Eravamo tornati a casa, per ripulire le nostre vesti, dopo una battaglia contro il branco di lupi che aveva minacciato di ucciderla.
Ero arrabbiato con mio fratello, perché aveva rivelato, in sua presenza, che, secondo ciò che lui pensava, io provavo dei sentimenti per lei.
Ma non avrei mai potuto ammetterlo né ad alta voce, né a me stesso.
Entrai in salone e restai girato, dando le spalle a Niklaus, che d'un tratto mi mise la mano destra, intrisa di sangue dei lupi che da poco avevamo massacrato, sulla spalla.
«Non devi avere paura dell'amore non ti morde mica, sai?» esclamò con il suo solito sarcasmo macabro, che dopo tanti anni non era mai scomparso.
Ripensai a ciò che accadde molto tempo prima, a Tatia.
Iniziai a ricordare nitidamente le immagini irremovibili dalla mia mente.
«Sai bene cosa ho fatto a Tatia.» mi limitai a riciclare queste parole come risposta, senza lasciar trapelare alcuna emozione.
Ce l'avevo ancora a morte con me stesso, per quello che avevo fatto alla povera Tatia, di cui ero follemente innamorato da giovane.
Lui non rispose, rimase in silenzio.
«Non posso concedermi il lusso di amare qualcuno che non faccia parte della mia famiglia... Niklaus.» aggiunsi con il mio solito tono calmo ed impassibile.
«Il passato é passato, Elijah. Lei non é Tatia. È un ibrido, come me.» cercò di farmi aprire gli occhi; come se, secondo lui, una mia possibile relazione con lei non la mettesse in pericolo.
Senza avere una risposta da rifilargli, restai in silenzio e lui aggiunse: «É successo più di mille anni fa.» fece una pausa, «Ti prego.»
Il suo tono di voce era sincero, desiderava davvero che io provassi ad amarla.
Non poteva farmi questo, sapeva benissimo che pregandomi io avrei potuto cedere, che non sarei riuscito a resistergli.
Non potevo accettare che lui oltrepassasse il muro che ero riuscito a costruire attorno al mio cuore.
Non in quella situazione.
Mi voltai a guardarlo negli occhi e lui tolse la sua mano dalla mia spalla.
«Stanne fuori Niklaus.» lo avvertii con una lieve nota di amarezza.
«Perché devi negare a te stesso ciò che provi per lei?» allargò le braccia, come se non gli fosse ben chiaro il motivo per cui continuavo a tenere alla larga da me più persone possibili, tranne la mia famiglia.
«Perché se mi concedessi anche solo di pensarlo per lei sarebbe la fine!» esclamai alzando il tono di voce. Non era da me, ne sono consapevole, ma non potevo farne a meno, avevo bisogno di sfogarmi in qualche modo.
Corrugai la fronte e lo guardai male, lui ricambò l'occhiataccia facendosi scuro in volto ed alzando ancor più il tono di voce.
«La fine di cosa? Tatia è morta dissanguata! Lei, invece, non può morire! È un ibrido!» notai che stava iniziando a scaldarsi, poi, come al solito, cambiò umore immediatamente. «E se solo provassi ad amarla noteresti che sarebbe tutto migliore.» mormorò guardandomi con il suo sguardo deluso, facendomi quasi sentire in colpa.
No, fratello, non puoi ferirmi così. Se davvero hai pietà di me, non puoi guardarmi in questo modo. Pensai.
«Io sono pericoloso per le donne che amo. Non posso essere così egoista da concedermelo.» tornai calmo ed impassibile, come solitamente mi riusciva in modo eccellente.
«E cosa dovrei dire io riguardo alle donne che amo? Sono una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all'altro, eppure mi concedo il prezioso lusso di sposarmi.» il suo sguardo tornò serio e sincero.
Stavo quasi per cedere, quando poi mi tonò in mente una delle immagini della morte di Tatia.
E quello bastò a farmi ricomporre all'istante.
«Ognuno ha i suoi tempi Niklaus, ti ho detto di starne fuori.» il mio scopo era quello di restare duro e inscalfibile dalle sue chiacchiere, che non potevo permettermi di ritenere vere.
Sbatté le palpebre, i suoi occhi erano lucidi, e nel profondo questa cosa mi ferì.
Non volevo essere anche il responsabile di un'ulteriore dolore emotivo causato al sangue del mio sangue.
«Per una volta, fai quello che ti dice il cuore, Elijah. Non quello che ti dice la testa.» mi volse un ultimo sguardo colmo di delusione, prima di voltarsi e camminare lentamente verso la porta del salotto, lasciandomi solo in quella stanza.
In balia dei miei pensieri.
In balia dei miei sentimenti.

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Storie brevi e frasi
RandomQuesto libro non ha davvero un senso, è una semplice raccolta di storie brevi e frasi inventate da me. Spero possa colmare il vuoto che la vostra mente brama di riempire con parole e nuove storie...