Capitolo 41

2.4K 104 1
                                    

Scusate se aggiorno adesso, ma praticamente mi sono addormentata con il telefono in mano, tant'è vero che mi sono svegliata verso le cinque e dopo un po' ho metabolizzato il tutto e mi sono chiesta "chi mi ha tolto gli occhiali?" "Chi mi ha spento il telefono?"

Quindi pubblico adesso.

Bene, allora.

Il pranzo norvegese c'è, la tavola è apparecchiata, il vestito sexy c'è, anche se è un semplice tubino nero, e basta, se esagero capirà che qualcosa non quadra e voglio farne una delle mie.

Mario, un signore di quarantacinque anni, mi ha proposto di vederci verso le sedici, quindi devo far stancare il mio ragazzo e non dargli modo di dubitare di ne.

Mario è l'agente che ho chiamato giusto ieri, per la mezz'ora che abbiamo parlato al telefono è molto simpatico e dolce.
Inoltre sembra essere un padre modello, sua moglie è venuta a mancare pochi anni fa e da allora si occupa delle sue due figlie, una che quest'anno svolgerà gli esami di stato e l'altra che inizierà il primo liceo.

Ha bisogno di soldi ed io sono molto contenta di aiutarli.

Nicolas da quel giorno, si fida ancora di me, ma non si fida più degli altri, quindi mi sta addosso come non mai.

È geloso, molto più di prima.
Mi domanda tutto il giorno se quel ragazzo, Matthew tenta di avvicinarsi o di baciarmi.

Per Matt è tutto uguale, si comporta come sempre, ma con degli atteggiamenti diversi.

E non c'è di che stupirsi, adesso ha la consapevolezza che Nicolas sa di lui ed è a conoscenza della preoccupazione che lui mi possa perdere.

Provo una voglia di prenderlo a schiaffi e a chiedergli.

'Ma non hai una vita sociale?
Anziché rompermi le ovaie?'
Questo sarebbe perfetto.

Onestamente penso spesso a come faccia Nicolas ad avere dubbi su di noi.

O Dio, capita anche a me in certe situazioni a pensare sul perché capitino tutte a noi, ma mai a lasciarci.

O per lo meno, adesso non ricordo di aver avuto questi momenti.

Insomma, io e lui stiamo insieme da cinque anni, penso che il destino ci abbia posto un sacco si ostacoli che siamo riusciti a superare insieme e se proprio vogliamo completare il quadro, beh possiamo aggiungere anche la nostra differenza d'età, di nazione e quindi di mentalità.

Credo che questa non sia proprio una relazione facile, ma insieme ce la facciamo perché senza l'altro non riusciamo a vivere.

Ancora ce ne saranno prove da superare, ma a differenza di qualche anno fa, parto con una marcia in più e con la consapevolezza che già ci siamo fatti le spalle larghe ed in qualche modo riusciamo ad uscirne sempre.

Alzo il viso, distogliendo lo sguardo dal mio telefono, verso la porta d'ingresso.

"Elskling!"
Lo chiamo "tesoro" nella sua lingua d'origine, so quanto gli faccia piacere quando lo parlo, sebbene non ricordi molto.

"Hjerte"
Non ricordo bene che cosa significa, forse dolce o cuore.

Lo abbraccio.

"Come mai sei vestita così?"
Domanda stranito.
E ci credo, spesso mi faccio trovare col pigiama se non con la tuta.

"Non posso vestirmi così per fare una sorpresa al mio ragazzo?"
Spero che questo possa ribaltare la situazione, ovvero di fargli credere che sia realmente una sorpresa.

Un amore impossibile 3Where stories live. Discover now