CAPITOLO 1

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Nella natura l'uomo è cresciuto, si è evoluto, e nella natura l'uomo può ritrovare se stesso. Basta solo un bosco e la libertà del pensiero, il senso che ti si appiccica nella pelle è splendido. Ritrovi la connessione con gli spiriti primogeniti, quelli che hanno ispirato i tuoi antenati ad essere quelli che sono ora. Per questo adoro il campeggio, di quelli classici. Tenda, amici, griglia, cibo, costume e poche cose per coprirsi la sera. Il mio posto preferito? Le montagne. Difficile trovare qualche cittadina in giro per i monti. Come ogni anno io e le mie persone siamo andati a campeggiare per un paio di giorni nel mio posto preferito. In mezzo alla natura. L'unica comodità della vita moderna? tavoli da pic nic. Poi vi era il mio elemento, quello con cui sentivo un richiamo particolare, quello in cui mi sentivo sicura, per ironia, in cui mi sentivo a casa: l'acqua. Al limitare dell'area campeggio vi era un torrente. L'acqua era gelida, si, ma con un po' di abitudine si riusciva a fare il bagno, soprattutto più a monte dove si trovavano delle vasche naturali in cui ti potevi tuffare dalle pareti della montagna. Adrenalina pura. Una droga per me.

Mi siedo su una roccia, a guardare il torrente che mi passa di fronte, mi accendo una sigaretta, bevo un sorso di acqua e tento di non farmi schizzare dei miei amici, riuscendo solamente a salvare la sigaretta. Fisso il mio riflesso nell'acqua, strabuzzando gli occhi per la luce riflessa. Capelli neri, corti, occhi azzurri come il ghiaccio e qualche lentiggine qua e la. Non mi è mai piaciuta la forma del mio viso. Ci avevo semplicemente fatto l'abitudine.

Aspetto di finire la cicca, appoggio il mozzicone vicino agli altri che poi porteremo al campo base, e piano senza farmi vedere da nessuno, entro in acqua e schizzo tutti. Il mio ragazzo per primo, poi la mia migliore amica e perchè no? Anche il mio migliore amico. Passiamo cosi la nostra mattinata, tra risate, sigarette, anche se Paul, il mio migliore amico non fuma, acqua che per alcuni ha il gusto della birra e acqua. Poi andiamo in cerca di un po' di legna. Ne avevamo già un po' affianco al camino ma più ne raccattavamo ora, meno dovevamo farlo la sera. Accendiamo il fuoco e mangiamo.

"bene ragazzi, io proporrei una bella passeggiata per tutta la carne che ci siamo scofanati" disse mio zio Ray alzandosi dalla panchina e sistemandosi i lunghi capelli castani dietro l'orecchio. Aveva occhi color del mare, alto e corpulento quel giusto.

E' un tipo molto alla mano, un perenne ragazzo, anche se gli anni passavano. Per questo lo adoravo. Ha uno spirito libero, puoi chiedergli consigli "giovani" perchè aveva ancora la mentalità giovane, ma da quelle domande uscivano risposte saggie, di un uomo che aveva già passato quelle situazioni.

"ci sto" dico io alzandomi e facendomi una piccola coda. Adoro l'acqua, ma dopo alcuni giorni di bagni sfrenati i capelli si annodavano come cespugli. Ma non mi importava molto del mio aspetto lassù.

Cosi ci ritrovammo tutti e sei incamminati su qualche sentiero non ancora percorso, con uno zaino non troppo pesante sulle spalle. Dovevamo sicuramente prendere l'asciugamano, la bussola e l'acqua, tutto il resto era in più. Ma insomma, non si sa mai, giusto?

Il resto del pomeriggio lo passammo facendo foto, ridendo, camminando e chiacchierando. Si stava bene qui, nella semplicità del mondo com'è e com'era, dimenticandosi dei propri problemi, dei problemi che ha il mondo stesso, distratti dal canto degli uccelli e dal verde acceso del bosco estivo.

A tardo pomeriggio, poco prima di ripartire per tornare indietro, trovammo una pozza piena d'acqua. Decidemmo di fermarci per fare un po' di bisboccia e tuffarci dalla parete della montagna, soprattutto per Cecilia, che si stancava con poco. Non diteglielo, sennò mi uccide.

"secondo te quanto sarà alto?" chiese Nic, il mio ragazzo, a mio zio, sporgendosi piano verso la pozza d'acqua.

La piana dove ci eravamo fermati prendeva una leggera curvatura, al di là della quale si interrompeva in un piccolo precipizio, con alla fine una grande vasca piena di acqua. Al limitare di questa vi era una spiaggia di sassolini, con pochi cespugli e alberelli. Poi di nuovo una parete di roccia più alta di quella in cui ci trovavamo. Questo perchè la nostra radura si alzava lievemente fino ad arrivare in alto.

IL DONO DI ASGARD Where stories live. Discover now