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Poggiai la mia mano sulla sua e lentamente ci spostammo verso il centro affollato della pista da ballo. Lo spazio era enorme e, visto il numero ridotto di persone presenti, non fu un problema trovare posto.

Iniziammo a muoverci in sincronia acquistando sicurezza passo dopo passo fino a raggiungere un giusto compromesso d'equilibrio. Il suo corpo, a stretto contatto con il mio, mi provocava una strana sensazione nello stomaco che mi incitava ad allontanarmi. Sentivo il suo petto alzarsi ed abbassarsi in maniera irregolare esattamente come il mio.

Lo scrutai da sotto le ciglia cercando di apparire il più disinvola possibile.
La maschera gli copriva quasi interamente il viso tranne per gli occhi e la bocca.

Per tutta la durata del ballo non proferì parola ed io, come lui, nemmeno. Ci limitavamo a guardarci negli occhi e a cercare di scovare quanti più dettagli l'uno dell'altro.

Danzammo per un numero indefinito di canzoni finché, inaspettatamente, spezzò il silenzio.

«Perdonami se sono sembrato poco rispettoso ma...non riuscivo a smettere di guardarti. Sei la creatura più incantevole di tutta la serata e sono onorato di aver avuto la possibilità di osservati così da vicino» affermò cogliendomi del tutto alla sprovvista. La sua voce era bassa ed incredibilemente roca, come se avesse dei problemi alle corde vocali. Ogni lettera veniva accarezzata finemente dalla sua lingua provocandomi sensazioni familiari.

Mi sentivo a disagio ma allo stesso tempo lusingata da tante attenzioni. Nessun uomo mi aveva mai dedicato parole così amorevoli e mi trovavo del tutto impreparata. Era strano.

Anche se non poteva vedermi ero certa che le. guance mi stessero andando a fuoco e, involontariamente, mi ritrovai a sorridere.

«Non devi pensarci troppo, dico  davvero, sei bellissima» aggiunse poi stringendo impercettibilmente la presa.

Tossicchiai cercando di mascherare l'imbarazzo e scossi la testa cambiando argomento.

«Emh e d-dimmi, come conosci Stewart?»

«In verità non lo conosco molto bene, mio padre è un benefattore del suo ente e mi sono proposto di accompagnarlo stasera» disse con tono leggero e pacato. Ogni parola che fuoriusciva dalla sua bocca era musica per le mie orecchie, toccava ogni mio senso.

«Deve essere un uomo generoso tuo padre» constatai.

Potei notare l'ombra di un sorriso dalle piccole rughe increspate ai lati delle guance rosee. Era sicuramente giovane, non gli davo più si una trentina d'anni, forse anche meno.

«Tu invece come sei finita qui?» domandò.

«Sono una sua dipendere» dissi scrollando le spalle.

«Devi essere brava nel tuo lavoro se piaci a Stewart, so che è parecchio esigente»

Feci spallucce e tornai a concentrarmi sul ritmo frenetico della musica che non era più adatto per essere ballato in coppia.

«Eh dimmi, posso sapere il tuo nome?»

Ci pensai su qualche secondo e scossi la testa. Avvertivo una strana sensazione che non riuscivo né a spiegarmi né ad identificare.

«Facciamo che per ora resta un segreto» dissi sorridendo.
Non riuscivo a smettere di farlo.

Non rispose e, ancora una volta, aumentò la pressione sul mio corpo.

A fine canzone mi allontanai, lo salutai con un mezzo inchino l e mi dileguai nella folla alla ricerca dei miei accompagnatori. Li avevo persi di vista da un po' e speravo non mi avessero abbandonata. Mi sentivo  agitata e stravolta da questo incontro inaspettato, la sua vicinanza mi aveva provocato un fremito che ancora adesso mi portavo addosso.

Girai per tutta l'immensa sala ma non vi trovai nessuna traccia di Lucas e Zayn, così mi arresi. Probabile si erano appartati in qualche angolo e non mi andava proprio di interromperli e prendere visione di scene poco consone.

Afferrai la pochette ed uscii dal tendendone per prendere aria fresca. Inalai prepotentemente l'aria fredda della serata e ne approfittai per consumare la mia dose di nicotina. In un soffio avvertii i muscoli rilassarsi e gettai la testa all'indietro insieme ad un rivolo di fumo.

«Hai da accendere?»

Mi voltai e...di nuovo lui.
Non potevo credere che, in mezzo ad una folla di circa cento persone, stesse domando proprio a me un accendino.

Gli porsi l'oggetto e l'osservai scostarsi di poco la maschera per permettere alla sigaretta di arrivare alle labbra. Erano grandi e a forma di cuore, delicate e prepotenti allo stesso tempo. Due delicate fossette fuoriuscivano dal leggero sorriso formatosi dopo aver aspirato avidamente una manciata di fumo caldo.

Fumammo insieme ma, in contemporanea, ognuno per conto proprio. C'era circa un metro e mezzo a distanziati e, con la coda dell'occhio, l'avvistai più volte a fissarmi.

«Emh, torno dentro» annunciai per non so quale ragione. Mi sentivo in dovere di comunicargli dove avessi intenzione di andare e non né conoscevo la ragione.

Prima che potessi raggiungere l'ingresso sentii una mano bloccarmi e, non appena incontrai nuovamente il suo sguardo, mi sentii mancare. 

«Ma... Che diamine stai facendo?» chiesi allarmata cercando di districarmi dalla sua presa.

Mollò all'istante i miei polsi e lo vidi, per la prima volta in tutta la serata, passarsi una mano tra i capelli non più ordinati.

«Megan ascoltami per favore»

Mi si gelò il sangue nelle vene e temetti quasi di perdere i sensi quanto udii il mio nome accarezzato dalla sua bocca. Indietreggiai istintivamente continuando a fissarlo incredula, portai le mani sulla bocca sentendo le forze venire meno. La testa divenne più pensate e i pensieri confusi, non avvertii neanche più il gelo della notte perché ormai mi sentivo pietrificata io.

Una lacrima solitaria sfuggì al mio controllo e, prima che ne potessero scivolare altre, feci ancora un altro passo indietro. Senivo la bile farsi largo nella gola ma inghiottii prepotentemente la dose e cercai di riacquistare un po' di lucidità.

Socchiusi gli occhi ed in un soffio di vento sussurrai per la prima volta il suo nome ad alta voce.

«Harold...»


Fine.

H

ello!
Penultimo capitolo prima dell'epilogo parte 1 e 2, che ne dite? Io sto super in ansia ma allo stesso tempo sono felice che questo viaggio sia volto al termine. Non vedevo l'ora che arrivasse finalmente il loro primo incontro, non immaginate cosa vi aspetta nell'epilogo.

P. S. Sono in aereoporto, SCLEROOOO 🇬🇧

Ig: redkhloewattpad/ _saradevincentiis

Alla prossima ❤️❤️

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