ventisette .

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ERA IL FINE settimana, e yoongi si stava preparando per lasciare lo studio. era abbastanza presto (intorno alle 5:30pm), ma aveva promesso a taehyung che sarebbe tornato prima del solito. prese solamente il suo suo notebook, quando il suo telefono vibrò. lo prese, mettendosi la piccola borsa sopra la spalla. "pronto?"

"h-h-hyung." era jimin e sembrava star piangendo.

"jiminnie? cosa c'è che non va?" yoongi usò la sua mano libera per aprire la porta, prima di richiuderla. si mise le chiavi in ​​tasca prima di camminare lungo il corridoio. "non sembri star bene."

"io-io-"

"sai cosa, aspetta. vengo a portarti del gelato alla fragola, qual è il tuo indirizzo?"

jimin riuscì a trattenersi mentre yoongi si avviava verso il minimarket più vicino. era preoccupato per il più piccolo, e sospettava che avesse qualcosa a che fare con jungkook.

strinse i denti e continuò, i suoi passi diventavano sempre più veloci a ogni secondo che passava.

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"jiminnie?" yoongi bussò con urgenza alla porta, un sacchetto di plastica in mano con la borsa da lavoro su una delle spalle. "apri, sono io, yoongi."

la porta si aprì lentamente, rivelando un jimin con gli occhi gonfi. il cuore del biondo si sciolse e inghiottì il piccolo ragazzo in un forte abbraccio.

chiuse la porta usando il piede, togliendosi le sue converse nere prima di portare il più piccolo verso il divano. fece cenno a jimin di aspettare, mentre cercava dei cucchiai. li trovò e ne porse uno a jimin, tirando fuori la vaschetta di gelato.

"hey, sono qui. puoi dirmi cosa c'è che non va, hmm?" yoongi avvicinò il più piccolo, baciandogli inconsciamente la fronte. "dimmi, jiminnie, non mi piace vederti triste."

"j-j-jungkook ha-ha rotto c-con me."

yoongi sentì un'ondata di senso di colpa attraversargli il corpo, poiché sapeva che sarebbe successo. ma probabilmente jimin non gli avrebbe creduto se avesse detto che lui e jungkook ne avevano parlato un mattino su un ponte, così respinse quel pensiero, e sparse baci su tutta la faccia del più piccolo, nel tentativo di calmarlo.

"shh, andiamo, puoi piangere, non è mai facile dopo una rottura." strinse la mano di jimin, asciugando le lacrime sulle sue guance (carine). "cos'è successo? sono qui per ascoltarti."

jimin annuì, aprendo la vaschetta del gelato e prendendone un po', mettendoselo in bocca. cercò di ricomporsi.

"h-ha detto che non mi amava più e che era ne era d-dispiaciuto." yoongi accarezzò la testa di jimin, sebbene il suo cuore stesse saltando di gioia. "h-ha anche detto che vedeva taehyung alle mie spalle e che hanno-hanno fatto sesso."

yoongi era disgustato. "che cazzo? farò due chiacchiere con quel ragazzo quando torno a casa. è una cosa orribile."

jimin annuì semplicemente, affondando il viso nel petto di yoongi e piangendo. "ha detto che si sentiva in colpa p-perché è andato a farlo con taehyung la n-notte prima del mio c-compleanno."

"non c'è da stupirsi che avesse un succhiotto enorme quando gli ho parlato!" esclamò yoongi. jimin lo guardò.

yoongi spiegò brevemente cosa accadde quella notte, dicendo che lui e jungkook si erano aperti l'un l'altro, senza lasciare nulla. beh, tranne i dettagli del suo passato, ma non importa. non adesso, comunque.

"q-quindi lo sapevi?"

yoongi accarezzò la schiena del più piccolo. "sfortunatamente sì. mi sento così male, chim, non lo sai nemmeno. mi dispiace tanto."

jimin sorrise leggermente e strinse la mano del più grande. "va bene. hyung. non puoi farci nulla."

il viso di yoongi si riscaldò, ma lo ignorò. "ha detto qualcos'altro?"

"h-ha detto che tu e-ri me-meglio per me, probabilmente ha ragione."

yoongi sentì una piccola esplosione di felicità nel petto. "chim, io sarò sempre qui, ok? ogni volta che ne hai bisogno. jungkook è stupido per averti fatto questo."

jimin si mise un'altra cucchiaiata di gelato alla fragola in bocca. "io-io sento che avrei dovuto uscire con te, invece."

yoongi fece una risata nervosa. "c-cosa? non dirlo, chim." jimin ridacchiò. il biondo era carino quando era agitato.

"posso, yoongi hyung." jimin diede un bacetto sulla guancia del più grande. "non sto più con jungkook. posso averti tutto per me."

"cosa?" yoongi era sicuro che il suo viso assomigliasse a un pomodoro. il più piccolo ridacchiò.

"cosa? anche se ti sei messo in imbarazzo al nostro primo incontro-"

"oh, non ricordarmelo." yoongi gemette e affondò il viso nella spalla del più piccolo. "ricordare quel momento mi fa venir voglia di morire."

"tu-tu sei il ragazzo del treno!" jimin imitò il più grande. yoongi si agitò, volendo buttarsi giù da una finestra.

"dovresti sorridere più spesso, ti si addice." jimin imitò ancora una volta la voce profonda del più grande. yoongi decise di fare il solletico al più piccolo come vendetta.

jimin ridacchiò rumorosamente, facendo ridere yoongi mentre inseguiva il più piccolo, facendogli il solletico. "è ciò che ti meriti, jiminnie." sorrise diabolicamente. "è per questo che non si scherza con me."

"ah- hyung, mi dispiace!" jimin urlò tra una risata e l'altra. yoongi si fermò, osservando la bellezza del più piccolo. i suoi morbidi capelli castani, il suo sorriso contagioso, i suoi bellissimi occhi marroni e il suono della sua voce quando parlava. senza che lui se ne rendesse conto, jimin afferrò il suo cuscino e lo abbracciò per difendersi.

improvvisamente, yoongi strappò via il cuscino e si attaccò a jimin. "perché usare un cuscino quando hai me?"

jimin arrossì, un colore rossastro a colorargli le guance. yoongi ridacchiò, rimettendo il coperchio sulla vaschetta di gelato. "hey, tingiamoti i capelli, non l'hai ancora usato, no?" il bruno scosse la testa. "allora lascia che lo faccia io per te."

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jimin si appoggiò allo schienale, godendosi la sensazione delle lunghe dita di yoongi che gli massaggiavano la testa. il biondo, d'altra parte, era sicuro che jimin sarebbe stato stupendo con i capelli neri.

ma comunque, quando non lo era?

il più grande guardò il suo lavoro. "penso che vada bene, jiminnie, ora dobbiamo solo aspettare prima di poterti lavare i capelli e sarà finito."

jimin annuì, sospirando mentre guardava il più grande attraverso lo specchio. wow. è davvero molto bello se lo guardi bene. yoongi si alzò e si sedette accanto al minore quando il suo telefono vibrò dalla tasca posteriore. si tolse i guanti usa e getta e vide chi era.

taehyung.

yoongi si voltò, rispondendo al telefono, una mano intorno alla vita del più piccolo. "tae, che succede?"

"sono da jimin sì, sì, lo so, lo so, ma... bene, oh, questo mi ricorda che tu e io dobbiamo fare una seria chiacchierata quando torno a casa. ci sono alcune cose che ho scoperto e non ne sono contendo, kim taehyung. "

yoongi chiuse poco dopo, rivolgendosi al più piccolo. "taehyung vuole che ritorni a casa. tu stai bene? lascio il gelato qui. se ti senti di voler piangere, mangia un po'."

ridacchiando, jimin si chinò e abbracciò forte il più grande. "grazie, hyung."

yoongi arrossì furiosamente.

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impulse + yoonminWhere stories live. Discover now