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Undisclosed Desires - Muse

Poco dopo le otto, sono già pronta. Ho optato per un anonimo tubino nero che ho trovato tra le cose di Cindy, e so che non si offenderà perché anche lei fruga spesso e volentieri nel mio armadio. Il vestito mi stringe sui fianchi e la stoffa risale per le cosce a ogni mio movimento, ma è quantomeno decente e poco appariscente. Calzo un paio di semplici décolleté nere e butto alcune cose essenziali dentro la borsa. Do un'ultima occhiata al mio riflesso allo specchio appeso in salotto e sistemo i capelli davanti alle spalle, lasciandoli ricadere in onde morbide fino a coprire il seno. Esco dal mio appartamento dopo aver recuperato le chiavi e faccio attenzione a non inciampare mentre scendo le scale, perché non sono abituata a portare i tacchi alti. Di solito prediligo le ballerine, ma per qualche strano motivo ho sentito l'impulso di abbandonarle sotto il letto.

L'auto del dottor Styles è già qui, ma non mi sorprende; quando non arriva puntuale, è in anticipo, semplice.

Apro la portiera e mi accomodo. «Buonasera», esordisco, tirando fuori un sorriso di circostanza. Lui indossa una camicia bianca con i primi bottoni lasciati fuori dalle asole, e i jeans neri gli fasciano le gambe lunghe e slanciate. La sua chioma è più ordinata del solito, ma un ciuffo gli solletica la fronte e tengo a bada la voglia di spostarlo. I suoi magnetici smeraldi si spostano per squadrarmi dalla testa ai piedi. L'agitazione mi stritola lo stomaco e mi serra la gola. Gli occhi del dottor Styles risalgono fino al mio viso e le mie gote si tingono di porpora.

«Salve, Charlotte», risponde infine.

«Sono in ritardo?» chiedo in un sussurro, temendo già la sua risposta.

«Stranamente no.»

L'abbozzo di un ghigno divertito prende forma sul suo viso, ma dura talmente poco da non darmi la possibilità di apprezzarlo davvero. Fa partire l'auto e allaccio la cintura di sicurezza, poi tiro giù il vestito che continua a risalire senza pudore ben oltre le ginocchia.

Mi sono abituata ai silenzi che si instaurano tra me e il dottor Styles, perciò non mi pongo alcun problema davanti al suo mutismo. Ho ancora voglia di conoscerlo meglio, di fargli domande, ma evito di dargli un pretesto per innervosirsi. Ho già intuito quanto poco gli piaccia parlare di sé stesso, e fingo che questa indifferenza mi vada bene.

Non ho idea di dove si svolga la festa del dottor Horan; Zoey ha parlato di un attico lussuoso, ma non ha snocciolato altre informazioni. Per il regalo, invece, Lydia mi ha proposto di aggiungermi a loro, perciò ho messo una parte dei soldi e lei è andata ad acquistarlo durante il tardo pomeriggio insieme a Zayn. Non conoscendo Niall, mi sarebbe stato difficile azzeccare il regalo perfetto se ci avessi provato da sola.

Guardo un'altra volta il dottor Styles, ora concentrato sulla strada davanti a sé. È così cupo, così strano e così freddo che ogni particella del mio corpo desidera parlare e chiedergli qualcosa. Invece è lui a rompere il silenzio.

«Siamo arrivati», annuncia, parcheggiando l'auto nei pressi di un edificio che si innalza imponente per chissà quanti piani. La facciata è una scacchiera di ampie vetrate e da qualche appartamento si intravede la luce accesa.

Non mi accorgo neanche di aver spiccicato il naso contro il finestrino per osservare meglio, finché il dottor Styles non spalanca la portiera e perdo l'equilibrio. Per fortuna, si muove con velocità e mi acciuffa per un braccio, evitando il peggio.

Doctor Dream 1&2Where stories live. Discover now