Capitolo 3

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Il giorno dopo sono diretto in camera mia dopo aver corso per non so quanti chilometri... mi imbatto in Jace intento a preparare le valigie con Nathalie... o meglio, Nat è così eccitata di partire per il loro viaggio che continua a saltellare per tutta la stanza mentre lui ride disperato.

Ad un certo punto rischia anche di schiacciare il gatto che incazzato e dopo averla guardata male si dirige verso di me ''ehi amico, la tua padrona è fuori di testa'' miagola facendo le fusa ''ragazzi siete in partenza?'' Jace annuisce ''sì... probabilmente lo farò da solo perché giuro che se mi fa un'altra domanda la strozzo'' scoppio a ridere. Sono stranamente felice che se ne vadano.

Almeno non dovrò subirmi le loro fottute smancerie e baci vari ogni fottutissimo giorno del cazzo ''mi raccomando Jake, dai da mangiare a Wiskie'' Nathalie viene verso di me con una lista di cose da fare ''e anche ad Adriana'' continua Jace ed io li guardo increduli ''ma per chi mi avete preso? Per una baby sitter?'' Nat scrolla le spalle per poi abbracciarmi ''e dai, non fare lo stronzo...'' ''guarda che è inutile che fai la ruffiana, non ci casco'' le dico divertito ma addolcendo lo sguardo e lei ridacchia ''è un gatto molto esigente, quindi segui alla lettera quello che c'è scritto'' annuisco iniziando a scorrere la lista infinita.

Poi mi blocco ''spero tu sia scherzando?... che vorrebbe dire, fallo entrare con te sotto la doccia?'' scrolla le spalle come se fosse normale, mentre riprende a sistemare la sua valigia ''semplice... gli piace fare la doccia, quindi quando la fai tu fallo entrare'' ''tu sei fuori di testa'' ''ah, inoltre se vuole un po' di cereali dagli solo quelli rosa. Non ama gli altri colori e rischi che te li porti in giro per casa... va pazzo per lo yogurt e devi pulirgli la cassetta ogni santo giorno, altrimenti te la farà nel tappeto'' guardo il gatto che ancora in braccio a me, sembra guardarmi con sguardo soddisfatto.

Sospiro ''se non lo troverai più al tuo ritorno, sai già il perché'' Jace ride ma lei mi fulmina ''prova a fare qualcosa a quel gatto e giuro che non vivrai a lungo'' lo dice così seriamente che per qualche istante mi fa quasi paura.

Quasi.

Impreco chiudendomi in camera dove mi spoglio per poi buttarmi sotto la doccia.

Con il passare del tempo mi sento sempre meglio, sembra che il mio cervello si stia riprendendo e che il dolore si sia affievolito ... certo, basta una piccola distrazione per ricadere nel baratro dei ricordi ma ehi, sono Jake Holders e sto uscendo da questo maledetto tunnel di desolazione, odio e disperazione.

Il mio terapista mi ha aiutato non poco, anzi il dottor T mi ha definitivamente classificato come un coglione.

Me lo sono meritato.

Dopo l'enorme casino che ho fatto con Isabel, sono giunto alla conclusione che sono un emerito coglione, non che un enorme testa di cazzo ... non so esattamente cosa mi disse la testa in quel momento. So solo che di tutto il caos, ricordo solo lo sguardo della bambolina quando aprì la porta, quando incrociò il mio sguardo.

Rischio di vomitare al solo pensiero.

Mi butto il getto di acqua fredda addosso, per sviare la mente, per evitare di pensare a tutto il dolore che le ho provocato, che mi sono provocato.

da quella sera ho rivisto due volte Juliet ed entrambe le volte in cui ci siamo incrociati ho fatto finta come se non esistesse, come se non fosse stata lei quella nuda sopra di me.

però lei non ha colpe.

L'unica persona che ha sbagliato qua sono io.

Ma per una fottuta volta dopo mesi, vedo un barlume di speranza. Forse posso stare meglio, forse posso dimenticarla... forse... impreco perché subito mi si palesa l'immagine del suo sorriso.

''DIO, MA CHE CAZZO TI HO FATTO DI MALE?'' esco fuori dalla doccia imprecando.

Devo distrarmi, quasi quasi vado da Frank.

''fuori di qua, stasera non ho proprio voglia di sentire le tue lamentele'' sbotta burbero Frank appena mi vede oltrepassare la soglia del suo locale. Stasera è quasi vuoto, escluso alcune persone che stanno scherzando in un tavolino in fondo alla sala.

Scrollo le spalle ''chi ti ha detto che mi sono venuto a lamentare?'' mi siedo su uno sgabello aspettando che mi versi qualcosa di forte da bere, ma quando mi lancia contro una lattina di coca, lo guardo male ''e questa che vorrebbe dire?'' ''che non prenderai un cazzo da bere dopo quello che hai fatto due sere fa'' ''che ho fatto?'' chiedo incredulo. So solo che ero più ubriaco del solito.

Si avvicina con sguardo assassino ''mi hai quasi spaccato una sedia, dopo esserti preso a schiaffi con uno... non mi ricordo neanche il motivo, ma se non ci fosse stato qualche anima buona ad aiutarmi a quest'ora il mio locale sarebbe stato fottuto. Ah sì, c'era anche quell'altro coglione di Jace. Ma era messo peggio di te'' abbasso lo sguardo ''non mi ricordo niente'' batte un pugno sul tavolo ''io sì. e molto bene... evita di fare il coglione di nuovo, prima che perda la pazienza definitivamente'' ''non si ripeterà Frank... non so che cazzo mia sia preso, io...'' mi zittisce. Ci manca solo che inizi anche lui.

Lo guardo male ma lui se ne frega ''lo so io che cazzo ti è preso. E si chiama Isabel'' mi si mozza il respiro ''ISABEL..'' mi sputa in faccia il nome, urlandolo e facendo voltare qualche persona del locale ''... è arrivato il momento che tu tiri fuori le palle ed esca dalla tua nuvola di desolazione e autodistruzione che ti sei creato ... cazzo, sono passi tre mesi. TRE MESI JAKE. Hai vent'anni... sei stato un coglione, ma basta. BASTA... non puoi continuare così'' stringo i pugni ''chi cazzo ti ha detto che ancora penso a lei?''.

Mi guarda neanche fossi tutto scemo ''perché ti conosco da una vita. Perché appena bevi un goccio di troppo inizi a dire di quanto sia bella, di quanto tu sia un coglione ad averla lasciata andare, di quanto vorresti che lei tornasse da te... quanto ti manchi?'' sono proprio messo male, non c'è che dire.

''sto meglio'' sbotto, come se potessi fargli cambiare idea ''sarebbe meglio per te. Hai mai pensato che magari lei si sia già rifatta una vita? Che magari doveva andare a finire così e basta?'' lo fisso senza dire niente, sperando che mi dica che sta scherzando.

Solo l'idea di Isa che si fa respirare accanto da un altro ragazzo mi fa schizzare il cervello.

''MA CHE CAZZO DICI?'' ''dico che io adoravo quella ragazza. Bella, simpatica, solare ... e dolce. Ti aveva cambiato ... ti ha cambiato veramente, infondendoti un po' di fiducia nel prossimo che tu avevi perduto. Ma Jake, l'hai distrutta. L'hai portata a fondo con te, con le tue stronzate ... perché dovrebbe ancora volerti?'' mi dice dispiaciuto.

So che mi sta parlando così perché vuole che io abbia una qualche reazione, che io mi rialzi e che reagisca.

Apro la bottiglia di Coca Cola senza mai staccare lo sguardo dal suo ''infatti so che lei non mi vuole più. come ... come io d'altronde. La sto dimenticando, ci ho messo un po' più di tempo. ma se continuerò così, tempo uno massimo due mesi l'avrò dimenticata''. Mi guarda come a dire che non ci crede ed io annuisco ''vedrai. Sono Jake Holders. Oltre ad essere bello ed intelligente, quando dico una cosa è quella'' gli sorrido furbo prima di accendermi una sigaretta ''non guardarmi così Frank, fidati di me''.

Mai più senza teWhere stories live. Discover now