Capitolo 14

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  Mi accarezzò la guancia col pollice, fissandomi con ardore negli occhi, poi, unì le nostre labbra in un inaspettato bacio...
Chiusi gli occhi e abbandonai le mie labbra alle sue, appoggiando, senza accorgermene, le mani attorno alla sua vita. Il bacio, da dolce e innocente che era, divenne in un batter d'occhio molto più affiatato...
Non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo. Ero come in un vortice di emozioni... e non riuscivo a staccarmi da lui...
Mi avvicinai talmente tanto che ormai non c'era più spazio fra di noi. I nostri corpi erano praticamente attaccati. Lou si fermava ogni tanto, facendomi percepire il suo caldo fiato sulle labbra...
Ero talmente eccitata e sicura di ciò che stava succedendo che fui io a riportare le sue labbra sulle mie.
Afferrai il suo viso fra le mie mani e lo baciai con rudezza, infilando improvvisamente la lingua nella sua bocca. Mi misi sulle punte e continuai con foga a baciarlo, indietreggiando e finendo con le spalle al muro. Ci fermammo poco dopo, entrambi col fiato corto e le labbra arrossate, ma quando alzai lo sguardo per guardare Lou negli occhi, mi accorsi della sua espressione svampita.
<Chohee?> Disse strabuzzando gli occhi e fissandomi intensamente.
Ero totalmente nel panico. Non avevo la più pallida idea di cosa fare... e non sapevo neanche perché avessi ricambiato in quel modo al bacio. Tutto ciò che mi venne in mente di fare fu... correre via. Darmela a gambe come mai nella vita.
<... Oh! L'esame! D-Devo correre a scuola, addio.> Fu l'ultima cosa che urlai a pieni polmoni prima di correre a gambe levate per tutta la strada verso la scuola.
Arrivai di fronte l'enorme edificio grigio a fatica. Mi gettai letteralmente contro la prima parete che vidi e mi riposai chiudendo un po' gli occhi, tentando di riprendere fiato e rilassarmi... ma quel bacio mi aveva davvero scombussolato il cervello e non riuscivo a non pensare ad altro che Lou...
Mi rizzai in piedi, più decisa che mai e mi tirai una sberla, attirando un po' di attenzione su di me.
<Smettila Chohee - sussurrai fra me e me - Ora muovi le chiappette, sali al piano di sopra, entri in classe e vivi la tua vita da studente come ogni giorno! Evitando di pensare a quella cosa.>
Iniziai ad avviarmi verso la scalinata con convinzione, ma prima che riuscissi a salire anche un solo gradino, un gruppetto di ragazze mi bloccò la strada, fissandomi con sguardi agghiaccianti e formando una specie di barriera coi loro corpi.
<Ehm... Non vorrei dire, ma... potreste spostarvi?...> Domandai cortesemente, guardandole con un pizzico di perplessità.
Le tre ragazze non mossero un dito, non parlarono e rimasero ferme immobili come tre soldatini davanti a me, continuando a lanciarmi quegli sguardi omicidi.
Inizialmente non capii ciò che stava succedendo, ma quando vidi apparire al mio fianco Minjae, mi fu tutto un po' più chiaro.
<Chohee.>
Mi voltai leggermente nella sua direzione e sorrisi.
<Senti puoi chiedere cortesemente alle tue amichette inquietanti di spostarsi? Non voglio essere cattiva, ma vado un po' di fretta> Dissi indicando col pollice le tre ragazze di fronte a me. Minjae sbuffò, scostandosi parte della frangia a lato.
<Non ho alcuna intenzione di farti passare.> Esclamò guardandomi con aria di sfida e appoggiandosi alla ringhiera della scalinata. Feci un mezzo sorriso e sospirai girando i tacchi.
<Vorrà dire che prenderò le altre scale> Mormorai scendendole con spensieratezza e dirigendomi dall'altra parte del corridoio.
Minjae sgranò gli occhi e appena elaborò le mie parole, si precipitò ad inseguirmi.
<No! Non te ne andrai da nessuna parte! Ora vieni con me!> Strillò come una foca, iniziando a scendere le scale a due a due e puntandomi come una preda.
Non sapevo cosa volesse da me questa volta... Era solita venire ad infastidirmi spesso, ma in questo ultimo periodo mi aveva lasciata abbastanza in pace... non avevo la più pallida idea di cosa le fosse preso oggi.
Appena mi accorsi di avercela di nuovo a fianco iniziai a correre, continuando a guardarmi alle spalle per controllare la sua posizione. Corsi come una forsennata, lasciando uscire degli urletti ogni tanto dalla troppa adrenalina e panico.
Erano quattro idiote che inseguivano un'altra cretina in una scuola.
Continuai nella mia corsa disperata col fiatone, guardandomi attorno in cerca di una stanza o classe in cui rifugiarmi, con un sorriso divertito stampato in volto.
Avevo l'adrenalina a mille.
Voltai con rapidità l'angolo e mi fiondai in una delle prime stanze vuote che trovai, ritrovandomi all'interno di un'enorme sgabuzzino.
<Mh... Spero non mi trovino e che continuino a vagare per la scuola come le quattro stupide che sono...> Borbottai stramazzando a terra, fissando il bianco soffitto, mentre sentivo i loro passi allontanarsi.
Mi guardai meglio attorno, mi misi seduta e, dopo qualche istante, iniziai a sentirmi un po' in soggezione... come se qualcuno mi stesse osservando minuziosamente...
Deglutii impaurita e voltai con angoscia la testa, tenendo gli occhi sbarrati e iniziando a percepire il mio cuore battere all'impazzata... Quando mi decisi a voltarmi del tutto, incontrai gli occhi di qualcuno nascosto nell'ombra.
<...AAAAAAAHHHH> Ciò che più mi venne naturale di fare fu urlare in preda al terrore.
C'era una cazzo di persona che mi fissava nell'ombra. E al mio cervello ce ne volle di tempo prima di capire che si trattava di uno studente e non di un demone venuto ad uccidermi.
<Chi diavolo sei?!> Urlai portandomi una mano sul cuore.
Il ragazzo uscii gattonando da sotto al tavolo impolverato, guardandomi con un'espressione dispiaciuta.
<Scusa, mi ero nascosto per sfuggire a dei bulletti... I-il mio nome è Hanseul...>
Chiusi gli occhi e tirai un lungo sospiro.
<Mi hai fatto prendere un colpo... - Mi alzai da terra e gli porsi una mano- Piacere, il mio nome è Chohee.>
Hanseul la afferrò, tirandosi su con gioia. Sorrise calorosamente e si spolverò la divisa.
<Pensavo di essere l'unico a conoscenza di questo stanzone> Disse fissandomi con stupore.
<In effetti non l'avevo mai visto, ci sono finita per caso> Ammisi iniziando ad ispezionarla, guardando in giro con curiosità.
<Ci sono finita per puro caso, scappavo anch'io da delle bullette>
<Siamo amici di bullismo!> Esclamò poi d'un tratto il ragazzino, congiungendo le mani e guardandomi negli occhi con un'espressione gioiosa.
<Amici di-... Sai, non c'è nulla da gioire. Non è una cosa bella> Dissi corrucciando la fronte, perplessa dall'esclamazione audace di Hanseul. Accennai, poi, ad un sorriso imbarazzato e fissai con interesse il ragazzo, incuriosita dalla sua vivacità. Aveva i capelli neri e con una frangetta che gli copriva in parte gli occhi. Un grande sorriso e uno sguardo molto sveglio, da ciò potei dedurre che si trattasse di uno studente del primo anno.
<Hanseul, sei del primo anno, vero?> Domandai appoggiando la testa sulla porta, verificando se ci fossero movimenti sospetti al di fuori della stanza.
<Yessss! È per questo che vengo preso di mira dai sunbae...>
<Perché sei del primo?>
<Mh>
<...Dubito sia per quello... Vieni, sembra che il corridoio sia vuoto...> Dissi afferrando il ragazzo per la mano e uscendo di poco, controllando freneticamente che la via fosse effettivamente libera.
<No Chohee! E-e se sono ancora lì fuori?!> Bisbigliò impanicato Haneul, cercando di trattenermi con la forza dall'uscire dal nascondiglio.
<Se sono qui fuori iniziamo a correre>
Si rassegnò e mi fulminò con lo sguardo, seguendomi a poco a poco al di fuori dello stanzone. Sembrava tutto pacifico, non c'era un'anima viva per i corridoi.
<Per fortuna sono già tutti in classe!> Esclamai appoggiando con fierezza le mani sui fianchi e inspirando l'aria con gioia.
<Già! Ahhh che fortuna>
<Aspetta. Sono... Sono... Sono tutti già in classe! Porca paletta! L'ESAME!>

Maybe It's You...Where stories live. Discover now