Familiarità

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Avevi trovato un posto lontano dalla massa di gente che affolava quel luogo misterioso e buio. Non avevi ancora capito perché ti trovavi lí invece che a casa,su un comodo letto e in compagnia del ragazzo,seppur stronzo,che amavi.
Un paio di scarpe a punta,tanto simili a quelli di un giullare,apparvero nel tuo campo visivo. Alzasti lentamente lo sguardo e ti perdesti di nuovo negli occhi dorati del prestigiatore,tanto simile al Mago che ti aspettava a casa. Eri piacevolmente sorpresa nel sapere che ti aveva seguita. 

<<potrei avere l'onore di sapere il tuo nome?>>

La sua finta galanteria ti fece sorridere,anche questo suo modo di fare ti era veramente troppo familiare,così sorridesti. 

<<mi chiamo (il tuo nome)>>

Sul suo viso si dipinse un piccolo sorriso di circostanza oppure quel nome gli diceva qualcosa? Le possibilità erano tante:una di quelle era che stavi vivendo la realtà e che Hisoka non ti aveva mai conosciuta e amata. Questa prospettiva non ti piaceva. Guardasti la maglietta che avevi addosso e non ti lasciò più alcun dubbio: Hisoka aveva una relazione con te. Il pensiero che le cose erano così ti calmò un pochino. Allora chi era quello che ti stava di fronte? perché non ti riconosceva seppur assomigliava perfettamente al tuo ragazzo?

<<vedo fumare la tua testa>>

La voce sarcastica del prestigiatore ti distolse dai tuoi pensieri e ragionamenti. Lo guardasti con un'espressione imbambolata e poco sveglia. Se te ne fossi accorta,ti saresti sepolta tre metri sotto terra pur di sfuggire al suo sguardo.

<<eh?>>

<<avevi una faccia...stavi pensando al sottoscritto? perché mi sono fischiate per un attimo le orecchie>>

<<pff...hai sempre queste manie di protagonismo?>>

Non rispose a quella domanda e abbassò  semplicemente il viso tenendo gli occhi chiusi. Quando li sollevò di nuovo su di te,avevano qualcosa di diverso,una serietà che mai gli avevi visto,se non in rare occasioni. 

<<che c'è?>>

Hisoka ti si avvicinò maggiormente,aveva tra le dita una carta da gioco,ma che nelle sue mani sembrava essere un'arma a tutti gli effetti. Non sapevi che cosa te lo aveva fatto pensare,sapevi solo che era pericolosa come colui che la teneva. Ti accarezzò il viso con il bordo della carta e sentisti un leggero bruciore alla guancia.  Qualcosa colò dal taglio che ti aveva procurato e ti bastò pochi secondi per capire che si trattava di sangue.

<<(tuo nome),starei molto attento alle parole,feriscono,ma non quanto la mia carta>>

Mandasti giù un nodo alla gola e lo guardasti negli occhi cercando di ignorare la carta premuta sulla tua guancia,ferita. Ti procurava un bruciore e un dolore insopportabili. Non gli facesti le tue scuse,ma lui allontanò la sua arma e la leccò,pulendola dal tuo sangue. Sorrise come se gli piacesse il gusto di quel liquido scarlatto. La cosa ti fece rabbrividire,ma allo stesso tempo lo trovasti misteriosamente affascinante. Solo Hisoka ti scatenava delle sensazioni così profonde e che la maggior parte della gente avrebbe reputato strane,da pazzi psicopatici. Chi mai poteva trovare eccitante vedere un uomo leccar via il tuo sangue da una carta da gioco? o che,addirittura,desiderava essere quella carta?

Un rumore assordante ti colse all'improvviso e ti spinse a cercare la fonte del chiasso con lo sguardo. Vedesti un uomo venir calato dal soffitto,non aveva una bocca,ma aveva dei baffi arricciati. Indossava,inoltre,un completo elegante che lo faceva apparire come un maggiordomo.

<<è ora di dare inizio all'esame per diventare Hunter. Prego,da questa parte...>>

<<esame? Hunter?>>

Rimanesti con la bocca aperta mentre osservavi la folla allontanarsi sempre di più da te e Hisoka,ancor lì con te. 

<<sei venuta fin qui senza sapere nulla?ti sarà difficile uscirne viva>>

A fatica riuscisti a comprendere ciò che aveva appena detto. Ti sembrava che il mondo ti fosse crollato addosso. Ritornasti per un attimo nel passato,quando le professoresse si divertivano a fissare verifiche a sorpresa,giusto per vederti cadere nell'angoscia più profonda per poi affermare che faceva male,pure a loro,dare dei brutti voti. Erano solo cazzate. 

La scuola era la scuola. L'esame che stavi per affrontare metteva in gioco la tua stessa vita. Avresti corso il rischio o saresti tornata indietro sui tuoi passi con la speranza di risvegliarti da quell'orribile sogno?

angolo autrice

Bene lettrici,ho un quesito per voi:affrontereste l'esame oppure tornereste sui vostri passi? 

Io me ne tornerei volentieri a casa ^_^''',ma se mi aiutasse Hisoka a superare quest'esame,mi affiderei a lui.

-Decim6991

HisokaxReader |raccolta di One-shot|Donde viven las historias. Descúbrelo ahora