41-La storia di un'amicizia

356 3 0
                                    

POV EMILY

«Solo piena di adrenalina cazzo!» continuo a saltellare ed al agitarmi, se non fosse stato per John sarei rimasto nel mio mondo a piangere!

«Allora ho un idea, spogliati!» mi dice John, ma è pazzo!

«Emy non capire male, mettiti in intimo, ti do la mia maglietta, quindi ora spogliati, mi giro tranquilla», si leva la maglietta me la passa e si gira, io mi spoglio e me la metto.

«Ora puoi girarti» lui si gira e si leva anche i pantaloni rimanendo in boxer

«Mettiti anche le scarpe, fidati ti serviranno»

«Ma che vuoi fare John?!», lui mi prende per mano e si mette a correre, per il bosco.

«Ok, fermati ora! Chiudi gli occhi», sento il rumore dell'acqua, ma decido di tenere ancora gli occhi chiusi, mi fa sdraiare per terra.

«Continua a tenere gli occhi chiusi»

«Ok, ma ti posso dire perché ci siamo dovuti spogliare?»

«Prima ti voglio raccontare una storia: in questo posto gira una leggenda. Monti anni fa c'era una ragazza bellissima di nome Jasmine, aveva lunghi capelli biondi, occhi azzurro cristallino, aveva solo 16 anni. Durante una giornata di luglio il padre violento la picchiò e abusò di lei. Jasmine dopo l'accaduto scappò nel bosco e si ritrovò qui esattamente dove siamo straiati noi. Beh in questo punto conobbe Erik lui era poco più grande di lei, lui la vide con il labbro spaccato, le braccia piene di lividi. Erik gli domandò che le era capitato e lei rispose dicendo la verità. Lui rimase lì a bocca aperta. Da quel giorno il poi ogni giorno alle 11 del mattino venivano qui e si incontravano, forse penserai che si fossero innamorati ma non fu così. Erano diventati amici, veri amici! Lei era completa solo quando c'era lui e viceversa. Un giorno di metà agosto, faceva veramente caldo, lei si sporse verso la cascata poi corse da lui e disse: Erik voglio fare una pazzia, ma voglio farla con te, perché solo con te sono sicura di riemergere. Lui capì al volo la prese per mano e gli disse: se lo vuoi fare lo faremo. Ho un idea, lo facciamo gridando, sfogandoci, liberandoci di tutti i pesi che di solito ci portiamo a presso, deve essere un tuo e un mio momento personale, ma saremo insieme. Quando arriveremo giù, rideremo del passo pazzo che abbiamo appena fatto. Lei annuì strinse la sua mano con quella del ragazzo e si buttarono ...»

È una storia molto bella, sembrava una storia d'amore e mi stavo un po' imbarazzando mentre la raccontava, ma invece no! È basata su un amicizia, l'uno sostiene l'altro, sono incompleti se sono separati, sono delle parole bellissime!

«E dopo cosa è successo?»

«Non lo so, potremmo chiederlo a loro?»

«Cosa!» non era una leggenda?!

«Sono le 10:55, vediamo magari tra 5 minuti li vediamo e potremmo chiederglielo. Da quando ho sentito parlare di questa storia, ho cercato molte volte questo lago, qui in zona ce ne sono parecchi ma sono sicuro al 100% che questo era il loro lago, il lago di Jasmine e Erik. Il problema è che non ho mai trovato un indizio».

Rimanemmo ancora sdraiati un paio di minuti in silenzio, io avevo ancora gli occhi chiusi.

«Emily, sono le 11, alzati e apri gli occhi» li aprì lentamente, non so per quanto tempo li ho tenuti chiusi, infatti la luce mi da parecchio fastidio. Dopo un paio di minuti, riuscì avere bene. Lo spettacolo d'innanzi a me era bellissimo, si vedevano miglia e miglia di alberi e in lontananza delle case, il sole che si rifletteva sull'acqua era fantastico.

«Forza Emy, facciamolo!» mi prese per mano John

«Oh mio dio, tu sei un folle. Ho paura!»

«Emy, ti viene data solo una piccola scintilla di follia. Non devi perderla. Facciamo questa pazzia, dammi la mano e lascia qui tutti i problemi, tutte le tue paranoie e quando riemergeremo si inizierà tutto da capo. Forza!», non ci credo sto per farlo, sto per fare una delle più grandi stupidaggini che potessi mai fare. Presi la sua mano, è il mio momento, è il suo momento. Ci lanciammo! Gridai, gridai forte, non sapevo che dire ma ero felice, felice che al mio fianco ci fosse un amico come lui, un amico che ti prende per mano ma ti tocca il cuore. Quando entrammo in acqua le nostre mani non si separarono, riemergemmo dietro la cascata ci guardammo intorno e poi incrociai i suoi occhi, ci mettemmo a ridere.

«Cazzo Emy lo abbiamo fatto! È stato wow! Bellissimo, adrenalina ed emozione allo stato brado! Sto da dio!»

«John sei il migliore, sei riuscito a rendere una giornata di pioggia in una di sole, ti voglio bene»

«Anch'io Emy, dai andiamo ...»

«Aspetta John, guarda sembra una specie di grotta, andiamo a vedere!magari troviamo l'indizio che cercavi»

«Va bene» Era molto buia, solo vicino all'ingresso si riusciva a vedere qualcosa, camminiamo attaccati al muro tastando bene il pavimento

«Emy non c'è niente qui torniamo indietro, non me lo perdonerei mai se ti succedesse qualcosa» tornammo indietro, ci rigettammo in acqua e vedi qualcosa lì sotto

«John fermo! Ho visto una cosa, aspetta qui» riandai sott'acqua, scendi di un paio di metri, avevo visto bene, c'era qualcosa che attirò la mia attenzione, una bottiglia legata sul fondo della "piscina naturale", in quel punto l'acqua era meno profonda. Riuscì a slegarla e riemersi.

«Che cos'è?» domanda John incuriosito

«Non lo so, scopriamolo, andiamo fuori dall'acqua ho freddo», lui annui. Mi prese per mano ed entrambi prendemmo un bel respiro profondo, mi feci guidare da lui e dopo pochi secondi ci ritrovammo al centro della piscina. Finalmente fuori, dalla borsa John tira fuori tre asciugamani, uno lo stese a terra e con gli altri ci coprimmo.

Ho un freddo bestia, John se ne accorge e dice: « senti non è il caso che ti levi la maglietta bagnata, rimani solo con l'asciuga mano», io annui. Per correttezza e per rendere la situazione meno imbarazzante lui si girò.

«John ho finito, girati. Non so se vedi, dentro la bottiglia c'è qualcosa, ma non riesco a tirarla fuori, aiutami»

«Dammi a me», prese un sacchetto da quel borsone porta cadaveri, ci mette dentro la bottiglia e la scagliò su un albero, tornò a sederti. Aprì sacchetto e a parte i cocci della bottiglia c'è una busta.

«John, questa credo che sia la risposta alle tue domande, credo che sia questa la cascata di quella leggenda», lui sorride, gli passo la busta. La guarda, la passa tra le dita.

«La apro?» domanda

«John se non la apri ti ammazzo, mi hai fatto buttare da quell'altezza lì, ho trovato una bottiglia sotto una cascata con dentro delle risposte. Io voglio delle risposte, è quello che ho desiderato. Delle risposte dal mio cuore e dalla mia mente»

«Emy, la apro solo perché hai fatto quella follia con me» annui, mi sedetti di fianco a lui, John aprì quella busta. Oh Mio Dio!!!

Nota dell'autrice:
Weee! fanciulle come va???
Allora che ve ne pare!!
cosa ci sarà sarà dentro la busta? so che questo capitolo non é niente di che però sarà essenziale.
Ci vediamo domani 😘😘😘
⭐💭

Solo con te posso andare avantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora