9. Innocenza

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Lo scenario di fronte ai miei occhi non poteva essere descritto con un solo aggettivo.
E neanche con un libro pieno di aggettivi.
Harry, seduto sul mio letto, con un'erezione ben visibile nei pantaloni del pigiama (che poi, avanti, quale cazzo di ragazzo indossa dei pantaloni bianchi? di notte?!) e un'espressione molto confusa sul volto.
«Uhm, ecco, dipende a c-cosa stai pensando» borbottai, cercando di concentrarmi sul tappeto pieno di acari di fronte alla porta.
Lui sembrò colto alla sprovvista dalla mia domanda e sussurrò, le guance incandescenti, «ho ricordato quando sono entrato qui.»
Addio sanità mentale.
E addio anche a te, mio amatissimo cazzo.
Mi riscossi solo quando vidi i suoi occhi color prato diventare lucidi e una lacrima finire nel suo cratere lunare destro, mentre cercava di sorridermi e non farsi scoprire.
«Cosa succede, piccolo?» chiesi, improvvisamente turbato.
«S-sono molto confuso, L-Loueh» piagnucolò, per poi scoppiare definitivamente a piangere.
Il mio cuore venne abbattuto da un colpo di mazza del famoso golfista Niall Horan, rompendosi in mille frammenti.
«Tesoro, vieni qui» sussurrai, circondandolo in un abbraccio e sentendolo tremare in preda ai singhiozzi.
«Va tutto bene, cosa ti rende confuso? Se sono io possiamo smet-»
«Non sei tu» sbucò da sotto il mio mento, passandosi le manine sugli occhi.
«Sono io. C-credo di non essere come Liam.»
Guardò il mio viso, per poi ritornare nell'incavo del mio collo.
«Oh, cucciolo, cosa succede?» mormorai, accarezzandogli piano la schiena.
«L-lui parla delle ragazze, d-dice che sono carine e sta per uscire con Jenny, ma i-io non credo che loro siano c-carine.»
Sorvolai il fatto che quel bradipo di mio fratello si stesse trovando la ragazza e pensai a quello che le parole di Harry significavano.
Insomma, lo avevo pensato sin da quando aveva messo piede in casa mia, ma sentirmelo dire mi aprì decisamente un mondo.
Fatto di arcobaleni e Zayn che twerka a ritmo di Flesh, di Simon Curtis.
«Vuol dire che credi di essere, ehm, gay?»
«S-si, come t-te. E ho paura p-perché non so come dirlo agli altri e non sono sicuro di esserlo» sussurrò, il suo fiato sulle mie clavicole.
«Pensiamo prima a scoprirlo, allora, mh?» chiesi, cercando di vedere la sua reazione.
Lui annuì piano e in mente avevo solo un'idea.
Non giudicatemi, ma è così che ho capito il mio orientamento sessuale.
«Devi darmi il consenso di fare una cosa, però» spiegai.
Lui si staccò da me e chiese di cosa si trattasse.
Stetti qualche secondo in silenzio prima di dire:«Voglio farti passare questa» indicando la sua erezione, se possibile ancora più evidente.
E con mia grande sorpresa, lui arrossendo annuì, e disse:«S-solo, ho un po' d-di paura.»
«Non devi averne» mugugnai, posando piano la mano sul suo rigonfiamento.
Sebbene Harry fosse prossimo ai diciassette anni, non mi aspettavo di sentirlo così grosso.
Okay, forse non lo era quanto me, modestamente, ma era davvero niente male.
Quando iniziai a massaggiare la sua reazione fu preziosa.
Gonfiò le guance come se dovesse gonfiare un palloncino, e chiuse gli occhi strizzandoli.
«Vuoi togliergli?» chiesi, la voce roca.
Santissimo Brazzers e tutti i suoi discendenti.
«Mh-mh» rispose, sorridendo alla mia espressione concentrata mentre gli sfilavo i pantaloni e, poi, anche i boxer.
E gloriosa Alice nel paese delle Meraviglie.
Con uno schiocco il suo coso si distese sul suo ventre, la punta lievemente arrossata.
Notai con piacere le dimensioni e come fosse quasi del tutto privo di peli.
Gli avrei voluto chiedere il numero dell'estetista ma mi trattenni, circondando la base con la mia mano.
Lui si lasciò sfuggire un gridolino e «Amore, fai piano, mh?» chiesi, improvvisamente spaventato all'idea che Liam potesse scoprirci.
Lui annuì e si mise due mani davanti alla bocca, mentre io ridevo intenerito.
Iniziai a fare leggermente su e giù, gustandomi la sua reazione.
«Mh, è così s-strano» mormorò, portando le mani a stringere le lenzuola.
«Ti piace?» sussurrai, passando un dito sulla cappella e giocherellando un po' con i testicoli.
«Uhm-ghhh, Loueh» mugolò, dando un colpo involontario di bacino.
«Starai benissimo» promisi, accelerando un po' il ritmo.
Santissimo Cielo ricolmo di sandwich al tonno.
Si morse il labbro e mi beaì dei suoi piccoli gemiti.
«Oddio» quasì urló, quando poggiai il polpastrello sulla punta, disegnandoci piccoli cerchi.
«Ti piace questo?» chiesi, pieno di lussuria.
«Loueh, mi sento uhm, sento un- una cosa strani-ssima» bofonchiò, mentre aumentavo la velocità del mio dito.
E con una litania di "oh, oh, oh" venne gloriosamente tra le mie mani, strabuzzando gli occhi.
Mi portai le mani alle labbra, pulendole completamente sotto i suoi occhi, e sussurrai al suo orecchio:«Ti ho fatto venire.»

Santissimo Iddio, capitolo più lungo del solito e decisamente imbarazzante da scrivere ma ehi,
spero vi piaccia!
xx
*inserire faccina pervertita qui*

YOU'RE TOO CUTE! | Larry Stylinson |Where stories live. Discover now