CAPITOLO 2

146 6 0
                                    

Appena arrivata ad Imladris passo sotto un arco bianco con il mio destriero a fianco, vedo che si avvicina una figura slanciata con un vestito blu decorato da ricami argentati: credo sia un elfo perché dai suoi lunghi capelli castani si intravedono due orecchie a punta.

-Mae govannen (buongiorno) Isil-

Questa lingua dev'essere il Sindarin, non l' ho mai studiata ma qualche parola la capisco.

-Buongiorno...-

-Lindir! Il mio nome è Lindir. Scusate se non mi sono presentato a dovere.-

-Piacere Lindir! Non importa, ho una curiosità: Gandalf il Grigio è già arrivato o sono in anticipo?-

-No assolutamente! Ti accompagno subito da lui. Ah... il tuo cavallo puoi lasciarlo ad Amdir, lo porterà subito nella stalla-

Saluto Ophal con una carezza e seguo Lindir.

Mi guardo attorno e vedo ornamenti straordinari, che solo il migliore degli scultori avrebbe potuto realizzare!

Sono talmente affascinata da non accorgermi che il ragazzo dai lunghi capelli davanti a me si è fermato, ci vado a sbattere contro, ma non sembra importargliene molto.

Siamo in una balconata stupenda adornata da campanule lilla e bianche, continuo ad osservare e vedo subito Gandalf, mi viene l' istinto di corrergli incontro, ma mi fermo subito notando che non è solo: insieme a lui ci sono un uomo con i capelli mediamente lunghi e una barba più che accennata, e un elfo dai capelli lunghi biondi e un viso pulito dai tratti leggeri.

Il mago si deve essere accorto della nostra presenza perché si gira scrutando Lindir, forse aspettando che inizi a parlare.

-Dimmi pure Lindir!-

-Le ho portato Isil.-

-Grazie mellon!(amico) Vai pure.-

Lindir se ne va e io rimango impietrita davanti ai due sconosciuti che mi guardano con un fare interrogativo; provo a guardare il mio amico mago per un aiuto, mi ricambia lo sguardo e comincia a parlare:

-Isil! Loro sono Aragorn e Legolas, spero che vi conosciate meglio, ma per il momento vieni con me che ci sono un paio di cose di cui dovremmo discutere.-

Rivolgo un sorriso e un inchino ai due uomini che subito ricambiano, poi mi affretto a seguire Gandalf che spero mi dia le risposte di cui necessito.

-Allora Gandalf, mi hai fatto viaggiare senza sosta fino a qui. Mi vuoi dire cosa sta succedendo?-

-Mi dispiace cara ma non è compito mio rispondere ai tuoi dubbi. Ci sono persone che potrebbero spiegarti ogni cosa in modo più esaustivo ma, in ogni caso, non è il momento per le risposte. Vai a rinfrescarti un po', ti faccio chiamare per la cena.-

Se ne va come l' ultima volta che ci siamo visti, comincio a non sopportare più lui e questa attesa!

Vado a cercare la camera a me assegnata, anche se so che mi perderò presto: questo posto è così grande!

. . .

E' ormai un' ora che sto camminando, salendo scale e percorrendo infiniti corridoi. Lo ammetto mi sono persa!

Vedo in lontananza un uomo, credo sia Aragorn ed è accompagnato da due piccoli hobbit, li raggiungo spero che almeno loro mi possano aiutare.

-Aragorn?!-

-Buon pomeriggio lady Isil!-

Sto per ricambiare il saluto quando i due piccoli uomini si girano e spalancano gli occhi.

-Isil!- dicono in coro.

-Merry, Pipino! Cosa ci fate qui?-

-Abbiamo accompagnato Frodo qui a Gran Burrone.-

-Ma perché mai Frodo dovrebbe venire qui?-

Aragorn si schiarisce la voce in modo sospetto:

-Ragazzi! Dobbiamo andare!-

Lo sapevo un altro dubbio si fa spazio nella mia testa.

-Aspettate! Mi potete solo indicare dove sono le stanze? E' da quasi due ore che le sto cercando.-

Tutti e tre mi guardano e poi scoppiano a ridere.

-Che cosa c'è di tanto divertente?-

Lo sguardo di Aragorn si intenerisce.

-Si vede che sei stanca! Sono proprio in questo corridoio!-

Mi guardo intorno e mi do della stupida da sola, alle tre risate si aggiunge anche la mia; auguro una buona passeggiata a quei tre mascalzoni e mi ritiro in una stanza che sulla porta ha un incisione con su scritto il mio nome, quindi deduco sia la mia.

I muri sono di un bianco candido che fa sembrare la stanza più grande di quello che già è, al centro c'è un letto a due piazze con delle coperte color panna ricamate di decorazioni dorate mentre sulla destra ci sono una piccola poltroncina in vimini e uno scaffale con alcuni libri disposti molto ordinatamente.

Entro nella stanza da bagno disposta a sinistra dell'armadio che si trova accanto al letto; i muri piastrellati di azzurro infondono tranquillità e mi mettono allegria, mi giro e osservo la vasca di pietra riempita con dell'acqua calda profumata con un gradevole sapone al giglio: è davvero un sogno!

Mi svesto e mi metto subito a bagno, mi rilasso per non so quanto tempo. Esco e comincio ad osservare i magnifici abiti che sono appesi nell' armadio color mogano: uno in particolare mi colpisce: un abito bianco con una sottoveste e una cintura nera in vita, molto elegante che credo vada abbastanza bene per la cena di sta sera.

Qualcuno bussa alla mia porta, apro ma mi accorgo subito di avere in dosso solo un telo per asciugarmi perciò chiudo subito la porta in preda alla vergogna.

Sento una voce di ragazza parlarmi da dietro la porta.

-Sono estremamente desolata lady Isil!-

-No! Scusami te per averti sbattuto la porta in faccia.-

-Non fa niente! La cena sta per cominciare se mi vuole seguire... dopo ovviamente essersi vestita.-

-Certamente! Arrivo subito.-

Mi vesto di fretta e furia, mi lego i capelli in una lunga treccia ed esco ancora con l'imbarazzo in viso.

-Mi segua lady Isil.-

-Certamente... ehm...-

-Caliwen, mi chiamo così-

-Perfetto!-

Mi sorride, sorrido anche io e ci incamminiamo per la sala dove si svolgerà la cena.

Isil: l'ultima guardianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora