Ieri e l'altro ieri ha fatto lei l'ingresso trionfale, io già seduto a leggere, non ho potuto far altro che sperare si sedesse nel mio raggio visivo.
Oggi no!Oggi l'ho vista arrivare dal mio ombrellone.
Oggi si è seduta ed ha ordinato ancora Prosecco.
Lui non c'era, era seduta da sola.
Finalmente ho potuto scegliere il posto migliore dove osservarla, l'ho raggiunta e mi sono seduto ad un tavolo proprio di fronte al suo.
È importante dove sei seduto, soprattutto se il tuo obiettivo è iniziare a parlarle con gli occhi, farla sentire osservata, provare a dirle con lo sguardo che sei affascinato da lei, che vuoi meno spazio tra la tua e la sua bocca.
Lei fuma.
È un po' imbronciata, è malinconica.Non c'è traccia, su quella splendida bocca, del suo solito sorriso strafottente, quello che la fa sembrare una vera stronza.
Ha un piede sulla sedia e si abbraccia la gamba al petto.
Fuma guardando il mare e lancia nuvole nel cielo.
Ad un certo punto spunta lui, risale la spiaggia e si siede con lei, ordina una Corona.Quando finalmente avrei potuto prendermi i suoi occhi, appare lui.
Si siede proprio tra noi e io vorrei fargli causa, come quando costruiscono un grattacielo tra casa tua e il mare.
Lei si alza senza proferire parola e si avvia verso le docce.Ho apprezzato quell'abbandono, anche se fuggiva via pure dai miei occhi, ma fondamentalmente scappava da lui, e non da me.
A me bastava scegliere di seguirla e non l'avrei persa.
Mi sarebbe bastato seguirla, ovunque stesse andando, e io avevo intenzione di seguirla anche a messa se ce ne fosse stato bisogno.
Non ho ancora inteso la natura della loro relazione, se stanno insieme oppure no.
Lei sembra davvero incazzata, e io ho un irrefrenabile bisogno di una doccia.
Spero che nel tragitto mi venga in mente qualcosa da dirle, qualcosa di intelligente, magari anche divertente.Quando non sei figo non puoi sbagliare niente, non ti è perdonato nulla.
O sei un cazzo di uragano e la travolgi coi modi, oppure non arrivi alla seconda frase.
Mi servirebbe una di quelle frasi composte da non più di dieci parole, una di quelle leggere, che strappano un sorriso, ma accattivanti da rubare confidenza.
Una doccia la occupa lei e fortunatamente l'altra è libera.Forse non è la situazione nella quale risulto più attraente, non credo di essere sexy tutto bagnato, anzi credo proprio di essere inguardabile.
Nei momenti di poca autostima, in merito al mio aspetto fisico, ho sempre pensato:"E se fossi bello inconsapevole?".
Poi, qualche secondo dopo, mi rendevo conto che non era il mio caso e che dovevo puntare sulla simpatia.
L'acqua che la bagna, navigando le sue forme, smette di bagnarla.E lei rapida mi abbandona.
L'acqua che bagna me invece, continua a bagnarmi, ma me ne fotto e seguo lei.
Le cammino dietro, mi passo una mano tra i capelli, da sinistra verso destra, sperando di riuscire a creare un'onda, un ciuffo di quelli che piacciono alle donne.
Lei ha il passo dolce, come se volesse arrivare da lui più tardi possibile, stare con lui il meno possibile.
La sua schiena è bellissima, fa una curva stupenda prima del sedere.
L'acqua scivola, le gocciola dai capelli e scivola sulla schiena e si ferma sul costume.
Vorrei non lo indossasse, così che quelle gocce splendenti possano scivolare sul suo culo, infilarsi tra le gambe e scomparire.
No! Cazzata!
Vorrei bloccarla con forza dai fianchi, inginocchiarmi dietro di lei, tirare fuori la lingua e raccoglierle io quelle gocce, tra le sue gambe, sul suo culo.
Mi rimane poco tempo per dire qualcosa, siamo quasi arrivati dove lui è seduto.- Guarda che hai l'etichetta della mutanda che spunta fuori. -
Si gira alzandosi sulle punte e inarcando la schiena, butta il culo in fuori per poter guardare, poi rimette l'etichetta dentro e mi sorride sinceramente.Ringrazia e accelera il passo.
Dovevo dire qualcosa di intelligente, o almeno di divertente Cazzo!Invece le ho appena detto chiaramente che le guardavo il culo.Tralasciando il fatto che io sia proprio un bel coglione, devo dire però che non è andata malissimo.Sono rimasto entro il limite delle dieci parole, le ho strappato un sorriso, e la confidenza che desideravo prendermi con lei, me la sono presa.
DAY 4 DOMANI
MERCOLEDÌ 9 AGOSTO ORE 19.00
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IN12DAYS
Short StoryUn diario che doveva rimanere segreto, un racconto breve, una lei e il suo fidanzato, l'altro, fantasie, dubbi, incertezze, sguardi, parole, sensazioni, istinti. Il primo racconto breve di Emanuele Piccinino. IN12DAYS "Confessioni di una vacanza"