Capitolo 19

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In estate le settimane passano velocemente: dopo ferragosto le giornate cominceranno ad accorciarsi in maniera impercettibile e rimarrà poco di questa stagione un po' fuori dal normale.

La verità è che in Versilia ogni estate è speciale: il numero di abitanti ai quadruplica e così anche le meteore e gli incontri-scontri tra gli esseri umani.

Margherita sta meglio, siamo riuscite a tamponare la sua insana voglia di auto colpevolizzarsi per la fine del suo matrimonio e a reagire in maniera un po' più decisa: dopo dieci giorni è perfino riuscita a spaccare un centrotavola in porcellana che le aveva regalato sua suocera, lei lo detestava ma non aveva mai avuto il coraggio di dirlo a Stefano.

In realtà è stato Marco che lo ha spaccato davanti ai suoi occhi, ma lei non ha cercato di impedirglielo, o almeno non più di tanto. Ha rappresentato comunque un grande traguardo per la fine della sua sudditanza emotiva.

Il prossimo step sarà farle togliere la fede nuziale, contiamo di riuscirci al più presto.

Io e Alberto abbiamo cominciato a conoscerci un po' meglio, tra un eccesso di passione e l'altro: abbiamo parlato, riso e passato molto tempo insieme.

Credo di essere riuscita a trovare una dimensione alla nostra relazione: mi sono limitata ad inserirlo nella mia piccola routine: ci vediamo a pranzo e due volte la sera a cena a casa mia, qualche volta il venerdì sera e la domenica; sabato sera è fuori discussione perché quello è il giorno in cui sua figlia quasi diciottenne canta con una band di amici nei vari locali della Versilia e, essendo il suo più grande fan, non si perde una serata.

Lo so, sembra una cosa fredda e sterile, ma in fondo è esattamente quello che voglio: evitare qualsiasi forma di romanticismo che mi porterebbe inevitabilmente a dover mettere un freno a tutto.

Stasera ho in programma una seratina con le mie 'donne': aperitivo/cena e poi alla deriva per locali, serata giusta per abitino optical anni '70 e zeppe.

È finalmente arrivata l'estate e quindi il caldo torrido, i telegiornali sono passati come ogni anno dai servizi lamentosi sull'estate più piovosa degli ultimi cinquant'anni a quelli sulla siccità che rovina i raccolti e sul caldo afoso che tormenta gli italiani.

Siamo in un locale dove si mangia poco ma almeno c'è un bel giardino ventilato, davanti al solito mojito ingurgitiamo patatine e pistacchi parlando dei nostri uomini, tutti tranne Stella, che ovviamente ha ordinato un analcolico alla frutta e che per la prima volta in tanti anni ci farà da autista sobrio.

"Io mi aspetto una nevicata d'agosto, ora che anche Cassandra è fidanzata!"
"Non dire idiozie Marco, io sto solo uscendo con un uomo bello e interessante, è normale che mi faccia piacere passare del tempo con lui."

"Ma facci il piacere! Erano anni che non eri così presa da una storia, non te ne rendi neanche conto?"

Replica Stella con il suo solito tono da so-tutto-io.

"Chi è la prima persona che chiami la mattina quando ti svegli? Quanto tempo è che non vai più a pranzo con Luti? Ti ricordo che giovedì sera ti sei persa C.S.I."

"È finita la nuova serie e c'era una puntata che avevo già visto. Poi che male c'è a cambiare ogni tanto locale per pranzo? Mi ero solo stufata delle solite focaccine. Non riesco proprio a capire dove volete arrivare."

Cerco di sfoderare un atteggiamento più distaccato e superiore possibile, ma non convinco neanche me stessa.

Ci deve essere qualcosa che non va nel mio mojito perché sta cominciando a darmi fastidio allo stomaco, con riluttanza poso il bicchiere sul tavolo e cerco di non pensarci.

Una canzone all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora