03|Aphorisms

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APHORISMS

Chapter III | 敬語
변백현 | Byun Baekhyun

Baekhyun si svegliò di soppiatto, come se una persona lo stesse strangolando, iniziò ad ansimare ripetutamente con il cuore che andava a mille.
Dagli scuri della finestra usciva una lieve luce soffusa, non potente come quella della lampada accesa sulla sua scrivania di legno lavorato. Le sue coperte erano ormai in fondo al letto, arrotolate a caso, probabilmente le aveva spinte durante il sonno. Sul tappeto della camera erano presenti dei sacchetti di caramelle, comprati il giorno precedente. In modo stanco e sconnesso voltò il volto verso la piccola sveglia riposta nel comodino di fianco al letto, notando l'orario fin troppo mattiniero, si grattò il capo e si stese nuovamente sul letto, guardando il soffitto.

Come se fossero passati pochi minuti si alzò dal letto, notando che era rimasto a fissare il soffitto per un'ora intera, senza ricordarsi a cosa o a chi pensava mentre guardava il muro color azzurrino chiaro.
Si diresse con un passo lento e alla vista robotico verso il bagno. Attraversò il corridoio ricoperto di foto della sua vecchia famiglia, foto di una vita passata che non vuole ricordare.
Il bagno era bianco e rosso, tutte le volte che ci entrava gli venivano in mente i bastoncini di zucchero, quelli che si vendono per le festività invernali. Il pavimento sottostante a lui era ricoperto da un tappeto bianco e nero. La luce gli oscurava il lato sinistro del viso, era una luce calda e alla vista stancante. Si lavò il viso e i denti, guardandosi il meno possibile allo specchio, non volendo vedere il suo riflesso consumato da una vita piena di complessi. Uscendo dal bagno notò un luccichio vicino al comodino, si avvicinò con curiosità. Trovò una piccola chiave, probabilmente apparteneva alla sua vecchia nonna, sapeva a cosa appartenesse, c'era sempre stata una porta che non era mai riuscito ad aprire, fin da piccolo pensava che dietro quella porta ci fosse un mondo magico, come nel film "Alice nel paese delle meraviglie", non li era mai stato permesso l'accesso in quella stanza, ma ormai la vecchia nonna se ne era andata, e non poteva più custodire il suo segreto. Si diresse verso l'unica porta di legno della casa, quella in fondo al corridoio, nascosta dietro un angolo. La chiave era vecchia alla vista, arrugginita e sporca al tocco, sicuramente per colpa del passare degli anni.
La serratura scattò in un colpo secco, Baekhyun non avrebbe mai pensato di entraci, quando era più piccolo la nonna gli ordinava di allontanarsi tutte le volte che si avvicinava anche solo di un millimetro.

Aprì la porta lentamente, cosicché ebbe uno scricchiolio. Spalancò la porta e rimase stupefatto da ciò che trovò dietro ad essa. Le pareti della camera erano ricoperti da vecchi quadri dell'epoca antica, dipinti di Vincent Van Gogh, Monet, Da Vinci e molti altri autori. La carta da parati era di color crema, e in parte arrotolato e un po' staccato, e negli angoli la muffa iniziava ad espandersi, oltre i quadri c'erano degli scaffali pieni di libri; con su di essi foto di diverse caramelle, molte di quelle non ne aveva mai visto il nome o l'origine, in centro vicino alla finestra c'era una vecchia scrivania di legno non lavorato, ed un libro grandissimo, sistemato davanti al viso di Baekhyun. Ebbe un sussulto vedendo tutta quella roba in così poco tempo, i suoi occhi brillarono alla sola vista dei libri, ma quello più grande riposto davanti a lui lo incuriosiva più di tutti gli altri, gli dava quel senso di nuovo, di scoperta...ecco il termine giusto per definire il suo interesse.
La scrivania dove il libro ero riposto era ricoperta di polvere, visibile grazie alla finestra davanti ai suoi occhi. I riflessi del sole ricoprivano in gran parte la camera, la finestra era a forma di arco ed era molto vasta, le tende che risedevano ai lati di essa erano color crema, ed emanavano un'aura familiare. Da vicino il libro era ancora più bello, era fatto di pelle, color corteccia con sopra ricamate figure artistiche. Allungò una mano verso il libro, e notò che al tatto era ruvido, e le dita iniziarono a sporcarsi di polvere. Lo aprì lentamente, per sentire ogni tipo di emozione espandersi nelle sue viscere, nella prima pagina c'era un piccolo pezzetto di carta, con su scritto una dedica, che riconobbe come scrittura di sua nonna, la lesse ad altra voce.

E fu così che il mio piccolo Baekhyun arrivò alla tanto camera desiderata, se stai leggendo questo significa che io non ci sono più, ma non è una sfortuna no?
Sei riuscito ad entrare nella "camera misteriosa". Vorrei essere ancora lì a sgridarti dicendo che non puoi avvicinarti, ma oramai il danno è fatto. Nella stanza non si trovano solo libri di caramelle, ma anche questo libro; apparteneva a tuo nonno e sono cose che solo io e lui sappiamo, ti meriti di sapere tutto, per riga e per filo.
Ti voglio bene, la tua nonna.

La voce tremante ingannava la mente, e il cuore batteva forte, come se un'orchestra risuonava una melodia malinconica. Baekhyun aveva sempre amato sua nonna, nonostante i milioni di inconvenienti successi durante la sua misera vita, era come un bambino con un peluche, un dolce amore solitario, mai ricambiato e ad un unico senso.

Svoltò diverse pagine di prefazione, cose inutili e insignificanti, arrivò al primo capitolo, parlava di una poesia. La poesia parlava del sole, e di quanto risplendeva.

Baekhyun non capiva perché il nonno e la nonna gli avessero nascosto un libro di poesie, non era niente di speciale parlava di cose diverse. In fondo al libro c'era scritta una cosa, e riconobbe la scrittura di suo nonno.

Lo so che ti aspettavi qualcosa di speciale, ma è soltanto un libro di poesie, io e la nonna amavamo leggertele fa piccolo, e spero ne farai cura, usale per occasioni adatte a quello che c'è scritto.

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Durante la lunga giornata arrivò il buio, che si portò nell'ombra la luce, non uscì per leggere diverse poesie, erano belle e di diversi autori, il tempo volò e quando iniziò a calare la notte si accorse che anche quel giorno era quasi finito.

Pensandoci bene non era più andato nel negozio di caramelle, quello dove si trovata quel ragazzo di una bellezza quasi finta. Leggendo il libro trovò l'angolo delle poesie sulla bellezza, e probabilmente molte si adattavano a quel ragazzo senza nome. Prese un bigliettino e ci scrisse una di quelle poesie o aforismi, si mise una felpa a caso e dei jeans, uscì di casa tirandosi su il cappuccio ed incamminandosi verso il negozio ormai conosciuto.

Il tragitto era stato veloce e sconnesso, andò a sbattere contro diverse persone ma se ne fregò, voleva vedere la faccia del ragazzo sconosciuto. Arrivato davanti all'entrata del negozio si accorse che aveva il fiatone, non sapeva nemmeno perché avesse avuto tutta quella fretta per arrivare al negozio, non sarebbe successo niente di che, avrebbe comparto delle caramelle e dato con i soldi l'aforisma. Entrando la solita campanella suono sopra di lui, e le persone all'interno del negozio si voltarono, c'era una signora con la figlia, poi il ragazzo dal volto angelico.
Iniziò a guardare le caramelle in modo sconnesso, prese il primo tipo che vide e lo mise dentro il sacchetto di carta.
Si mise in fila e aspettò il suo turno, lo sentì parlare con la signora, la sua voce era veramente rauca ma allo stesso tempo incantevole, era talmente incantato che non si accorse che la signora se ne fosse già andata, e il ragazzo lo guardava con sguardo interrogativo, si risvegliò nel momento in cui sentì la voce rauca richiamarlo diverse volte, si avvicinò al bancone e gli diede le caramelle contenenti nel sacchetto. Quando chi chiese i soldi insieme a quelli gli diede anche il bigliettino, poi se ne andò, senza neanche prendere il resto.

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Chanyeol provò a richiamare il ragazzo ma uscì come se fosse il vento, veloce e silenzioso, quasi irraggiungibile. Mettendo via i soldi trovo con esso un bigliettino, pensava fosse solo uno scontrino, ma aprendolo vide una scrittura elegante e bene curata. Non capì il perché di quelle parole, e perché le avesse ricevute lui stesso, ma quelle lettere messe insieme lo fecero sorridere per il resto della giornata, ed il cuore gli si riscaldò, e le ferite incise in esso riemersero un poco.

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La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell'acqua scura di quella conchiglia d'argento che chiamiamo luna.
-Oscar Wilde
Mi ricordavi tu.

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Ho aggiornato che siano benedetti tutti i santi e le 1461 parole che ho scritto,
vi prego cagatevi questo capitolo ci tengo davvero, scusatemi già per gli errori,
e avvisatemi eventualmente.
BUONA LETTURA !!!

-Nari

sweet collector - [chanbaek]Where stories live. Discover now