SHIELD?''
'' Preferiamo la segretezza. ''
'' Cosa che non piace al signor Stark... beh, tranne rare eccezioni. ''
'' Posso capirlo... ma ora che il mondo sa di Iron Man... ''
'' Il mondo saprà che è meglio non minacciarlo – l'interruppe l'altra – I suoi nemici ora sanno che se tenteranno di fare qualcosa a lui o a sua figlia, finiranno per farsi molto male. ''
'' E' un'interpretazione forzata. ''
'' Conosco il signor Stark da anni. Forse spero che questa storia di Iron Man si fermi e non cerchi di addentrarsi in altre missioni suicide, ma so che, per le persone che ama davvero, è pronto a tutto. E Sarah è il suo mondo. Chi la minaccerà , dovrà avere a che fare con un padre infuriato e armato. Quasi mi dispiace per il primo ragazzo che le spezzerà il cuore. ''
'' Nessuno ragazzo le spezzerà il cuore. Non avrà il tempo, visto che io...''
'' Logan, non continuare. C'è un agente del governo qui! ''
'' Fanculo il governo, Jubilee. ''
A parlare erano due volti noti a Coulson, due mutanti della scuola di Charles Xavier. Lo Shield aveva avuto contatti con gli X-men, soprattutto per coprire i problemi causati da Magneto. Visti i recenti avvenimenti (e visto chi era la madre di Sarah), era normale vederli lì.
'' Immagino che siate qui per parlare con il signor Stark. ''
'' No Sherlock, siamo qui perché ci piacciono le conferenze stampa – replicò sarcasticamente Logan – Specie quelle dove annunciano un nuovo eroe in città. ''
'' In realtà – intervenne Jubilee – Noi siamo venuti solo a prendere il signor Stark. Il professore gradirebbe invitarlo a bere un the e parlare. ''
'' Senza altri ospiti, suppongo. ''
'' Esattamente. ''
Coulson scosse la testa. Prevedibile. Qualunque cosa Xavier aveva da dire a Stark, era personale. Non aveva bisogno di orecchie indiscrete o di spie nei paraggi. Rispettava la sua decisione.  Non si sarebbe intromesso. Non questa volta, almeno. 


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