06.I tuoi occhi dicono ciò che la tua bocca non dice..

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PUNTO DI VISTA DI CHRISTELLE

Mi sentivo letteralmente impazzire, non capivo come potesse succedere così rapidamente. Federik aveva quel qualcosa di "non so che" di particolare, che accendeva in me molta curiosità. Quei suoi occhi azzurri e quei capelli mossi, di un biondo chiaro, non riuscivo più a staccarli dalla mia mente. Più lo ascoltavo e più mi piaceva.

«Allora, chi delle due ha scelto di venire qui? Per.. fare questa pazzia?». Disse indicando la tenda un po' traballante.

«Sono stata io a decidere di venire qui..». Dissi arrossendo. Lui scrutò il mio sguardo e si passò una mano tra quei capelli così lucenti.

«Non è che per caso hai seguito il tuo cuore?». Disse con voce roca. Sussultai a quelle parole e sgranai gli occhi.

«Che succede, ho detto qualcosa che non avrei dovuto dire?». Continuava a parlare con quella voce, e quella voce mi distraeva da tutto, fino a quando non mi accorsi che stavamo già ad un centimetro di distanza, l'uno dall'altra.

«In realtà. Sì, il mio cuore mi ha portata qui..!». Risposi con voce sicura, ma il rossore delle mie guance mi tradì. Ancora una volta avanzò verso di me e avvicinandosi al mio orecchio sussurrò:

«Sei bellissima quando arrossisci..». Quella voce mi fece rabbrividire. Quindi il biglietto era il suo, rivolto a me.

«Sei stato tu..?». Gli domandai.. Lui annuì senza distogliere lo sguardo dai miei occhi azzurri cielo. Posò una mano sulla mia guancia e si soffermò su di essa accarezzandola..

«Perché tremi..!?». Chiese poggiando la sua fronte contro la mia, tendendo la mia mano stretta nella sua. Troppo stretta, quel contatti fece impazzire.

«Non lo so..». Biascicai. Portò le sue labbra ad un centimetro dalle mie, e posò una mano tra il mio collo ed i miei capelli..

«Ieri sera quando ti ho vista non ho capito più niente..». Sussurrò sulle mie labbra.. Il mio cuore perse un battito..

«Devo svelarti una cosa. Guardandoti, adesso anch'io non sto capendo più niente..». Ammisi guardandolo dritto negli occhi. Mise le sue mani tra i miei capelli e portò la mia testa contro il suo petto, mi abbracciò e baciò i miei capelli, avvolsi le mie braccia attorno alla sua vita, strette in un abbraccio. Riuscii a sentire il battito del suo cuore che pulsava forte dentro il mio orecchio..

PUNTO DI VISTA DI ALLISON

Un ondata di freddo gelito mi svegliò, mi ero addormentata sopra il suo petto. Sopra quel petto caldo che in questi giorni avevo pensato costantemente. Senza sosta. Mi scostai imbarazzata, lui ancora dormiva, per mia fortuna. Lo guardavo mente dormiva. Gli fiorai la fronte e gli scostai una ciocca di capelli dal viso. Ma ritrassi subito la mano per evitare che si svegliase. Guardai l'ora dal mio smartphone ed erano già le tre di notte. Mi alzai ed andai a vedere cosa stesse facendo Christelle. Con molto stupore notai che era accoccolata a Federik. Strofinai gli occhi e non potevo crederci. Quei due stavano dormendo abbracciati. D'altronde Christelle era una ragazza molto, ma molto bella. Chiunque si poteva innamorare di lei, quella figura: slanciata e le forme nel posto giusto la valorizzavano, quei capelli biondi e occhi di un azzurro chiaro toglievano il fiato a chiunque li stesse guardando. Non li volevo disturbare e tornai sulla sabbia, dopo aver preso un plaid e due cuscini morbidi, che tenevo da parte per queste occasioni.

Mi distesi sulla sabbia e coprii col plaid anche Stephan. Dopo poco sentii Stephan muoversi e e tirare verso di lui il cuscino. Ero distesa su di un fianco e sentivo che si avvicinava e prense una ciocca dei miei capelli per giocarci.

«Stai ancora dormendo..?». Sussurrò dolcemente mio all'orecchio.

«No..». Sussurrai.

«Se senti freddo puoi tranquillamente poggiarti contro il mio petto. Ti farò da scudo contro il vento gelido..». Sussurrò mentre un suo possente braccio circondò la mia vita tirandomi a se.

«Grazie, ma sto bene così». Ma lui continuava a stringermi.

In quell'istante mi sentivo pervadere da un calore provenire dal suo corpo, stavo letteralmente andando a fuoco. Era una sensazione devvero bella, quel contatto così, come dire..senza malizia. Era la fine del mondo, lui era la fine del mondo. Le cose strane che lui mi provocava erano immense. Non riuscivo a dire una parola, sentivo la timidezza impossessarsi di me. Dovevo combatterla. Se volevo fare breccia nel suo cuore. Afferrai il coraggio con tutta la forza che possedevo dentro di me, e mi volsi lentamente verso di lui. Quando fummo petto contro petto, respiro contro respiro, alzai lentamente il viso e restai a meno di dieci centimetri dal suo. Poggiai la testa sul suo bicipite, mentre lui mi strinse a se, avvolgendomi con un braccio la vita.

«L'altro giorno a scuola, ti ho vista scappare dopo avermi visto.. Ti metto in qualche modo paura?». Sussurrò al mio orecchio dolcemente sfiorando col naso un ciuffo dei miei capelli.

«N-no, co-cosa dici. Avevo lezione e mi p-preoccupavo se ci sarei arrivata in ritardo». Balbettai nervosamente. Lui sorrise e scrutò il mio sguardo, mi prese un braccio e lo passò attorno alla sua vita. Poi la sua mano mi sfiorò il viso. E col suo dorso mi accarezzò delicatamente facendomi rabbrividire ad ogni tocco.

«Farò finta di crederci..!». Comparve un ghigno sul suo dolce viso.

«Ma, hai lasciato i tuoi amici in tredici..!». Dissi cercando di cambiare argomento.

«Tranquilla che neanche caso ci faranno. Beh sono in coppia!». Spiegò con voce maliziosa.

«Ah ok...». Risposi con un risolino nervoso. Ad un tratto cessammo entrambi di parlare, ma senza distogliere i nostri sguardi. I nostri occhi cercavano di leggersi, e sentivo che i miei occhi erano come un libro aperto, cercavano un passo d'inizio dai suoi. Riuscivo ad udire il battito del mio cuore, che impazziva ad ogni sguardo che ci davamo.

«Ti faccio tutto questo effetto..?». Chiese curioso. Instintivamente affondai il viso contro il suo petto.

«È la situazione. I tuoi occhi su di me». Dissi senza muovermi di un millimetro. Si avvicinò al mio orecchio, e sfiorando l'estremità di esso, sussurrò:

«Secondo me, oltre che i miei sguardi, è la mia presenza a metterti in imbarazzo. Lo sento a pelle, anche adesso che ti sto sfiorando, tu tremi». Mancò un battito al mio cuore

«Non dire cazzate. Per quale motivo dovrei tremare. Sento freddo, ovvio che tremo». Ribadii. Stephan alle mie parole si lasciò uscire una risata.

«A me non sfugge nulla... Allison!». Marcò il mio nome con possessività. Affondai ancora una volta il viso contro il suo petto e riuscii a sentire il battito del suo cuore, sembrava una melodia dolcissima per le mie orecchie. Lui non diceva molto riguardo se stesso, ma guardandolo negli occhi, pensavo che essi dicevano molto più delle parole. Parole che in fondo al cuore speravo mi dicesse.

«Perchè non mi racconti un pò di te? Stephan? Sembri così misterioso». Sussurrai al suo orecchio.

«Non ti conviene sapere tutto di me, potresti anche allontanarti e non vorresti più sentirmi. Credo che ti deluderei, se ti raccontassi anche un minimo su di me».Spiegò. I suoi occhi cercavano di spiegarmi altro.

«Non lo trovo coerente. Come posso essere qui, senza nemmeno conoscerti, anche un minimo?». Replicai, con gli occhi lucidi causati dal freddo.

«Facciamo così, ogni giorno passeremo un ora insieme. Non importa ciò che faremo, basterà quell'ora a farci capire chi siamo». Mi guardava con dolcezza poi aggiunse:

«Che ne dici?». Annuii senza dire altro.

«Non puoi capire, Allison, la voglia che sento di baciarti». Sussurrò mentre il suo pollice sfiorava le mie labbra.

«Cos'è che ti trattiene?». Sussurrai, le mie guance divennero rosse dalla timidezza. Mi sorrise, ma non mi diede una risposta. Tra noi c'erano giochi di sguardi. Tirò il plaid su fino alla testa, mi lasciò un bacio sulla fronte e mi strinse a se. Il rumore delle onde rendevano l'atmosfera tranquilla e rilassante.

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