Capitolo 16

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Infine ci sono quelle giornate in cui sembra che vada tutto bene, ma in realtà è solo la calma prima della tempesta.

La giornata è decisamente passata in tutta tranquillità, io e Luti siamo andate a mangiare insieme ridendo e scherzando sui vari avventori della mattina e Alberto mi ha mandato una messaggio di prima mattina auto invitandosi domani per cena, cosa che ormai fa spesso e volentieri; generalmente porta lui da mangiare, quindi non posso che essergli particolarmente grata per risparmiarmi la fatica di cucinare e, ovviamente, per la gradevole compagnia che mi offre.

Alle cinque del pomeriggio arriva il botto con un messaggio di Marco.

"CASSI SIAMO IN PIENA EMERGENZA. CHIAMAMI."

Come al solito tendo a sottovalutare la tragicità dei messaggi di Marco, quindi aspetto che sia uscita la signora che sta cercando un rimedio sicuro e garantito contro l'aerofagia e poi lo chiamo.

"Cassi sono in macchina dobbiamo andare subito all'ambulatorio di Margherita. Stefano l'ha lasciata."

Rimango talmente di sale che poco ci manca che mi caschi il telefono di mano.

"Stiamo andando tutte lì perché si è barricata dentro e non vuole parlare con nessuno."

Ovviamente la nostra interpretazione della cosa è "nessuno a parte le mia amiche".

Spiego a Luti la situazione, la quale non ci pensa su due volte e mi da il permesso di andare via, ma mentre corro verso la macchina ancora non ci credo.

'Magari hanno solo litigato, non può essere vero. È sicuramente Marco che ha drammatizzato come al suo solito.'

Durante il tragitto in macchina verso l'ambulatorio veterinario di Margherita lo penso talmente tante volte e con un'intensità tale che quasi me ne convinco, parcheggio in una strada laterale della periferia, a pochi metri dalla clinica.

Davanti alle grandi porte di vetro azzurro dove troneggia il simbolo rosso dei veterinari trovo già appostati Marco e Caterina; hanno un'aria decisamente avvilita, non parlano e hanno gli occhi lucidi.

Appena mi vede Marco mi corre incontro e mi abbraccia, 'tutto questo è ridicolo' penso 'non può essere vero!' ma una vocina nella mia testa comincia a farmi vedere la realtà delle cose.

"Che cosa è successo? Qualcuno mi può spiegare per favore?"

Il panico e la preoccupazione cominciano a prendere il sopravvento, anche perché nessuno dei due ha il coraggio di dirmi niente e la cosa sta cominciando a darmi sui nervi; poi finalmente Marco comincia a spiegarmi:

"Non sappiamo bene il perché, ma un paio d'ore fa Stella ha ricevuto un messaggio da Stefano, in cui diceva di stare vicini a Margherita perché 'è finita'. Stella è in ospedale e l'ha richiamato appena ha potuto, ma lui è stato molto vago."

La verità mi sta piombando addosso come una doccia fredda: il mio cervello, dapprima anestetizzato dalla notizia, sta cominciando a lavorare di nuovo e tutto quello a cui riesco a pensare è a come riuscire a recuperare i pezzi della mia amica.

Non riesco a non immedesimarmi in quello che può provare adesso: mi sento annientata.

"Stefano ha detto a Stella che ha lasciato Margherita" continua Marco "e che lei ha avuto una reazione... Insolita."

"In che senso scusa? Nel senso che non gli ha tirato addosso tutto quello che aveva sotto mano?"

Io avrei fatto così, senza alcun dubbio.

Quasi vent'anni d'amore dissolti in un 'io ti lascio', è già tanto se non l'ha ammazzato.

"In realtà sembra che lo abbia aiutato a fare le valigie, piegandogli camicie e calzini. Tutto questo senza proferire parola, a parte 'ciao io vado a lavorare' . Poi si è chiusa dentro l'ambulatorio e non risponde al telefono."

Una canzone all'improvvisoWhere stories live. Discover now