Capitolo 8 : "L'amore è... scoperta"

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Ladybug rientrò a casa passando dalla finestra. Con un balzo atterrò sul pavimento e poi si sedette sul letto “Tikki, trasformami” disse piano. In un secondo un fascio di luce la avvolse e la supereroina tornò ad essere Marinette. Tikki sapeva tutto quello che i due supereroi si erano detti, così chiese premurosa “Vuoi parlare?”. Ma Marinette scosse il capo sorridendo e si sedette sul letto “No grazie Tikki, ora sono stanca. Sarà meglio che vada a letto se voglio svegliarmi domani”. Le diede una carezza, si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi. Tikki svolazzò un po per la stanza. Si stava per infilare nella borsetta di Marinette per addormentarsi quando vide una sagoma scura fuori dalla finestra. Un esserino volante completamente nero entrò dentro la stanza svolazzando intorno. Tikki non ci pensò neppure un secondo: volò dritta contro quell’essere e lo inchiodò al muro.

Chat Noir rientrò con un balzo nella sua camera da letto. Si buttò sul letto con addosso ancora il costume e chiuse gli occhi. Riusciva ancora a percepire la presenza di Ladybug affianco a lui. Poteva vedere i suoi occhi e il suo sorriso. Come gli era saltato in mente di dirle che gli piaceva?  Ok non glielo aveva detto in maniera esplicita ma, davvero si aspettava che una come Ladybug non lo capisse? Infatti lei era arrossita ed erano rimasti in silenzio a contemplare il panorama fino a che, essendosi fatto tardi, Ladybug si era scusata e si era dileguata nella notte. Chat Noir avrebbe voluto seguirla. Voleva vedere in quale casa sarebbe entrata, voleva scoprirne l’identità. Ma non l’aveva fatto. Sa la ragazza non voleva rivelarsi, lui non voleva tradire la sua fiducia. Quando le palpebre cominciarono a farsi pesanti, solo allora Chat Noir disse in un soffio “Plagg, trasformami” e in qualche istante sul letto era sdraiato Adrien. Non appena si era ritrasformato, era riapparso Plagg, quel kwami golosone “Ei Adrien” esordì fissandolo con quegli occhi verdi “devi nutrirmi. Hai capito? N-u-t-r-i-r-m-i. Darmi da mangiare. Rifocillarmi. Usa il verbo che vuoi, basta che mi riempi lo stomaco”. “Ora sono stanco Plagg, ti prego” replicò il biondo, con gli occhi annebbiati dalla stanchezza “scommetto che puoi aspettare fino a domattina...” disse, prima di crollare addormentato. Plagg sbuffò sonoramente  e volò fuori dalla finestra. Era la prima volta che si avventurava in città senza Adrien. Guardò ovunque ma, sebbene facesse un caldo asfissiante, nessun parigino – nessuno! – dormiva con le finestre aperte. Il piccolo gatto girava ormai da mezzora e stava per rinunciare quando intravide una finestra mezza aperta. Stava sognando? No no, era davvero aperta. Il kwami si stropicciò gli occhi. Poi si diresse svolazzando verso l’unica finestra aperta di Parigi. Appena entrato, si rese conto di essere già stato li. Ma certo! Adrien era entrato spesso dentro quella casa, e anche Chat Noir lo aveva fatto ! quella casa era abitata da Marinette, quella ragazza tanto carina che aveva colpito il cuore del modello parigino! Plagg svolazzò un po per la stanza, guardandosi intorno. Non fece in tempo a notare nessun particolare perchè una specie di proiettile rosso gli si fiondò contro e lo inchiodò al muro. “Ma cosa...” disse lui attonito. Ci mise un po a mettere a fuoco chi aveva davanti “Tikki?!” disse poi stupito quando capì di avere davanti l’affascinante kwami coccinella. “Plagg?!” replicò lei “Ma che diavolo ci fai qui? Mi hai fatto prendere un colpo! Sai come si chiama questa? Violazione di proprietà privata! Ma che diavolo sei venuto a fare?”. Plagg la guardava estasiato, con gli occhi che brillavano di felicità. La ascoltò senza fiatare – erano migliaia di anni che la conosceva e aveva imparato a non interromperla quando parlava – e quando fu certo che avesse finito i rimproveri riuscì solo a dire “Camembert. Cercavo del Camembert.” “Sei sempre il solito goloso, Plagg” fece Tikki con un tono di rimprovero, anche se Plagg fu certo di intravedere un sorriso. “Vieni” aggiunse poi “ci dovrebbe essere del camembert giù di sotto” e prendendolo per la zampa lo condusse in cucina. Dopo aver recuperato un po di Camembert per Plagg i due kwami si nascosero sotto una scodella e cominciarono a parlare. “E così Marinette è Ladybug eh?” chiese il gatto curioso. Tikki annuì piano. Poi disse “Be, visto che tu sai che è Ladybug... dimmi... chi trasformi in Chat Noir?”. Plagg ingoiò l’ultimo pezzo di formaggio e guardò negli occhi la piccola coccinella. Diavolo era ancora bellissima! Tikki tossicchiò impaziente e Plagg rispose “Adrien. Adrien Agreste è Chat Noir”. Lei strabbuzzò gli occhi. Sul serio Adrien era Chat Noir? Questo significava che Plagg, non solo era in città da molto tempo, ma si era trovato vicino a lei per tutto quel tempo. Perchè non l’aveva mai cercata? Davvero non gli importava più niente di lei? Quel gatto aveva tanti difetti. Era goloso, lavativo e chiacchierone, ma non era assolutamente il tipo che dopo mille anni di storia d’amore si dimentica di te. Tikki lo guardò per un attimo fu come se fossero tornati indietro nel tempo,la piccola kwami rivide davanti a se il maestro Fu, che spiegava loro che dovevano essere affidati a due umani, per salvare il mondo. Rivide l’espressione triste e delusa di Plagg mentre si tuffava nella scatolina nera assieme all’anello. Provò di nuovo addosso tutta la tristezza che lei aveva provato mentre vedeva Plagg scomparire dietro al coperchio e mentre anche lei si apprestava a compiere i suoi doveri, entrando nella scatolina affianco agli orecchini. Plagg le prese la zampa e questo la riportò efficacemente alla realtà. “Tikki...” disse lui dolcemente. Era strano vederlo così. Insomma lui era il kwami con la battuta sempre pronta, quello che pensava solo con il suo stomaco. Ma Tikki lo conosceva bene. Plagg aveva un cuore. La piccola coccinella non aveva mai amato nessuno come lui. E sapeva che lui l’aveva sempre ricambiata. In amore, Plagg non prendeva in giro. “Perchè non mi hai mai cercata gatto pasticcione?” gli chiese lei abbassando la testolina con gli occhi umidi. Plagg le mise una zampa sotto il mento e le sollevò il capino rosso. Tikki era sull’orlo di piangere. “Pensavo che non mi volessi, Tikki. Mi dispiace” le disse piano. La piccola kwami era un fiume in piena “Ma come hai potuto pensare una cosa del genere? Non  mi avevi fatto niente, perchè mai avrei dovuto avercela con te? Sono mesi che i nostri supereroi collaborano e si incontrano ogni giorno a scuola. Davvero non hai mai pensato di potermi incontrare? O magari eri tu che non volevi e...” Questa volta Plagg non lasciò che finisse. Guardò quegli occhioni pieni di lacrime. Tikki continuava a piangere mentre tirava un rimprovero dopo l’altro, una domanda dopo l’altra. Plagg la guardò ancora. Come si zittiva una coccinella delusa dall’ex fidanzato?  Il suo piccolo cervellino lavorò per qualche istante. C’era un modo. Ma certo! Plagg avvicinò la sua testa a quella di Tikki. Lei non smise di parlare. E lui la zittì con un bacio. Tikki tacque. Per un momento rimase immobile. Poi chiuse gli occhi e assaporò quel bacio. Sapeva di passato. Sapeva di tempo perduto. Sapeva di tutta la dolcezza che solo Plagg era stato capace di regalarle. Quando si staccarono lui la guardò sorridendo. “Mi perdoni?” chiese. Tikki rise. Poi fece finta di pensarci su qualche secondo, per tenere il piccolo gatto sulle spine. Si avvicinò di nuovo a lui e gli stampò un secondo bacio sulle labbra. “Direi di si” sussurrò sorridendo, per poi ricominciare a baciarlo. Quando si staccarono di nuovo la coccinella sentì tutta l’adrenalina scivolarle via e un’improvvisa stanchezza la fece sbadigliare. Plagg la guardò dolcemente. Poi la prese in braccio e la portò di nuovo nella camera di Marinette. Quando la adagiò nella borsetta della ragazza, la piccola coccinella era già profondamente addormentata. Plagg la accarezzò e le stampò un bacio sulla fronte. “Buonanotte Tikki” le sussurrò poi volò fuori dalla finestra, svolazzando felice fra i luminosi bagliori delle stelle notturne.

SPAZIO AUTRICE

holaa sono tornataaa😅 e devo ammettere che questo capitolo a me piace un sacco e spero piaccia anche a voi ❤ comunque... *Accende l'altoparlante* Prova, prova... perfetto l'altoparlante funziona. Volevo dirvi che d'ora in poi ricomincerò ad aggiornare regolarmente❤. Lasciate un commento per dirmi se il capitolo vi è piaciuto (Youtuber mode on😂😂) e niente.... buona lettura *spegne l'altoparlante*

Tempo d'amore - le avventure di Ladybug e Chat NoirWhere stories live. Discover now