SORPRESE A NON FINIRE.

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Edward si addormentò quasi subito. Io rimasi a guardarlo. Era un uomo dal fascino unico. Non era bellissimo ma nemmeno inguardabile. Una bellezza britannica, tipica di chi è  altolocato. Aveva i capelli ricci, biondo scuro con occhi verdi, di un verde mai visto in vita mia. Negli ultimi giorni della sua vacanza si fece crescere una barba corta che gli stava d'incanto. Quell'ultimo tocco virile mi piacque molto esteticamente.    Lo bacai senza rendermene conto. Le sue labbra carnose erano diventate una droga per me.    Era il nostro ultimo giorno insieme. Io sarei partita il giorno dopo la mattina presto mentre il suo volo era serale.    Dopo il bacio si svegliò mostrando un sorriso stupendo.  "Buongiorno principessa, non hai dormito nemmeno un po'?"  Mi accoccolai tra le sue braccia e gli dissi che avevo voglia di uscire. Volevo godermi il mio ultimo giorno di vacanza in giro per la città fino a tarda notte.    Andammo al Jardin Majorelle e girovagammo per  i vari souk ( mercati). Comprammo dei souvenirs per gli amici e ci incamminammo per un'ultima volta verso Jamaa el Fna.  In una delle strade principali,  assistemmo ad una rissa. Due uomini, più o meno della mia età, si stavano picchiando a sangue al centro di un cerchio che si era formato da gente che guardava sorpresa. I due erano ubriachi o sotto effetto di qualche stupefacente. Arrivò di colpo la polizia che separò i due. Una volta separati riconobbi uno dei due : Haisoo.    Anche lui mi notò tra la folla ed urlò il mio nome. Non sapevo che fare : dovevo aiutarlo o lasciarlo andare con i poliziotti che intanto lo stavano ammanettando?  Edward prese la decisione al posto mio. Mi prese per il braccio e mi portò via.    Arrivati al Riad mi chiese chi fosse quell'uomo.    "Si chiama Haisoo, è un amico di mio cugino."  "Non mi piace quella persona, ubriaco a picchiarsi con gente in giro per la città non è un comportamento corretto!"   Edward cambiò di colpo. Alterato diventò possessivo di punto in bianco.    "Non uscire più stasera, non voglio che ti succeda qualcosa!"  "Tranquillo, non mi interessa." dissi per tranquillizzarlo.    Era una bugia. Una di quelle bianche. Non avrebbe fatto male a nessuno.    Aspettai che si addormentasse e chiamai il commissariato principale di Marrakech.    Mi dissero che c'era un uomo di origini straniere che è stato arrestato per rissa.    Chiesi se c'era modo di farlo andare via senza dover passare la notte in cella e mi dissero che se qualcuno pagasse una sanzione l'avrebbero lasciato andare.  Uscii silenziosamente di casa, presi un taxi e mi feci portare in commissariato. Entrai e chiesi del commissario.  Mi presero il cellulare e controllarono la mia carta d'identità. Non sapevo nulla delle leggi in generale quindi una volta arrivata dal commissario farfugliai qualcosa riguardo all'ambasciata e che avrei chiamato l'ambasciatore e decisero di farci andar via senza pagar alcuna sanzione.    Le serie tv poliziesche servivano a qualcosa.  Usciti dal commissariato  diedi uno schiaffo ad Haisoo per svegliarsi un po' ma non servì a nulla. Era K.O. Controllai le tasche nella speranza di trovare un'inidizio su dove soggiornasse ma non trovai nulla. Tipico di chi ha a che fare con la droga. Non si lasciano indizi di alcun tipo.  Decisi di portarlo con me al Riad. Chiamai il signor Alouani e gli spiegai la situazione. Prepararono una stanza per Haisoo e mi preparai per partire da li a qualche ora.    Feci tutto silenziosamente ed uscii senza salutare nessuno. Lasciai un bigliettino ad ognuno di loro.  Erano le 5 di mattina e camminavo con una valigia grande quanto me per le stradine di Marrakech alla ricerca di un taxi notturno. Fu così che mi avviai verso l'aeroporto rendendomi conto di non aver lasciato alcun informazione ad Edward su come trovarmi: nè recapito telefonico e nemmeno indirizzo di casa.  
Il volo era tranquillo senza alcun ritardo. Atterrai a Bruxelles e tornai alla vita monotona che mi aspettava. Lasciai il caldo del Marocco e mi abbracciò il freddo nordico del Belgio. Era fine dicembre ormai e l'inverno iniziava a farsi sentire. Presi il primo treno che mi portava ad Anversa, in parte felice di essere a casa. Arrivata al mio palazzo trovai un pacco davanti alla mia porta. Che strano, non aspettavo nulla e mia madre non mi mandava mai pacchi.Lo presi, lo misi sulla valigia ed aprii la porta. La casa era un macello, e sotto a una pila di vestiti trovai Hope. Era pallida e mi spaventai. Cacciai un urlo!"COSA URLI CHE HO MAL DI TESTA!?" Si rese subito conto che ero tornata e mi saltò addosso. "Scusami Sakura, non mi aspettavo che tornassi oggi. Ho cercato di pulire ma sto troppo male. E stare qua mi avrebbe aiutato psicologicamente. Il tuo profumo mi aiutava a superare questi giorni di tristezza. Hanno ucciso il mio cane, qualcuno ha ucciso il mio cucciolo e sto male."La abbracciai e le diedi qualche antidolorifico per il mal di testa. Si addormentò subito. Decisi di disfare la valigia solo dopo aver rimesso in ordine l'appartamento. Aprii la scatola. Non aveva ne nome di un destinatario ne di mittente. Era di piccole dimensioni e molto leggera. Tra i pezzi di giornale trovai un'altra scatoletta. La aprii e urlai disgustata...

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