ORIGINI.

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Ho origini per metà araba e l'altra metà giapponese. Mio padre abbondonò me e mia madre subito dopo la mia nascita. Di giapponese avevo solo il nome. In realtà avevo un secondo nome : Aysha, Sakura Aysha. Ogni vacanza la passavo in Marocco con mia madre fino a due anni fa in cui decisi di iniziare a visitare altri paesi. Marrakech era il mio rifugio. Come lo era anche il Riad del signor Alaoui. Zia Fatima era intenta a tagliare il pane quando entrai in cucina facendo versi di apprezzamento. "Sono mesi che non mangio un tagine, ma anni che non mangio quello fatto dalle tue mani magiche, zia." dissi con un sorriso rilassato. "Figlia mia, mangia è tutto per te. Ho appena sfornato il pane, stai attenta che scotta." La guardai e le dissi di sedersi di fronte a me e di mangiare con me il tagine. Una delle cose che piu detesto è mangiare da sola. Piuttosto non mangio. Tolse il coperchio al tagine il quale rivelò un'oasi di colori e profumi. La fragranza era piacevole, riuscivo a riconoscere lo zenzerp, la paprika e cumino. I colori vivaci delle verdure erano impressionanti che nascondevano pezzi di carne succulenta in attesa di essere mangiata. Meritava il massimo dei voti il cibo della signora Fatima, l'unica nota negativa che darei è quella di non mangiare subito appena scoperchiato perchè si rischia di bruciarsi, come è successo a me. Nonostante fosse bollente mangiai tutto senza accorgemi che mi stava guardando con un sorriso materno felice di avermi li. "Era da molto tempo che non vedevo qualcuno mangiare il mio cibo con questa felicità!" Ero piena come un uovo. In quel momento entrarono due uomini dall'entrata principale accompagnati dal signor Alaoui. La signora Fatima si aggiustò velocemente il velo mandando un'occhiataccia al marito, il quale non l'aveva avvertita data la tarda ora. "Questi sono due nuovi ospiti che resteranno con noi per ben dieci giorni. Vengono dall' Inghilterra e parlano solo inglese." aggiunse poi " This is my wife and my niece Aysha ". Mi presentò come sua nipote e la cosa mi fece piacere, un membro famigliare in più non fa mai male. "Piacere di conoscervi" disse uno di loro, facendo un mezzo inchino posando la mano sul petto. Zio accompagnò i due ospiti nella loro stanza, quella accanto alla mia. Scese giù con un'espressione sul viso sorpresa. Capimmo dopo il motivo : uno di loro era un ricco conte inglese e si chiamava o si faceva chiamare Sir Edward. Dopo cena mi mangiai qualche fico d'India e me ne andai a letto. Cercai di addormentarmi ma non ci riuscii. Decisi cosi di andare sul tetto dove era allestita una sorta di terrazza per gli ospiti. Il Riad aveva un'apertura centrale che iniziava dal giardino interno al tetto che mi costrinse a fare il giro dell'atrio per arrivare alle scale che portavano in terrazza. Il cielo era privo di nuvole e pieno di stelle luminose. Mi coricai su un divanetto in disparte e dopo qualche minuto mi addormentai.

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