Little Talks - Of Monsters and Men
«Cindy, mi presti il tuo maglione? Quello color salmone.»
Spalanco la porta della sua camera da letto e la trovo seduta davanti al suo computer, mentre guarda una puntata di qualche serie televisiva. Indossa ancora il pigiama e mantiene i capelli legati con una matita.
«Sì, prendilo. È nel solito posto», risponde, agitando la mano.
Apro le ante dell'armadio, prendo l'indumento che mi piace tanto e le richiudo. Non ho riposato dopo il lavoro, ma ho avuto almeno il tempo di fare una doccia e sistemare i capelli.
«Dove devi andare?» domanda Cindy, quando ho ormai già indossato il suo maglione.
«Al bowling.»
«Con chi?»
«Con alcuni colleghi.»
«Dottor Figo compreso?» chiede con finta noncuranza, smettendo di guardare lo schermo del computer.
«Sì.» Studio il mio riflesso nello specchio alto quanto me che solo Cindy possiede. Non ho voglia di agghindarmi in modo particolare, d'altronde si tratta solo di una serata tranquilla al bowling.
«Tu devi fare qualcosa?» le chiedo.
«Sì, devo uscire con un ragazzo.» Si siede sulle ginocchia e mi osserva. «Ma non stai passando troppo tempo con lui?»
«No, non credo», ribatto.
Io e Harry non passiamo davvero del tempo insieme; lavoro a parte, questa è la seconda volta che esco in sua compagnia e non siamo mai soli.
Mi avvicino a Cindy che sta sicuramente pensando a quali altre domande pormi, le stampo un bacio sulla guancia ed esco dalla sua stanza.
Mancano cinque minuti esatti all'appuntamento, ma qualcosa mi suggerisce che Harry sia già arrivato. Recupero le mie cose ed esco dall'appartamento, avendo l'accortezza, stavolta, di portare con me una giacca.
Come immaginavo, la sua auto è parcheggiata davanti al palazzo.
Vengo assalita dall'agitazione. Accade spesso quando lui è nei paraggi e comincio a pensare che non sia solo a causa dei suoi modi di fare indecifrabili. È come se la mia mente e il mio corpo stessero cercando di mandare qualche messaggio che la mia parte più razionale non vuole cogliere.
Rispedisco indietro tutte le mie riflessioni e mi siedo. I miei occhi, ormai incapaci di smettere di ammirarlo, percorrono le linee sinuose del suo corpo. Harry possiede una bellezza fuori dal comune, con il suo abbigliamento casual che comprende una semplice camicia blu e un paio di jeans chiari. Vestito in questo modo abbatte finalmente la presenza scenica che si porta addosso durante i turni di lavoro. Harry Styles, il medico professionale fino al midollo, lascia spazio a Harry.
Solo Harry.
«Ciao», lo saluto, richiudendo la portiera.
Lui si volta verso di me e fa un mezzo sorriso.
«Ciao, Cooper.»
