CAPITOLO 1 - Cielo in fiamme

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CAPITOLO 1

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CAPITOLO 1

Cielo in fiamme


Il calore ustionante delle fiamme gli accarezzò il volto, quasi come il dolce e avvolgente tocco di una mano setosa che, d'un tratto, si trasformò in qualcosa di straziante e insopportabile come una piaga che divorava la carne in profondità. Il dolore gli fece salire le lacrime agli occhi già arrossati dal fumo denso e scuro. Non sarebbe riuscito a tornare indietro in tempo, non aveva né le capacità né le forze necessarie per salvarli. Improvvisamente, tutto il suo estremo potere in quel luogo non aveva più alcuna rilevanza. Proprio un gran peccato, pensò osservando i palmi insignificanti delle sue mani in un attimo di smarrimento.

Ari in quel momento odiò come non mai la rigidità del mondo della Veglia. Non poteva che contare sul suo corpo.

La sua mente, per quanto brillante, non aveva alcun modo di intervenire per risolvere quel disastro. Anche se pensava intensamente a loro, non poteva creare nulla.

Provò a fare un passo avanti, tossendo e coprendosi con il braccio il volto accaldato, così da farsi scudo. Le lunghe ciocche nere dei suoi capelli si erano appiccicate alla fronte madida di sudore, causandogli un fastidioso e crescente nervosismo nel tentativo di scacciarle via. Il fumo nero si agitava furioso, polvere e cenere bruciante si attaccarono ai suoi abiti, facendoli sfrigolare e lasciandovi piccoli fori rossastri che spense sbattendoci su le mani in modo rabbioso.

"Ari!" sentì urlare alle sue spalle. La voce era distante e risuonava come un'eco, probabilmente era di qualcuno che si trovava già al sicuro. "Esci da lì, sta crollando tutto!"

Non poteva voltare le spalle in quel modo alla propria famiglia, non li avrebbe lasciati perire in quell'inferno, anche a costo di seguirli dopo la morte. O avrebbe trovato il modo di portarli fuori o sarebbe scomparso per sempre insieme a loro. Non era un martire, non lo era mai stato, ma lottare per una realtà stabile e senza barriere era l'unica cosa certa che aveva deciso di inseguire da tempo. E per riuscirci, per avere davvero successo, ora più che mai, aveva bisogno dei suoi Sognatori. Per continuare a vivere giornate serene e tranquille aveva bisogno della sua famiglia.

Fece un altro passo avanti, traballante e instabile, sentendo il terreno iniziare a tremare sotto i suoi piedi.

"Ari!" chiamarono ancora. I suoni erano sempre più distanti, attutiti, manipolati e distorti dal ronzio acuto proveniente dalle sue orecchie. Si obbligò a ignorarli, sentendo però il panico e la disperazione iniziare a stringergli la gola. Possibile che non potesse fare nulla?

Un'altra potente esplosione rimbombò nel corridoio della loro base. Il calore si intensificò e un'ondata di fiamme fameliche lo ghermì, distruggendo il suo equilibrio.

Lo spostamento d'aria lo fece finire a terra, la schiena contro il pavimento sempre più caldo. La vista ondeggiò, appannata da un forte capogiro. La poca quantità di ossigeno gli stava causando dei fastidiosi mancamenti, sentiva quasi l'aria defluire lentamente dal suo corpo, sostituita dal fumo rovente.

MesmeriaWhere stories live. Discover now