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Grace fece un profondo respiro. Ora che si trovava davanti a Marilyn si sentiva molto più nervosa rispetto a quando le inviava domande con l'anonimo su ask.fm. Poi avrebbe dovuto parlarle anche di quello e chiederle scusa per essere stata così codarda da farle domande solamente in anonimo.

Marilyn alzò un sopracciglio poi arricciò le labbra, segno che si stava innervosendo e stava perdendo la pazienza.

«Marilyn te lo dico chiaro e tondo: io non ti ho tradita.» marcò bene le l'ultima parte della frase e aspettò una reazione da parte della sua ex, ma quest'ultima sbatté semplicemente le ciglia e continuò a fissarla impassibile, «Bellatrix, qualche settimana prima di quel dannato bacio, aveva incominciato a scrivermi. E già allora avevo capito che si stava comportando in modo strano, ma lasciai perdere e risposi ai suoi messaggi nel modo più distaccato che potessi mostrare attraverso una frase scritta col cellulare. Mi diceva di lasciarti, che non tu non mi meritavi e che meritavo qualcuno come lei al mio fianco. Mi diceva cazzate su cazzate sul fatto che tu avevi tradito con un'altra ragazza e io le ripetevo in continuazione che tu odiavi il tradimento e che mai lo avresti compiuto. Penso che in quell'esatto momento le passò per la testa la brillante idea di baciarmi e di farlo davanti a te e così è stato. Se non mi credi posso farti leggere i messaggi che mi ha scritto.» mormorò a bassa voce l'ultima frase poi prese il cellulare dalla tasca dei pantaloni e scrisse la password. Marilyn emise una breve risata, «Hai ancora il mio nome come password?» le chiese. Grace annuì, «Sempre, Marilyn».

Grace passò il suo cellulare a Marilyn per farle leggere i messaggi poi riprese a raccontare quello che era successo realmente quel giorno.

«Quel maledetto giorno, Bellatrix mi aveva chiesto di incontrarci per decidere insieme quale regali prenderti per il tuo compleanno, ma era solamente una scusa per attirare me e te nella sua trappola perché poi scoprii che aveva scritto anche a te per incontrarvi. Alla fine ha ottenuto quello che voleva.» fece una pausa «Io e te ci siamo lasciate perché hai creduto che ti avessi tradita con lei, ma non è mai stato così. Non ho mai pensato di tradirti. Ti amavo e ti amo troppo per poterti fare una cosa così meschina».

Grace si leccò le labbra screpolate, «Quel giorno avevo sentito qualcuno avvicinarsi, ovvero te, quando però glielo feci presente lei si avventò sulle mie labbra. Ho provato a staccarmi da lei, ma quella stronza mi teneva ferma da un fianco, il fianco opposto a quello che tu potevi vedere, così da darti l'impressione che io ci stessi, che volessi baciarla. Ma la verità è che quel bacio mi ha fatto schifo. Il solo fatto di baciare un'altra persona che non fossi tu mi ha fatto schifo.» strinse la sua mano sopra al dorso di quella di Marilyn che tremolò appena e lei riuscì a sentirlo per via del loro contatto. Grace accennò un sorriso poi incrociò i suoi occhi con quelli di Marilyn adesso spalancati per la sorpresa. «Se solo ti avessi lasciato spiegare subito quello che in realtà era successo, noi non ci saremmo lasciate, vero?» mormorò scioccata e con un tono di voce nervoso.

Marilyn sapeva di dover essere arrabbiata con Grace per non averla rincorsa e fermata quel giorno e per non averle spiegato subito come in realtà si fossero svolti i fatti. Se solo l'avesse fatto, a quell'ora non avrebbero perso mesi a stare separate. E lei non avrebbe perso mesi ad odiare la sua ex ragazza che alla fine non aveva fatto nulla se non cadere nel tranello che Bellatrix aveva preparato per loro due. Se solo le avesse raccontato immediatamente la verità, lei non avrebbe sicuramente deciso di mettere fine alla loro relazione. Anzi sarebbe andata di corsa da Bellatrix per sganciarle un pugno in pieno viso, per il semplice gusto di farla soffrire come lei aveva fatto, baciando Grace.

Ma non riusciva ad essere arrabbiata con lei. Ora che sapeva la verità non voleva perdere nemmeno un attimo. Voleva gustarsi ogni secondo, minuto, ora e giorno insieme a lei. Non aveva mai smesso di amarla e questo lei lo sapeva, aveva solo accantonato in una parte del suo cuore tutto l'amore che provava e aveva provato verso Grace, ma ora era tornato più potente che mai.

A questo punto fu Grace a spalancare gli occhi sconvolta. Marilyn le credeva? Le credeva davvero? Non stava sognando, vero?

«A-aspetta... Mi credi?» chiese con voce tremolante Grace, stringendo con più forza la sua mano su quella di Marilyn che la voltò, facendo intrecciare le loro dita sul tavolino di legno.

«Sì. Ti credo, sennò non avresti provato in ogni modo a spiegarmi com'è andata veramente quel giorno.» Grace scoppiò a piangere dalla gioia, attirando l'attenzioni di una coppia seduta al tavolino dietro al loro, che accennarono un sorriso quando videro Marilyn accarezzarle dolcemente una guancia.

Grace tirò su col naso. «Se avessi saputo che mi avresti creduto davvero, sarei venuta da te un mese fa.» mormorò singhiozzando appena.

«Non penso che un mese fa ti avrei ascoltata. Diciamo che una certa persona su ask.fm mi ha fatto ragionare.» replicò Marilyn abbozzando un sorriso, munito di guance rosse, «Grazie Grace per avermi fatta ragionare».

La mora sobbalzò sul posto poi prese a boccheggiare in cerca d'aria mentre le lacrime continuavano a scivolarle lungo le guance arrossate, «Tu sapevi che ero io a scriverti?»

Marilyn annuì velocemente, «Sì, ma l'ho capito solamente da poco.» ammise ridacchiando mentre si grattava una guancia imbarazzata. Grace ridacchiò insieme a lei, sentendosi leggera come una piuma e avvolta da un calore che solamente Marilyn riusciva a trasmetterle.

La mora fregandosene altamente del fatto che si trovava in un bar, si avventò sulle labbra di Marilyn, sporgendosi verso di lei ma stando attenta a non rovesciare le cioccolate poggiate sul tavolino. La bionda rispose all'instante al bacio, schiudendo le labbra e lasciando che Grace introducesse la sua lingua nella sua bocca per poi incominciare a giocare con essa. Le loro lingue si intrecciavano e si scontravano tra loro mentre le due ragazze perdevano la cognizione del tempo e del luogo in cui si trovavano. Grace prese ad accarezzarle le guance mentre Marilyn si sporgeva sempre più in avanti per starle più vicina, anche se non potevano più di tanto per via delle tazze di cioccolata tra di loro.

Quando si staccarono, Marilyn si rese conto di quanto in realtà le fosse mancata Grace. Le sue labbra carnose, il suo dolce sorriso, i suoi occhi color coccolato, la sua voce. Ogni cosa di lei l'era mancata. Ancora stentava a credere al fatto che aveva rischiato di perdere definitivamente tutto ciò per colpa di una cretina che aveva pianificato un piano per dividerle. Aveva rischiato di perdere per sempre Grace, se solo lei non si fosse decisa a parlarle sinceramente di quello che era successo davvero quel giorno.

«Ti va di venire da me?» chiese flebilmente Grace con le guance arrossate e le labbra turgide. Marilyn annuì con entusiasmo, accentuando il sorriso caloroso che aveva dipinto sul viso.

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Ask.fm [Youth Series ~ Book #9]Where stories live. Discover now