chapter twenty-six

632 28 7
                                    



Era tornata al lavoro dopo quattro giorni, di venerdì. 

Si era presentata la mattina lì in azienda, vestita col suo completo nuovo, a quanto pareva il suo capo gliene aveva fatto procurare un altro per sostituire quello sgualcito. 

Ad ogni modo, era proprio carica quella mattina; reggeva un foglio che doveva portare ad Harry in ufficio, ottima scusa per poterlo anche vedere e salutare.

"Harry è in ufficio?" chiese a Melanie, che stava dietro al banco della reception. 

Non l'aveva mai vista lavorare a quella ragazza, veniva pagata per stare in piedi a non fare nulla?

"Se intendi il signor Styles sì, per quale motivo?" le domandò, masticando una delle sue gomme. 

Ne doveva avere una scorta esagerata a casa.

"Devo portargli una cosa." le rispose solo, poi con sveltezza si diresse verso le scale che portavano al piano di sopra.

Notò che la porta fosse semiaperta, così non si fece molti problemi ad entrare; con sua grande sorpresa, non lo trovo lì, seduto alla sua scrivania. 

Aggrottando le sopracciglia, compì qualche altro passo per entrare completamente all'interno dello studio. Si guardò intorno, come per cercarlo, ma era evidente che non fosse lì.

Quel silenzio le stava dando fastidio alle orecchie.

E' letteralmente scappato.

Ridacchiò a causa della sua vocina intera; dopo, incuriosita, si sporse verso la scrivania per leggere alcune carte che stava compilando con la sua penna stilografica nera. 

Sobbalzò quando, ad un certo punto, qualcuno le rubò il foglio che teneva in mano. 

Era lui.

Si voltò velocemente, anche con un leggero affanno data la paura che le aveva percosso il corpo, e lo guardò con un sopracciglio alzato.

"Mi hai spaventata." sussurrò, sbuffando una ciocca di capelli caduta sulla fronte.

"Non dovresti essere nemmeno qui, nel mio ufficio, a leggere le mie carte." le rispose, con tono autoritario, guardandola dritta negli occhi.

"Sono venuta a portarti questa carta, ho visto la porta semiaperta e mi sono infilata." si giustificò, incrociando le braccia al petto.

Harry annuì, spostando i suoi occhi da lei alla carta che reggeva nella sua mano destra.

Abby avvertì un brivido quando le passò accanto per potersi appoggiare alla scrivania, lei allora si posizionò poco lontana da lui, di fronte.

"Perché scompari?" gli chiese di punto in bianco, facendogli alzare velocemente la testa verso di lei. Non vedendolo rispondere, alquanto confuso forse, continuò. "Perché ogni volta che andiamo a letto insieme tu... tu finisci sempre per scomparire per qualche giorno."

Il suo tono si era fatto stizzito verso la fine della frase.

Harry sospirò, posò la carta tra le altre sulla scrivania, e dopo le rivolse la sua attenzione. "Perché non dovrei farlo, Abby?"

A quel punto lei stava per rispondere, ma le parole le morirono in gola.

Già, Abby, non sei mica una sua priorità. Lui può fare il cazzo che vuole.

Rimase con le labbra separate, come un'idiota, non sapendo cosa dire.

Aveva ragione, perché gli aveva porto quella domanda?

Reborn Soul [MadSoul's Sequel]Where stories live. Discover now