51 ✨

3.2K 245 36
                                    

Charlotte arrivò davanti alla casa di Zachary con cinque minuti d'anticipo. Minuti che decise di usare per andare avanti e dietro per il vialetto in cerca di un po' di coraggio. Era ansiosa di conoscerlo, ma si vergognava a suonare quello stupido campanello, per paura di ritrovarsi davanti il fratello o un suo genitore.

Zachary ti ha chiaramente detto che non ci sarebbe stato a casa nessuno, a parte lui quindi sbrigati a suonare, prima che vada a pensare che tu gli abbia dato buca.

Charlotte roteò gli occhi, e si ritrovò a pensare che adesso si faceva dare consigli persino dalla sua coscienza che fino a quel momento aveva taciuto.

Si lisciò il vestitino color panna, con delle stampe a fiori che indossava poi passò a fare dei profondi respiri per cercare di calmarsi ed infine con passi indecisi, si posizionò davanti alla porta d'ingresso e suonò, col dito tremolante, al campanello.

Era la prima volta che conosceva qualcuno tramite qualche sito ed era anche la prima volta che andava a casa di un ragazzo, senza contare Christian – il fidanzato di Josephine e gli amici trogloditi del fratello quindi era molto ansiosa e aveva paura di fare la figura della scema, in caso non avesse spiccicato parola.

«Arrivo.» Charlotte sentì una voce maschile e allo stesso tempo delicata gridare poi dei passi veloci e pesanti che si avvicinavano sempre di più a lei.

Charlotte trattenne il fiato e il suo cuore cominciava a battere con fin troppa violenza nel petto. Zachary spalancò la porta e sorrise dolcemente alla ragazza, che rimase imbambolata a fissarlo con le guance di un rosso acceso.

Zachary era davvero basso, ma sempre più alto di lei; si ritrovò a pensare Charlotte mentre spostava lo sguardo dall'alto verso il basso. La pelle era ambrata, ma al contempo pallida e levigata. I piccoli occhi a mandorla erano vispi e luminosi, coperti in parte dai capelli di un verde limone abbastanza sbiadito. E il suo sorriso era così dolce che avrebbe fatto sciogliere persino il più gelido dei cuori.

Oddio, è stupendo. Dal vivo è ancora più bello. Si trovò a pensare, imbarazzandosi ancora di più. I suoi pensieri vennero spezzati dalla dolce risata del coreano di fronte a lei, «Forza, Charlie, entra. Non vorrai mica squagliarti lì fuori.» si spostò di lato e aspettò che la ragazza entrasse in casa.

Charlotte abbozzò un sorriso imbarazzato poi fece quello che gli aveva suggerito Zachary. Di certo non aveva alcuna intenzione di rimanere ancora per molto tempo sotto al solo cocente di Agosto. Faceva troppo caldo.

Entrò in casa mormorando un «permesso» poi si guardò in giro con circospezione. Appena entrati, davanti a lei, al centro della stanza, vide una scala che portava al piano superiore. Spostò lo sguardo verso destra e vide la cucina super moderna dai mobili in legno. Per poco non si strozzò con la sua stessa saliva; quella casa era il doppio della sua e la cucina era persino più grande della sua camera da letto. La ragazza poté notare, anche da quel punto, che se si passava sotto ad un arco si poteva andare nella sala da pranzo, la quale era davvero molto spaziosa e luminosa. La porta finestra che si trovava nella sala da pranzo e che dava sul retro era spalancata; Charlotte vide uno dei gatti di Zachary entrare con passo felpato per poi sparire nella sua cuccia che c'era in quella stanza. Dovette trattenersi dallo strillare. Quel gattino era bellissimo e dal pelo rosso. Avrebbe tanto voluto accarezzarlo.

La ragazza passò a guardare la parte sinistra, dove si trovava un grande salotto con anche un tavolo da bigliardo, messo dietro ad un lungo divano di pelle nera e traslucida. Wow, che casa stupenda.

«L-la tua casa è stupenda.» mormorò Charlotte, spalancando brevemente la bocca per poi richiuderla con uno schiocco. Zachary ridacchiò dolcemente poi afferrò la ragazza da un polso, lei emise un verso di sorpresa e la fece girare verso di lui per poi coinvolgerla in un caloroso abbraccio che la lasciò senza fiato ma che poi servì a farla rilassare. Rilassò persino i pugni che aveva tenuto stretti fino a quel momento; non si era nemmeno accorta di averli tenuti chiusi per tutto quel tempo. I muscoli delle spalle si rilassarono in quel abbraccio mentre appoggiava la testa sul petto di lui e avvolgeva le sue braccia dietro alla schiena di Zack. Zachary fece lo stesso, avvicinandosela maggiormente al suo petto e dondolandosi leggermente sul posto, anche Charlotte incominciò a farlo, come se si stessero cullando a vicenda in quell'abbraccio.

«Sono felice che tu sia qui.» biascicò Zachary con le guance arrossate. Charlotte le notò all'istante e abbozzò un sorriso compiaciuto, «Anche io sono felice di essere qui».

Omegle [Youth Series ~ Book #8]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora